Mai soprannominare una nave “l'innafondabile”, il Titanic ci insegna il perchè.
Il transatlantico di classe Olympic è stato assemblato presso i cantieri Harland and Wolff di Belfast, il Titanic rappresentava la massima espressione della tecnologia navale di quei tempi, era il mezzo di trasporto più grande di tutto il globo terracqueo. Il famoso viaggio prevedeva partenza da Southampton a New York, durante la traversata avvenne la tragedia.
Il Titanic entrò in collisione con un iceberg alle 23:40 di domenica 14 aprile 1912, cento anni fa. Il transatlantico affondò in due ore e quaranta minuti, spezzandosi in due tronconi e uccise anche Leonardo DiCaprio (almeno nella pellicola campione di incassi di James Cameron).
In realtà persero la vita 1518 dei 2223 passeggeri imbarcati, solo 706 persone riuscirono a salvarsi dal naufragio.
Tutti ricordano la famosa scena finale dell'epopea di Cameron, quando Rose e Jack, dopo la catastrofe, si trovano in acqua dove c'è un'asse di legno galleggiante che li trae in slavo.
Rose la occupa e Jack si rifiuta di salirci per non affondare insieme, e dona la sua vita per il suo amore eterno.
Nerd di tutto il mondo, Fisici, Scienziati e semplici curiosi da tempo si danno battaglia, non per trovare una cura per il cancro, ma sull'eterna questione: ci sarebbe stato spazio anche per Jack sulla tavola? Avrebbe potuto salvarsi?
Calcoli, esperimenti e semplici ipotesi si sono sprecate, perfino noi di Orgoglio Nerd abbiamo detto la nostra fomentando non poco gli animi.
James Cameron, fino ad ora, ha preferito tacere sulla questione, sia perché non la considerava abbastanza seria per essere presa in considerazione, sia perché finché i fan parleranno del suo film lui non smetterà di guadagnarci, perciò… Da pochi giorni, però, c'è stata una svolta.
Jamie Hayneman e Adam Savage sono due tecnici degli effetti speciali, conducono da anni uno dei programmi culturali più interessanti e meglio realizzati di Discovery Channel, parliamo di Mythbusters, ormai al suo decimo anno di età.
Al loro fianco la provocante testarossa Kary Byron, Grant Imahara e Tory Belleci, li aiutano a sfatare i miti cinematografici e culturali più famosi attraverso un serio e coinvolgente approccio scientifico.
Hanno sparato a dei pesci in un barile, hanno rubato caramelle ai bambini e hanno anche fatto detonare gran parte dei loro test a grandezza naturale.
Un mito nelle loro mani può essere classificato, dopo i vari test, come Sfatato, Confermato o Plausibile quando, nonostante le poche possibilità di avverarsi dell'azione, c'è la probabilità che il mito si verifichi.
Questa volta hanno invitato il regista James Cameron in trasmissione e, con lui, dopo vari esperimenti hanno affrontato la prova della tavola di Jack e Rose a “grandezza naturale”.
Dopo anni che i fan li tempestavano di mail riguardanti la questione hanno finalmente preso in considerazione il problema.
Il test in scala ha sfatato la possibilità che la tavola, galleggiante in acqua salata, reggesse il peso anche di Leonardo Di Caprio. I due innamorati, durante l'esperimento, sono colati a picco nelle gelide acque dell'oceano morendo entrambi.
Perciò, almeno in scala ridotta, il sacrificio di Jack è stato utile, milioni di ragazze hanno tirato un sospiro di sollievo.
Tuttavia durante il test in scala naturale, in mare e con una riproduzione perfetta della tavola di legno della pellicola e con Adam nel ruolo di Rose e Jamie in quello di Jack, il team è arrivato ad una conclusione diversa.
Jack si sarebbe salvato, bilanciandosi con attenzione i due innamorati avrebbero potuto salvarsi entrambi.
Ecco cosa ha detto Cameron al riguardo: "Beh, Jack sarebbe morto comunque per la sceneggiatura, al massimo avrei dovuto fare quella tavola più piccola".
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Per la serie “Il pallone è mio e le regole le faccio io” XD
Personalmente, questo quesito cinematografico è stato sovrastato e oscurato da uno ancora più grande, impostomi da Ridley Scott:
“Quale forza astrofisica mi impedisce di correre a destra o a sinistra, mentre scappo da un’astronave aliena a forma di ciambella che rotola verso di me?”
Si può ribattere dicendo che Jack aveva già un principio di ipotermia e non c’erano certo le condizioni per mettersi a giocare bilanciandosi sulla tavola dopo quello che avevano passato, col rischio di affondare tutt’e due.