Il finale di The Falcon and the Winter Soldier porta senza dubbio a conclusione un capitolo importante per Sam e Bucky, oltre che per il MCU. Ma funge anche da primo passo per il futuro dell’universo cinematografico Marvel, con alcune trame lasciate in sospeso che sono pedine nella scacchiera della Fase 4. Un finale pieno di emozione (e azione) per i protagonisti, che guarda in avanti.
Il finale di The Falcon and The Winter Soldier chiude una pagina importante del MCU
L’ultima puntata di The Falcon and The Winter Soldier è iniziata da subito correndo. Gli autori hanno deciso di far convergere tutte le sotto trame sviluppate finora nella serie negli ultimi 40 minuti abbondanti dello show (con l’eccezione dei problemi economici della famiglia di Sam e la cattura di Zemo). Il risultato è un condensato di azione molto ben girata, dove le nuove ali e lo storico scudo di Falcon hanno potuto brillare. Anzi: dove il nuovo Capitan America ha fatto vedere di che pasta è fatto.
Non parliamo solo delle elaborate coreografie dei combattimenti, in cui gli esperti Marvel hanno fatto in modo che Sam usasse sia le sue abilità da Falcon che lo scudo da Capitan America. Parliamo anche di come Sam usi la tecnologia (che Steve Rogers non saprebbe usare) per motivare e credere negli altri come Capitan America ha sempre fatto.
Un nuovo Capitan America
Questa puntata è servita a dimostrare definitivamente che Sam è degno dello scudo, dopo che per cinque episodi ci siamo chiesti se lo scudo fosse degno di lui. Una volta salvata la situazione, in un discorso epico, il nuovo Cap spiega che “ogni volta che prendo in mano questo scudo milioni di persone saranno contro di me“. Perché questo Capitan America sa bene che porta sullo scudo una bandiera che ha nascosto per centinaia di anni le sofferenze della comunità afroamericana. E continua (forse continuerà) a farlo anche con un afroamericano come simbolo e leader (se non vi fidate di Sam chiedete a Obama).
Ma è anche consapevole che i critici ci sono anche nella comunità afroamericana. Perché questo nuovo Capitan America sceglie di rappresentare e provare a modificare un passo alla volta un sistema ancora oggi pieno di problemi. In questo senso, il discorso passionale (da Cap) di Sam ai senatori suona come una presa di posizione di Marvel stessa. Che ha fatto un passo forte dando lo scudo di Capitan America ad Anthony Mackie. Ma che ha messo in chiaro di essere per le riforme incrementali al sistema. Lo dimostra la scelta di risolvere la questione di Isaiah Bradley con una statua al museo. Un piccolo gesto che non cancella i trent’anni passati in prigione dal supersoldato, colpevole solo di essere un eroe nero.
Questo finale riesce a essere emotivamente inteso per Sam pur bilanciando al massimo le scelte “politiche” che Kevin Feige e l’MCU hanno scelto di fare. Sapendo che sono in ogni caso destinate a scontentare qualcuno. Ma che non di meno segnano un nuovo capitolo per Marvel. Che, per la prima volta nel MCU, non rifugge alle questioni sociali e prova a raccontare un mondo più simile al nostro (forse finora c’era riuscito solo Vulture in Spider-Man: Homecoming).
Il finale di The Falcon and The Winter Soldier porta pace nella vita di Bucky
Se l’azione è stata strepitosa dall’inizio alla fine, forse il nostro momento preferito è stato un breve dialogo di meno di due minuti verso la fine della puntata. Abbiamo visto Bucky bussare alla porta del suo anziano amico al quale il Winter Soldier ha ucciso il figlio. Ci aspettavamo che la serie si limitasse a farci vedere Bucky che chiude la porta dietro di sé, facendoci solo immaginare la discussione. Invece Sebastian Stan ha avuto il tempo per dimostrare ancora le sue abilità attoriali. Dicendo in tre frasi chiare e dirette che è lui il responsabile di quell’atto orribile.
Già in WandaVision avevamo notato come il maggior spazio per i momenti intimi ha significato dimostrare il valore dell’ottimo cast che l’MCU ha accumulato in questi anni. Lo abbiamo visto in tutti i momenti di Sam con sua sorella. Ma il tono piatto con cui Sebastian Stan ha tenuto a bada un fiume di emozioni ci ha commosso.
Un finale emozionale che chiude un una storia iniziata ormai da Captain America: The Winter Soldier. Bucky sembra aver capito il messaggio dell’intera serie: non c’è redenzione se non si riconosce i propri sbagli. Una cosa che lui fa completando la sua lista di scuse e che simbolicamente l’America fa dando lo scudo a Sam. Quando il titolo alla fine della puntata cambia in Captain America and The Winter Soldier, un capitolo si chiude perché uno nuovo possa iniziare. Anzi, forse più d’uno.
The Falcon and The Winter Soldier, un finale e tanti inizi
Il nuovo titolo guadagnato e voluto da Sam di Capitan America è stato immediatamente celebrato da Marvel con l’annuncio di un quarto film dedicato a Cap. Anthony Mackie lancerà lo scudo in volo in Capitan America 4. Che non ha ancora un titolo. Ma ha un protagonista.
Dopotutto, che senso avrebbe raccogliere lo scudo senza comparire in un nuovo film? Nel nuovo Capitan America ci aspettiamo di vedere ancora Bucky, pronto a diventare l’eroe che merita di essere ora che si è lasciato il passato da Winter Soldier alle spalle (che lo ha assillato sia in Civil War che in questa serie).
E ci aspettiamo molto anche da Joaquin Torres, il militare che ha aiutato Sam nella serie (interpretato da Danny Ramirez). Nei fumetti infatti Torres diventa il nuovo Falcon. Ramirez di recente ha raccontato a Comicbook che crede “ci sia ancora tanto da scoprire in lui [il personaggio di Joaquin Torres]. Il suo passato e quello che riserva il suo futuro. Quindi, sì, c’è ancora molto da aspettarsi da lui”. Se un film da solista sembra improbabile al momento, un’avventura al fianco del nuovo Cap potrebbe essere quello che serve a Torres per diventare un eroe.
Ma non è l’unico futuro lasciato aperto da questo finale pieno di azione e sentimento di The Falcon and The Winter Soldier.
I Thunderbolts stanno per arrivare?
La Contessa Valentina Allegra de la Fontaine ci presenta definitivamente il nuovo alter ego di John Walker: U.S. Agent. Sembra improbabile vedere un film o una serie solo sul supersoldato trasformato in agente segreto. Val (ma non chiamatela così ad alta voce) ha detto a Walker di tenersi pronto per la sua chiamata. E come abbiamo spiegato in quest’articolo sulla scorsa puntata, sono due le possibili missioni, visto il passato fumettistico della Contessa. Da un lato potrebbe organizzare un nuovo S.H.I.E.L.D. dalle ceneri di quello vecchio. Dall’altro potrebbe essere pronta a formare i Thuderbolts (o i Dark Avengers).
Un gruppo di supercriminali e antieroi dalle discutibili scelte morali, una Suicide Squad targata Marvel. Alla quale potrebbe unirsi anche il barone Zemo, che le soldatesse di Wakanda hanno condotto al Raft, la superprigione. Dalla quale però sospettiamo possa scappare nel prossimo futuro.
Agent Carter (ma questa volta è Sharon ed è cattiva)
La grande rivelazione (anche se forse risulta meno significativa visto il trionfo di Sam e la redenzione di Bucky) del finale di The Falcon and The Winter Soldier: Sharon Carter è Power Broker. L’ex agente è dietro al progetto dei supersoldati e, non appena riceve l’amnistia da parte del governo USA, promette di vendere tutti i segreti della CIA ai migliori offerenti.
Lo fa con una chiamata appena fuori dal tribunale militare. Non sappiamo chi possa esserci dietro questa chiamata. Una possibilità è che chiamasse la Contessa Valentina, che finisce di parlare con Walker dicendo “Devo fare una telefonata“. In questo caso anche Carter potrebbe entrare a far parte dei Thuderbolts. Anche perché nei fumetti le due donne forti dello S.H.I.E.L.D. si scontrano più di una volta.
Un’altra possibilità che riportano su CB è che al telefono ci fosse Justin Hammer, il rivale di Tony Stark interpretato da Sam Rockwell in Iron Man 2. Un personaggio che potrebbe portare portare l’agente Carter in Armor Wars, che Marvel ha già annunciato ma del quale sappiamo poco di ufficiale.
Young Avengers (?)
Marvel con questa serie ha gettato anche le basi per un progetto che aspettiamo piuttosto in là nel tempo (Fase 5?). Eli Bradley ha avuto un ruolo molto marginale in The Falcon and The Winter Soldier, ma nel finale sembra aver instaurato un rapporto con Sam. Solo un accenno, ma potrebbe essere il primo passo che porta il giovane nipote del primo Capitan America afroamericano a diventare Patriot.
Se a Eli aggiungiamo Speed e Wiccan, i figli di Wanda che abbiamo conosciuto in WandaVision, sembra che Kevin Feige voglia perlomeno stuzzicare la nostra fantasia. Una nuova generazione di Avengers, potenzialmente la terza. Che però non vedremo in azione se non fra qualche anno, crediamo.
Marvel quindi ha preparato la strada per almeno tre importanti progetti futuri, con molti nuovi eroi (o villain?) all’orizzonte. E chissà: forse anche Bucky potrebbe avere un domani da protagonista anche senza Capitan America. Ma la cosa importante è che è riuscita a impostare questo futuro senza dimenticarsi di fornire un finale epico per The Falcon and The Winter Soldier. Il discorso motivazionale di Sam è al tempo stesso potente e sdolcinato, quello che Capitan America è da sempre. Un ideale enorme che però riesce a essere umano e pieno di dubbi.
E con ogni probabilità, anche con un altro eroe a lanciarlo, lo scudo a stelle e strisce al centro di questa serie sarà la base per una nuova generazione di Avengers.
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