The Witcher la saga: Il sangue degli elfi

Sullo sfondo di una pace sul punto di infrangersi, macchiata del sangue di un passato mai concluso, una bambina perduta cresce sotto la custodia dello strigo, o del witcher se preferite, Geralt di Rivia e dei suoi compagni. Abili cacciatori di mostri, addestratisi con impegno e dedizione a Kaer Morhen: antica dimora ove da umani vengono fatti mutare tramite rituali arcani, si narra che con il cambiamento perdano la capacità di provare emozioni, oltre ad un'inutile debolezza fisica. Non si schierano, tentano di mantenere la neutralità di fronte alle sanguinose battaglie che si susseguono, limitandosi a portare a termine i compiti a pagamento loro assegnati.
Sarà Ciri, che Geralt ha preso sotto la sua ala, a scuotere un po' il mondo dei pochi witcher rimasti.
Il Lupo Bianco e la Bambina Sorpresa, che pare dal destino a lui sia legata, correranno fianco a fianco mossi dalla mano del fato. Incontreranno sulla loro strada la maga Triss Merigold, scampata alla morte per un soffio e da essa sempre inseguita e il coriaceo nano Yarpen Zigrin, vecchia  conoscenza dello strigo.
Ma nella Bambina dal sangue antico scorre un potere immenso, il potere di una Fonte che dev'essere controllato e protetto, una missione non certo facile da assolvere ma non impossibile per Geralt di Rivia, ritenuto uno dei più abili guerrieri tra i mutanti e non.

Nel 2010 la casa editrice Nord ci aveva servito come antipasto Il guardiano degli innocenti, prima antologia di Sapkowski, e l'anno seguente aveva continuato a stimolare la nostra fame con un secondo libro: La spada del destino.
Quest'anno ci presenta" http:="" www.orgoglionerd.it="" admin="" common="" js="" plugins="" elrte="" images="" pixel.gif="" title="" rel="media8413777154866277" width="150" height="100"> Il sangue degli elfi , primo effettivo romanzo della saga dello scrittore nato a  Łódź che ha ispirato il famoso gioco The Witcher, RPG fantasy distribuito da Atari e sviluppato da CD Projekt RED STUDIO.
Romanzo che ha permesso al suo creatore di vincere il Janusz A. Zajdel Award nel 1994, annuale premio polacco per la letteratura fantasy e di fantascienza, nonché il David Gemmell Legend Prize nel 2009. Riconoscimenti ben meritati, ci azzardiamo ad affermare.
Uno stile dinamico molto lontano da un'eccessiva prolissità, narra le scene con tratti rapidi e decisi quasi come se tagliasse le immagini nella nostra mente con accurati colpi di spada. Non di rado capita che siano gli stessi dialoghi a  tinteggiare la situazione, un botta e risposta concitato che disegna i confini della scena: saranno le voci dei protagonisti a guidarci, aiutandoci a farci un'idea molto chiara senza necessità di colorite descrizioni.
Allo stesso modo le informazioni sui personaggi vengono seminate tra le pagine come veloci scorci di un paesaggio che solo alla fine avremo modo di ammirare nel suo affascinante complesso. Sta a noi essere in grado di non lasciarci scappare neanche un indizio.

Ampio è lo spazio dedicato ai combattimenti che costellano la storia senza però esserne la colonna portante bensì la naturale evoluzione di un mondo sull'orlo di una nuova sanguinaria guerra. Una guerra di potere mascherata da missione a protezione di ideali come libertà e giustizia, guisa che spesso viene data agli scontri.
Qualche volta rischia di essere un po' confusionario, soprattutto quando tratta più da vicino i rapporti tra lo strigo e le donne della sua vita, ma sono parentesi che riusciamo a chiudere senza particolari problemi, lasciandoci assorbire nuovamente dalla trama.
La storia, propria della tradizione fantasy, possiede molte delle caratteristiche del genere che solitamente  vengono apprezzate dai lettori.
Per chi non lo sapesse inoltre, esistono anche un film e una serie TV, entrambe intitolate The Hexer e di produzione polacca.
Se il gioco vi ha appassionato ci sembra l'occasione perfetta per approfondire la conoscenza del mondo creato da Sapkowski, così da carpirne le sfumature e poter fare un parallelo tra il prodotto video-ludico e quello cartaceo.
Che non si dica che i videogiocatori hanno smesso di leggere o che gli assidui lettori non abbiano anche altri “sani” hobby!