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E3 2018: considerazioni finali fra Giappone Feudale, braccia bioniche e altre sorprese

Anche per quest’anno l’E3 è finito. Avrei voluto pubblicare prima questo articolo, ma proprio a causa degli strascichi di lavoro che la fiera di Los Angeles si è portata dietro, riesco a scriverlo soltanto adesso. Innanzitutto, per me e per gli altri ragazzi che con me collaborano sulle pagine di Orgoglio Nerd, è stata un’edizione molto importante: per la prima volta abbiamo coperto tutte le conferenze in diretta sul nostro canale Twitch, comprese quelle alle 3 di notte, quando a fatica tenevamo gli occhi aperti, ma per cui non è mai mancato il vostro sostegno nonostante l’ora tarda. Inoltre abbiamo prodotto una quantità di contenuti relativi alla fiera molto superiore agli anni precedenti e nel nostro piccolo sono soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto come un team affiatatissimo. Grazie quindi a tutti quanti hanno collaborato, in primis ai miei compagni di live Francesca Menta, Daniele Morabito e Daniele Cicarelli, ma anche a tutto il resto del team per il supporto offerto.
Passando alla fiera, quella di quest’anno è stata sicuramente un’edizione molto interessante, con la presentazione di tanti validi titoli. Forse è mancata una vera bomba che nessuno si aspettava, dato che i giochi “nuovi” annunciati erano tutti più o meno nell’aria, ma poter vedere titoli come Devil May Cry 5, Cyberpunk 2077 o Gears 5 per la prima volta è stato davvero emozionante.
La conferenza Microsoft è stata sicuramente quella che ha vinto tutto, una delle migliori degli ultimi anni, e non intendo rispetto alle altre di Microsoft e basta, ma a livello generale. Un’ora e quaranta di trailer continui senza lasciar respirare il pubblico e con pochissime chiacchiere dispersive, con grandi annunci che hanno bruciato anche parecchi titoli alle altre conferenze. L’annuncio poi di ben 5 software house, fra cui Ninja Theory, che andranno a creare esclusive Microsoft, fa ben sperare per il futuro prossimo e non vedo l’ora di vedere la rinascita di Xbox per quanto riguarda i titoli first party. 
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Sony è stata interessante, ma è mancato un fattore sorpresa grosso. Ghost of Tsushima è il titolo che mi ha colpito di più, un gioco che ricorda tantissimo nello stile i film di Kurosawa e di altri maestri del genere “Chanbara”, ossia cappa e spada con i samurai, gioco ambientato in un periodo storico molto interessante e di cui non vedo l’ora di scoprire qualcosa di più. The Last of Us Part 2: davvero magnifico per quanto riguardo l’impatto emozionale del trailer. Kojima invece riesce a confondere sempre di più dopo ogni trailer di Death Stranding, anche se qualche indizio lo sto iniziando a metabolizzare (poi magari sarà tutto sbagliato). 
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Nintendo invece ha dedicato oltre mezz’ora di conferenza a Smash Bros Ultimate, brawler molto bello, ma che secondo me ha preso troppo spazio, mentre avrei preferito saperne di più sul nuovo Metroid e sul futuro dei Pokémon.

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Fra le conferenze non di aziende produttrici di console abbiamo avuto un EA molto blanda e senza grosse novità, con un Anthem interessante, ma da provare prima di potersi esprimere. La conferenza di Square Enix è stata troppo corta e con due nuove IP interessanti, ma di cui è stato mostrato troppo poco. Il problema principale è stato mostrare un trailer di Kingdom Hearts III quasi uguale a quello mostrato il giorno prima da Microsoft, bruciandosi così il proprio pezzo forte, senza contare poi che non hanno mostrato nulla del remake di Final Fantasy VII. Ubisoft è stata forse la più noiosa, con qualcosa di interessante visto su Beyond Good and Evil 2 e il nuovo Assassin’s Creed Odyssey ambientato in Grecia, questo con dei paesaggi davvero suggestivi. Bethesda è quella che ha fatto meglio, con la presentazione di bei giochi, molta autoironia (rido ancora per la Skyrim Very Special Edition) e poi uno sguardo al futuro con Starfield e TES VI.
Ironicamente, potremmo osservare che i temi più diffusi di quest’E3 sono stati il Giappone Feudale, con Ghost of Tsushima, Sekiro: Shadows Die Twice dei From Software e Nioh 2, e delle braccia bioniche con DMC 5, ancora Sekiro, Cyberpunk 2077 e Anthem con le armature alla Iron Man. Quindi il gioco che incarna meglio l’E3 è forse Sekiro, che presenta tutti i due temi? Chissà, sicuramente non vedo l’ora di vederlo in azione nuovamente, dato che il trailer è stato davvero interessante, e per questo motivo lo nominerò gioco immagine di questo E3 2018 come premio dalla critica. 
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Sì, la critica sono io attualmente, dato che la rubrica la sto scrivendo da solo. Vi presento quindi la mia personale classifica di cosa mi è piaciuto dell’E3 e cosa no, ma non mi limiterò solo a queste due classiche categorie, anzi.

I Tre titoli che mi hanno convinto di più

1.    Devil May Cry V: aspettavo da una vita il ritorno del vero Dante e quei due minuti di trailer mi hanno fatto salire l’hype alle stelle; le atmosfere sono quelle del caro vecchio DMC e i personaggi sono rimasti gli stessi che ho imparato ad amare.
2.    Ghost of Tsushima: è probabilmente il gioco sul Giappone Feudale che ho sempre desiderato, ma servirà vedere altro per averne la conferma.
3.    Cyberpunk 2077: anche se ne ho visto soltanto un trailer, mi fido di CD Projekt Red e so che stanno lavorando sodo per portare un gioco maestoso come lo è stato The Witcher 3.

I tre momenti più noiosi per cui in live ci stavamo addormentando
1.    Trials Rising: sarà che il titolo non è nelle mie corde, ma la presentazione è durata davvero troppo; il tempo percepito era equivalente ad aver passato un giorno nella Stanza dello Spirito e del Tempo.
2.    Il momento sport di EA: che sorpresona un nuovo Fifa insieme a un nuovo Madden e un nuovo NBA Live! Non l’avrei mai detto.

3.    Super Smash Bros. Ultimate: gioco molto bello, per carità, ma facevo volentieri a meno di sapere che ora i baffi di Mario hanno il 20% di peli in più e che la tizia del Wii Fit si è rifatta il naso.

Grandi Assenti
•    Red Dead Redempiton 2: ho trovato veramente strano che non abbiano mostrato nemmeno un suo filmato di gameplay visto che l’uscita è prevista per ottobre. Ancora non si è visto praticamente nulla di giocato.
•    Final Fantasy VII Remake: ho pianto. Dopo 3 anni dall’annuncio non si è visto nient’altro e ci sono voci che lo sviluppo è ricominciato. Square, inizio a preoccuparmi.

Momento più WTF

•    Il panda che balla all’inizio della conferenza Ubisoft, ho davvero pensato di stare guardando una versione distorta della Melevisione in quel momento.

Il Momento migliore dell’E3 2018
•    Non ci sono dubbi, la cosa che più ricorderò di quest’E3 è Magnus. Il grandissimo sviluppatore di Rage 2 intervenuto durante la conferenza Bethesda. Il suo essere un metallaro/vichingo/sviluppatore di videogiochi lo hanno reso immediatamente il mio modello di vita.
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Con questo dichiaro, almeno per me, concluso l’E3 2018. Se siete interessati a conoscere tutti i giochi annunciati con relativi trailer e date d'uscita date un occhiata alla nostra guida. Ora raccontatemi voi cosa vi è piaciuto e cosa no di quest’edizione della fiera di Los Angeles, e raccontatemi anche di quanto adorate Magnus! Alla prossima.

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Autore

  • Silvio Mazzitelli

    Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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Un commento

  1. La mia top3 è leggermente differente.
    -Devil May Cry 5: il ritorno all’action spaccone e frenetico serviva come il pane a Microsoft e Sony vista l’esclusività di Bayonetta;
    -Daemon X Machina: ZOE sotto steroidi con la grafica di No More Heroes,cosa chiedere di più?
    -Sekiro:il setting è quello giusto e la possibilità di affrontare in modi differenti l’avventura è il motivo che mi fa propendere verso di lui rispetto a Ghost Of Tsushima.
    Per il resto dell’articolo non si può far altro che concordare. Avere affrontato in diretta la danza del panda e Trials è stata davvero durissimo.

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