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The Father: la prospettiva interna | Recensione

Un'opera complessa che gioca con lo spettatore portandolo a scoprire un punto di vista nuovo

Dopo la vittoria dei Premi Oscar alla Miglior sceneggiatura non originale e al Miglior attore protagonista, The Father – Nulla è come sembra arriva finalmente anche in Italia. L’opera prima di Florian Zeller, che già ne aveva curato la versione teatrale, è un film profondo e complesso, che trascina lo spettatore in un gioco intricato, con un approccio nuovo. Scopriamo insieme qualche dettaglio in più nella nostra recensione di questa pellicola, che proprio oggi arriva nelle sale italiane.

ATTENZIONE: come sempre in questa recensione non faremo spoiler sul finale dell’opera trattata. Tuttavia sentiamo la necessità di sottolineare come The Father possa essere goduto al meglio se approcciato senza anticipazioni, neanche quelle relative ai primi minuti del film. Insomma, il consiglio è quello di correre in sala e poi tornare qui per riflettere insieme a noi

The Father, quando nulla è davvero come sembra

Anthony è un uomo anziano, che vive nel proprio appartamento a Londra, accudito dalla figlia Anne che lo visita di frequente. Tuttavia presto non potrà più farlo: ha deciso di trasferirsi a Parigi, insieme all’uomo che sta frequentando e che ama. Per questo motivo è importante trovare una nuova persona che possa occuparsi a tempo pieno delle necessità di Anthony, dopo che l’ennesima incaricata è stata rifiutata dall’uomo.

Ma poi il giorno dopo, trova sulla poltrona del suo salotto una persona che non conosce. O almeno, questo è quello che pensa, fino a quando l’uomo gli svela di essere il marito di Anne. Non solo, ma Anthony scopre che quello non è il suo salotto, né il suo appartamento, ma quello della figlia, in cui si è trasferito da giorni. E quando Anne rientrerà a casa, la situazione si farà ancora più complicata.

Il gioco affascinante di The Father – Nulla è come sembra sta tutto qui. Il film ci porta direttamente nella prospettiva del protagonista Anthony, mostrandoci la realtà come la vede (o forse meglio, la ricorda) lui. Non dobbiamo immaginarci le sue difficoltà nel districare un mondo che, a causa delle difficoltà legate all’età, si fa sempre più confuso. C’è una completa immedesimazione e sovrapposizione dello sguardo: noi siamo Anthony e siamo disorientati quanto lui, in cerca di una soluzione che richiede almeno una seconda visione per essere trovata.

Quello che colpisce poi è come Zeller sfrutti il linguaggio cinematografico a questo scopo. L’utilizzo delle tecniche di montaggio e regia è sopraffino, per riuscire a confondere ulteriormente. È un caso eccezionale in cui le potenzialità offerte dalla settima arte intervengono direttamente nella narrazione. Non si tratta solamente di composizione, ma di utilizzare gli strumenti a disposizione per arricchire il racconto e di conseguenza l’esperienza dello spettatore.

Una prestazione da Oscar

olivia colman anthony hopkins the father

Nei giorni successivi alla cerimonia degli Academy Awards si è a lungo discusso del suo finale, piuttosto controverso. La rottura della tradizione della chiusura con il premio al Miglior film, ha portato la serata a terminare sulla vittoria di Anthony Hopkins proprio per The Father – Nulla è come sembra. Voci di corridoio sostenevano che ci si aspettasse un risultato differente, quello suggerito dai pronostici pre-cerimonia, con un Oscar postumo a Chadwick Boseman, per un ultimo grande omaggio all’attore scomparso lo scorso anno. E da qui sono nate lunghe discussioni sulla scelta dell’Academy.

Senza voler entrare necessariamente in un confronto con Boseman, quello che possiamo dirvi è che dopo aver assistito alla prestazione di Hopkins nel film non è difficile comprendere perché sia stata premiata. L’abilità di questo interprete è nota, ma in questo film ha effettivamente restituito una performance che si posiziona nella parte più alta del suo impressionante curriculum indubbiamente.

Attraverso gli occhi di Hopkins seguiamo l’evoluzione del rapporto di Anthony (il personaggio) con la sua realtà. Minuto dopo minuto passiamo dal disorientamento alla rabbia, fino al dolore profondo, il senso di colpa e una continua lotta con l’orgoglio. Il tutto stando sempre in equilibrio complesso su un filo: quello che separa l’empatia verso di lui e l’antipatia per determinati suoi atteggiamenti.

Non ugualmente celebrata nel corso della Awards Season, ma altrettanto eccezionale è l’interpretazione di Olivia Colman. La complessità che riesce a restituire del rapporto di Anne con il padre è incredibilmente potente e realistica. Queste due performance attoriali basterebbero da sole a sostenere l’intero film.

The Father, da vedere e rivedere

the father nulla come sembra anthony hopkins

Sorretto da una sceneggiatura solidissima, un’idea alla base che colpisce, una regia curata e ispirata e un cast di grandi interpreti in splendida forma, The Father – Nulla è come sembra è senza dubbio un’opera che lascia il segno. Si tratta di un film che non può mancare a chiunque sia appassionato di cinema e di cui si consiglia assolutamente la visione (potenzialmente seguita da una seconda). Soprattutto, mette Florian Zeller nella lista degli autori da tenere d’occhio in vista dei suoi prossimi progetti.

The Father – Nulla è come sembra è disponibile solo al cinema in Italia dal 20 maggio in lingua originale con sottotitoli in italiano. A partire dal 27 maggio uscirà anche in versione doppiata.

The Father
  • Florian Zeller (Autore)

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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