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Little Secret: un gioco di spie per una festa | Recensione

Una sfida particolare che pone un twist originale su un meccanismo noto

Chi non ha mai sognato di sentirsi un po’ James Bond? Oppure Bob Woodward, uno dei giornalisti che aprì il vaso di Pandora dello scandalo Watergate che portò alle dimissioni del Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon? OK, forse il secondo è un po’ meno universale come sogno. Resta il fatto però che con il gioco da tavolo Little Secret potremo provare l’esperienza di essere entrambi. Il tutto divertendoci in compagnia dei nostri amici, anche nelle serate più leggere.

Little Secret, che cos’è e come funziona questo gioco da tavolo?

Diamo un po’ di contesto narrativo. Siamo a una riunione di una importante società segreta, in una delle più famose città del mondo (anche fittizie, come Hogwarts) e prima di dare il via all’incontro bisogna verificare che i presenti siano davvero Discepoli del gruppo. Potrebbero infatti esserci degli Infiltrati e addirittura un Giornalista, in cerca di uno scoop. Per farlo ognuno dovrà dimostrare di conoscere la parola d’ordine segreta, senza rivelarla apertamente. E naturalmente gli altri dovranno evitare di farsi scoprire.

In concreto come funziona? Ogni missione, identificata con il nome della città in cui si svolge, presenta quattro tipologie di carte. La prima è quella che indica il Giornalista e non contiene informazioni oltre al ruolo. La seconda è del Discepolo e contiene le 10 parole chiave corrette, tutte caratterizzate da un colore preciso (ad esempio il blu). Abbiamo poi la carta dell’Infiltrato che riporta altrettante password, ma leggermente diverse e con un’altra tonalità. Per esempio potrebbe esserci il termine “carabiniere” in rosso, dove i Discepoli hanno la parola “soldato” in blu. E infine c’è la carta Codici Segreti, che ha le parole chiave corrette nel colore giusto.

Quest’ultima viene posta a faccia in giù al centro del tavolo all’inizio della missione. Dopodiché si distribuiscono le carte in maniera casuale ai giocatori. Ci sarà una diversa composizione del mazzetto a seconda dei partecipanti: se siamo in sette al tavolo per esempio avremo quattro Discepoli, due Infiltrati e un Giornalista.

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Inizia la missione!

little secret gioco da tavolo recensione
Le tre diverse carte che potreste pescare a Little Secret (ma non vi diciamo qual è del Discepolo e quale dell’Infiltrato!)

Una volta conclusa la preparazione, ha il via la sfida vera e propria. Un volontario sceglierà una delle dieci password sulla propria carta e darà un indizio ad alta voce. Può essere una singola parola o più di una, ma comunque legata a un concetto. Tornando all’esempio di “soldato” visto prima, un Discepolo potrebbe dire “divisa” o “Full Metal Jacket” (il film di Stanley Kubrick sulla guerra del Vietnam). A questo punto si procede in ordine, fino a quando tutti hanno dato il proprio indizio, basandosi su quello che c’è sulla propria carta o (nel caso del Giornalista) su quanto detto dai giocatori precedenti.

Alla fine del giro, si apre il dibattito, passaggio classico nei giochi di identità segrete. Il gruppo discuterà di chi sia effettivamente un Discepolo e chi un Infiltrato o un Giornalista. Una volta giunti a una decisione, si voterà e si escluderà il giocatore che rivelerà il suo ruolo. Nel caso sia il Giornalista ha un’ultima possibilità di salvezza: indovinare la parola chiave. Se ci riesce la missione è finita, altrimenti si prosegue fino a quando al tavolo non rimarranno solo due giocatori o solo Discepoli.

Ogni giocatore prende dei punteggi diversi a seconda del proprio ruolo. I Discepoli vincono se eliminano tutti gli altri e prendono un punto a testa. Gli Infiltrati devono invece riuscire ad arrivare negli ultimi giocatori rimasti. In questo casto il premio sono due punti ciascuno. Infine il Giornalista può vincere sia salvandosi fino alla fine, sia indovinando la parola chiave come dicevamo prima. Otterrà così tre punti.

Fatti i calcoli, si può iniziare con una nuova missione. Stando alle regole di Little Secret, il vincitore di questo gioco da tavolo è il primo giocatore ad arrivare a cinque punti. Nessuno però vieta di impostare un obiettivo differente, scegliendo un numero fisso di missioni ad esempio.

Little Secret: cos’ha di così particolare questo gioco da tavolo?

little secret gioco da tavolo recensione

Per quanto semplice (vi assicuriamo che è molto più complesso da spiegare che da giocare), Little Secret ha una serie di idee davvero interessanti, che possono dar vita a momenti molto divertenti. Uno su tutti è il fatto che, al contrario di quanto succede in altri giochi di questo tipo, l’Infiltrato non sa davvero di esserlo. E questo aggiunge uno straordinario livello di complessità al gioco.

La carta dell’Infiltrato non ha infatti un’indicazione che riveli questo ruolo. Ha semplicemente un contenuto diverso rispetto a quelle dei Discepoli, ma non potendo fare confronti è impossibile saperlo con certezza. E questo amplifica enormemente l’atmosfera di sospetto (che poi è la chiave del divertimento di questo gioco). Tanto che in alcune missioni particolarmente riuscite, ci siamo trovati a dubitare di noi stessi: “A questo punto inizio a credere che l’Infiltrato sia io“.

C’è una curva di apprendimento, nelle fasi iniziali. Diciamo che il primo round (o missione) serve a capire le regole, la prima partita serve a comprenderne davvero i meccanismi. Ma una volta superati, si scopre davvero un mondo di inganni elaboratissimi, che sono appassionanti da scoprire. Senza però entrare in territori davvero complessi per i giocatori meno esperti, restando comunque nei confini del party game.

Il meccanismo di preparazione delle singole missioni (è consigliato avere 4-5 mazzetti già pronti con il giusto numero di carte Discepolo, Infiltrato e Giornalista) è macchinoso, ma è difficile immaginare soluzioni diverse. L’importante è che chi se ne occupa cerchi di non memorizzare le parole e i colori che vede. Fortunatamente nella scatola troveremo talmente tante missioni che sarebbe difficile anche volendo ricordarsele tutte. Cosa che naturalmente aiuta anche in termini di rigiocabilità.

Little Secret è un ottimo “passo in là” per gli amanti del gioco da tavolo

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Con questo titolo ci troviamo davanti a una sfida intrigante, con tanti meccanismi complessi da padroneggiare che lo avvicinano a prodotti complessi, ma mantenendosi saldamente legato alla semplicità e alla leggerezza dei party game. Basta davvero poco per comprenderne le regole e coinvolgere anche chi magari è restio ad avventurarsi al di là delle proposte tradizionali.

In più, una volta impratichiti con le regole classiche possiamo introdurre le carte Potere, che aggiungono un altro livello, obbligando ciascun giocatore a seguire regole aggiuntive precise. Per esempio si può essere costretti a dire due parole per ogni indizio oppure a non poter parlare durante il dibattito. Senza contare poi che questo titolo è un terreno fertile per le house rules, facile da adattare ai diversi gruppi di amici.

Little Secret quindi è capace di offrire qualcosa di assolutamente stimolante per gli appassionati di gioco da tavolo, ma al contempo accogliere anche chi non ha ancora approfondito questo mondo. Quando scatta la molla giusta e il gruppo ha capito le logiche, c’è davvero da divertirsi. Nelle nostre partite di test ci siamo trovati a ridere, a mettere in dubbio tutto e addirittura ad accusarci da soli. È un gioco che merita un posto nella vostra collezione e nelle vostre game nights.

JUDUKU LITTLE SECRET - Giochi da tavolo - Gioco di Bluff, creatività e di sospetto - Divertente gioco da tavolo per bambini e adulti - Giochi di Società - dai creatori
  • 🔎 Little secret è un gioco di società intuitivo, di bluff, d’immaginazione e di associazione di parole. Ideale per delle serate tra amici o in famiglia!
  • 🕵️‍♀️ L’obiettivo del gioco è semplice: smascherare gli intrusi infiltrati all’interno della società segreta. Si dovranno dare degli indizi sulla password fornita dal Grande Capo, giustificarsi e smascherare gli infiltrati e il giornalista
  • 🤣 4-9 GIOCATORI, 20 minuti, 8+ anni. Smascherate gli intrusi!
  • 🇮🇹 ♻️ Gioco immaginato e stampato in Europa & ECOFRIENDLY: carta ecosostenibile 1% del ricavato viene devoluto in beneficenza
  • 💡Dai creatori di JDUKU – un gioco per grandi e piccini

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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