Siamo tutti sempre così tanto presi dalle serie tv americane (e ultimamente da quelle inglesi) che molte volte non pensiamo neanche che ci possano essere produzioni di altri paesi che almeno una volta nella vita varrebbe la pena di vagliare.
Dobbiamo spostarci un po' verso est, un bel po' e approdare in Asia.
Qui, dove attori e cantanti hanno un seguito che rasenta la follia, vengono girati i così detti Drama, che in sostanza sono nientepopodimeno che serie tv e telefilm.
Hanno ovviamente un sapore tutto diverso rispetto a quello cui siamo abituati e forse, a volte, non è neanche facile avvicinarcisi.
Ora, il primo problema, o per meglio dire il primo deterrente che si può incontrare nella visione è la lingua.
Non sentiamo, infatti, un parlato che sforzandosi almeno un po' si potrebbe sperare di comprendere, come l'inglese, di cui riconosciamo almeno qualche accento, reduci da anni di lezioni a scuola. Lingue come il giapponese e il coreano sono abbastanza ostiche per i profani e anche da un punto di vista fonetico hanno delle sonorità così diverse da quelle che conosciamo che tendiamo a storcere il naso o a farci scappare una risata. Pare quasi come se ti rovesciassero miele addosso, confondendoti e impedendoti di fare qualsiasi mossa.
Ma presto il vostro orecchio si abituerà a queste nuove parole che si mischiano insieme, si incastrano a perfezione come pezzi di un puzzle di cui non siamo spesso in grado di scorgere i contorni.
Il secondo elemento che creerà disturbo sarà la recitazione degli attori.
Recitano malissimo. Proprio male.
O almeno così sembra ad un primo sguardo.
La mimica è esagerata, le battute sembrano assurde e irreali (sebbene si abbia a che fare in alcuni casi con opere non fiction), la gestualità propria di un anime.
Ci sono alcuni casi in cui si è tentati di allontanare lo sguardo dallo schermo per proteggersi dal disagio fisico e mentale che le varie scene causano.
L'Imbarazzo con la I maiuscola.
Senza ovviamente contare lo sconcerto e, di nuovo, grasse risate.
Riguardo questo punto, tuttavia, sono ancora in corso ricerche ed esperimenti da parte nostra, per appurare quanto effettivamente la pessima recitazione sia dovuta a un'errata scelta degli attori oppure a un diverso tipo di interpretazione. Ed entra in campo quindi il fattore culturale (ci torneremo tra un attimo).
Superati questi due scogli principali, il resto è semplicemente una pura fonte di informazioni e scoperte, uno scrigno ricchissimo a livello antropologico.
Si tratta, sì, di opere di finzione, ma allo stesso tempo è possibile estrapolare da ogni gesto e da ogni situazione almeno un'informazione riguardo alla cultura del Paese in questione.
Basti solo vedere dove mangiano e cosa mangiano, la scelta dei ristoranti in cui fermarsi e gli interni dei locali in cui vanno a bere con colleghi e amici. A tal proposito, per esempio, si può evincere molto anche sul con chi e sul come trascorrono le serate dopo le ore di lavoro.
In Giappone, per scegliere un caso, come alcuni sanno, è costume andare a bere in un izakaya (pub tipico giapponese) con i colleghi e i capi per costruire e fortificare il legame tra le parti legate al posto di lavoro.
Com'è naturale che sia, ogni aspetto va passato al vaglio, come si farebbe con la farina attraverso il setaccio, tenendo ciò che è potenzialmente reale e scartare tutto ciò che è eccessiva e necessaria finzione.
Può essere anche un'ottima occasione per, prendendo così spunto, andare ad informarsi. Leggere libri, cercare delucidazioni su internet attraverso articoli o testimonianze e infine, perché no, mettersi in viaggio per vivere l'esperienza di prima mano.
Qualunque sia il caso, qualunque sia il prodotto che visioniamo e che abbiamo sottomano, la cosa fondamentale che non dobbiamo mai dimenticare e che dobbiamo essere mossi dalla curiosità, dobbiamo essere bramosi di sapere e pronti a scoprire e a ricercare ciò che non conosciamo per colmare le nostre lacune.
Può capitare che si incontreranno situazioni che ci faranno infuriare, oppure che ci stupiranno o perfino ci faranno battere il cuore.
Potremmo scoprire un nuovo amore.
I nostri occhi potranno sfiorare l'infinito dell'orizzonte e scoprire che “oltre” non c'è il vuoto come ci suggeriscono i sensi, ma uno spazio è colmo di meraviglie.
Mal che vada avremo guadagnato una mezz'oretta di risate da raccontare agli amici.
Nel caso foste interessati a qualche titolo da cui cominciare, vi proponiamo un elenco di drama coreani e giapponesi che hanno colpito la nostra attenzione:
Coffee prince. Drama coreano che segue le vicende di una ragazza che si fa passare per un uomo pur di trovare lavoro. Sebbene di primo acchito possa sembrare una storiellina da poco, addolcita con la classica storia d'amore, in realtà vengono affrontati anche temi come la differenza di classe, l'emancipazione femminile e perfino l'omosessualità (attraverso occhi un po' diversi). Se si colgono, gli spunti di riflessione possono essere diversi.
Life. Serie giapponese tratta dall'omonimo manga. Forse un po' pesante per cominciare, ma ottima per pensare alla situazione scolastica e alla questione del bullismo. Perché è proprio di questo che tratta, dei maltrattamenti subiti da alcune ragazze tra i banchi di scuola.
Se avete consigli fateci sapere quali titoli potrebbero essere interessanti. E se avete visto i due citati, diteci cosa ne pensate!
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