(Quest'articolo è lunghetto, e potrebbe necessitare di una colonna sonora cullante. Per esempio David Bowie.)
Un Nerd in una città ampia e museale, che contiene ancora meno gente di quanto non potrebbe. Un Nerd a Berlino: la fucina di nuovi edifici e nuove mode, la città hipster e all'avanguardia d'Europa.
Vari stereotipi lo vedrebbero fuggire dai viali troppo ampi di Mitte, o dall'estesissima Alexanderplatz, mentre altri potrebbero fargli mettere la testa a capolino fuori da un vicolo, vedere che in fondo non ci sono così tante persone in giro, tirare un sospiro di sollievo. Magari sgattaiolare nel Computerspielemuseum in Karl Marx Allee, dove sorriderà vedendo videogiochi esposti nelle collezioni permanenti (o alzerà le sopracciglia perché “ora se ne occuperanno snob e parrucconi”. Il qui presente redattore scuoterebbe la testa ad un simile dire). O scapperebbe - questo Nerd da cartolina – a gambe levate a vedere l'elevato numero di gente infighettata e, orrore degli orrori, di club.
Se magari usciamo da un po' troppi luoghi comuni, invece, possiamo entrare a contatto con una città che anche all'appassionato di tutto ciò che sfugge alle masse può dare tanto.
Parliamo per esempio di una cosa banale, i cinema, che danno parecchi film almeno un mese prima dell'Italia. Vi abbiamo già commentato Brave, e presto vi attende l'occhio di Orgoglio Nerd su un'altra pellicola che ancora tanto dovrà aspettare per arrivare qua tra noi. Con un numero soddisfacente di pellicole in inglese, tra l'altro.
Ma questa in fondo è una caratteristica poco berlinese di per sé, quindi possiamo passare ad altro.
Il Nerd camminatore per esempio, quello che ama passeggiare in solitaria per una città e magari perdersi per breve tempo cercando lo spirito della città oltre i musei e monumenti famosi, scattando foto compulsive non solo ai monumenti ma anche a case color pastello, edifici dall'aspetto moderno e sperimentale, frammenti di verde e d'acqua… la persona con queste velleità troverà molto di che vagare. Specie se ama le metropoli e il vederle come più città in una. Passando da un quartiere all'altro come un viaggio tra mondi paralleli: l'austerità e gli spazi larghissimi attorno alla Porta di Brandeburgo, il caos ravvivato dall'immigrazione di Kreuzberg tra case di mattoni graffittate, le vie più piccole di Scheuenviertel dove passeggi tra i cortili aperti chiamati höfe, i chilometri di festa della birra sulla pomposa Karl Marx Allee, le piazze pieni di chioschi e acrobati, i ristoranti cool e l'aria bohemién affogata dal verde di Prenzlauer Berg. L'East Side Gallery, il frammento di muro di Berlino che corre lungo la sponda del fiume Sprea ed è tutto decorato da affreschi moderni, potrebbe essere un cancello tra questi quartieri che sono stili di vita tangenti l'un l'altro, mondi autonomi. Tra questi, in mezzo ad essi, spesso si trovano edifici in rovina dal sapore post-apocalittico: il segno di una città che ha subito molti colpi e continua a muoversi lo stesso, forse per evitarne altri. Ma non è che manchino attrattive nei 'nostri' ambiti classici, anche oltre il museo del videogioco.
C'è per esempio, per far scatenare acquoline in bocca e riflessi Pavloviani ad un buon Nerd lettore, la libreria Otherland in Bergmannstrasse. Questo redattore è rimasto incantato da tale paradiso di fantasy&fantascienza, con una sezione molto ampia dedicata ai libri in inglese (per metà titoli che abbiamo da sognare tre vite intere prima che arrivino in Italia) e con il servizio di uno staff preparatissimo, vere fonti di piacevolissime chiacchiere ad indicare un libro, chiedere “com'è” e farsene poi indicare un altro. Mentre fai pratica di tedesco leggendo o provando addirittura con i consigli dello staff, scritti sugli scaffali come quei cartellini fitti fitti che vediamo spesso nelle nostre librerie.
E ci sono i musei. Sono miriadi, tra cui bisogna contare anche quello del currywurst, la salsiccia simbolo culinario di Berlino. A volte un'opera d'arte loro stessi come il toccante Museo Ebraico progettato da Libeskind. L'affamato di dati da mettere in collegamento tra di loro potrebbe vederli come un ulteriore quartiere, una città parallela dove le porte blu di Babilonia, gli alberi ebraici delle preghiere e le Trabant della Germania dell'Est sono collegate in qualche modo. Magari ci si scriverà un romanzo; chissà a proposito come sarebbe scrivere un urban fantasy berlinese, lasciando finalmente la povera inflazionata Londra e cercando fantasmi e sogni all'ombra del Muro.
Presso quest'ultimo indichiamo un'altra bellezza berlinese. L'allegria delle domeniche nel Mauerpark, il parco a ridosso di una collina tutta trapuntata di lavanda dove un altro pezzo di Muro è coperto da graffiti, è un tripudio di mercatini, di chincaglierie usate, ma soprattutto di bancarelle odorose di cibo, di voglia di addentare verdure speziate e poi raddolcire le labbra su di una crépe, di artisti di strada che suonano o fanno giocolerie o esibiscono robot animati (sic), di karaoke nel piccolo anfiteatro (noi abbiamo visto quattro tedeschi esagitati cantare, o meglio rantolare, 'Tribute' dei Tenacious D sotto una folla in visibilio). La vogliamo raccomandare una domenica berlinese così; magari non a quel Nerd da cartolina che fugge dalle persone, ma a chiunque piaccia il vitale chiasso di una città che si sente giovane e in festa.
Perchè Berlino, ad un Nerd dalla curiosità incessante, può dare un tesoro. E' soprattutto una città dove i grandi monumenti non sono tanti, i posti da orde di turisti con le fotocamere pure. Dove le pietre vecchie di secoli sono poche ma è fortissimo l'odore del Novecento e del tempo moderno. Dove il clima è informale, vitale e colorato ma allo stesso tempo restano segni di memoria. Cose da non dimenticare.
E' una città, ci piace pensarlo, dove a cercare e volerti perdere, a farti trascinare dalla curiosità, puoi trovare tanto.
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