Immaginate: una mattina vi svegliate, arrancate come zombie verso il pc per avere la vostra dose di internet mattutina e bevendo un caffè aprite il Tubo.
Un attimo dopo lo schermo, la tastiera e la parete della vostra cameretta sono inondati da un'eruzione di caffè, sprigionata dalla vostra bocca in un getto che porterebbe un drago rosso antico ad alzare una paletta numerata con un 10 per giudicare la vostra performance. Perché tutto ciò? Cosa avete visto di così sconvolgente ed epico da provocarvi una reazione di stupore tale da farvi diventare un vulcano in piena eruzione caffeinica?
Sir Ian McKellen ha portato a teatro un nuovo spettacolo, e avete appena visto il trailer di tale opera che porta il titolo di “The Syndacante, il sindaco del Rione Sanità”.
O almeno, questo è successo ad alcuni membri della redazione di Orgoglio Nerd.
L'opera in realtà è del 2011 e può sembrare una notizia datata, ma come spesso capita è quasi del tutto inedita nel nostro Paese ed è per questo che la redazione, come ha già fatto per Vicius o per Dr Horrible's sing along blog, ha il piacere di divulgarla e portarla a conoscenza dei nostri lettori.
Ebbene sì, il nostro amato Gandalf ha deciso di portare nei teatri del Regno Unito un riadattamento in lingua inglese dell'opera del grande drammaturgo napoletano Eduardo De Filippo.
Non è di certo la prima volta che un'opera di De Filippo viene tradotta in inglese, lavoro difficoltoso, visto che tutte le sue opere sono quasi inertemente scritte in lingua napoletana, ma il drammaturgo è estremamente apprezzato all'estero e considerato in assoluto uno dei grandi del teatro del XX secolo.
Opera in tre atti che narra le vicende degli ultimi giorni di vita di don Antonio Barracano, il cosiddetto “Sindaco” del quartiere napoletano della Sanità, una sorta di padrino, che per via del suo potere e della sua esperienza si occupa di dirimere le dispute tra i vari malavitosi della città.
Barracano è un immigrato arricchito tornato in patria, fuggito in gioventù a New York per non rischiare un processo per omicidio. Mosso da un forte senso dell'onore e della giustizia, e coadiuvato dal dottor Fabio Della Ragione, cerca da trentacinque anni di aiutare i malviventi e i disadattati del Rione Sanità, dandogli protezione e assistenza, essendo, secondo Barracano, colpevoli solo di essere poveri e ignoranti, incapaci di muoversi tra le maglie della legge.
Tutto cambia quando una mattina, alla tenuta ai piedi del Vesuvio, si presenta per richiedere udienza Rafiluccio con la sua giovane compagna incinta. I due giovani sono malmessi ma dignitosi nella loro estrema povertà e don Barracano non potrà che aiutarli, anche perché nel determinato Rafiluccio rivede se stesso da giovane.
Barracano è un personaggio difficile da interpretare: solenne nei movimenti e di un carisma che riempie da solo una stanza vuota, contemporaneamente ha una voce bassa, quasi balbettante. Un ruolo cucito addosso allo stesso De Filippo, attore delle sue stesse opere, difficile da “indossare” da un altro interprete, ma McKellen è impareggiabile, perfetto nell'intonazione e nei movimenti, sembra quasi, in alcuni momenti, di rivedere il maestro De Filippo (come viene chiamato a Napoli) rivivere sul palco. Ma Ian McKellen non è solo in scena, tutti gli altri attori si dimostrano al suo livello, soprattutto Michael Pennington, nel ruolo di Fabio Della Ragione.
Non è solo l'interpretazione degli attori ad essere perfetta. Ogni dettaglio è stato curato con cura minuziosa: dalle scenografie ai costumi, e perfino gli oggetti di scena, perché il diavolo vive nei dettagli e anche la minuscola scritta su una scatola di una panetteria deve risultare credibile.
Purtroppo la critica non è stata gentile con Sir Ian McKellen, considerando la sua interpretazione scarsa e al di sotto della sue capacità, accusandolo di non avere un'intonazione teatrale e di eccedere nei movimenti. Ma proprio in queste critiche si legge la grandezza di Ian McKellen. La critica, forse troppo affezionata all'interpretazione decisamente anglosassone di Anthony Queen in “Il Sindaco” di Ugo Fabrizio Giordani, non si è resa conto che l'attore inglese ha voluto portare sul palco un'opera di Eduardo De Filippo nella maniera più ortodossa possibile, anche a costo di risultare poco fruibile per un pubblico inglese.
Un'opera magistrale che speriamo venga presto riprodotta in DVD, magari, perché no, con sottotitoli in napoletano.
Testi di Salvatore Liguori
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