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Riviste d’intrattenimento

Credeteci fermamente: la Voce non ha mai, e poi mai, acquistato una rivista o un settimanale cosiddetto femminile, come dire, d’intrattenimento. Ne ha sottratto (dichiarandolo) uno da uno studio dentistico per studiarne le caratteristiche.
Copertina della rivista: titolo grande (non sia mai che la si possa confondere con un’altra, sono così diverse…). Foto grande sullo sfondo con presunta vip e suo secondogenito innocente in braccio. Quattro altre fotine sulla sinistra. Di cui: una pixellata rubata forse da internet e una che ritrae vip bionda con due bambini con occhi schermati: davvero irriconoscibili!
E apriamo lo scrigno.
Tre pagine di pubblicità. 
Il sommario: la sezione attualità comprende 13 “servizi” e solo un titolo su tredici non è composto dal nome e cognome di un personaggio famoso. Esempio: Antonella Clerici, Anna Falchi, Ciccio Pasticcio… INCHIESTA. Il sottotitolo della topica INCHIESTA è: Qui l’estate è gratis.
L’estate gratis sarebbe: un concorso di scultori a cui puoi assistere gratuitamente in Trentino (e ci mancherebbe); fuochi d’artificio che puoi ammirare, sempre senza pagare, a Venezia; concerti gratuiti negli outlet (location imperdibili), giornate di degustazioni dolci a casa Cameo (niente male che non siano a pagamento ma in fondo è una mossa pubblicitaria), varie ed eventuali.
Vi risparmio il resto del sommario. Anzi, no. La sezione Moda e Bellezza ha questi titoli: Diva Moda, Moda sexy, Diva Look, Moda mare, Moda costumi, Diva Beauty… evidentemente gli autori degli articoli possono attingere a un vocabolario limitato per scegliere i titoli.
Abbiamo cominciato a contare le pagine dedicate alla pubblicità ma abbiamo perso il conto. Non nel senso che dopo il numero 20 non sappiamo cosa venga, ma nel senso che alcune pagine sono al confine tra servizio giornalistico e spot puro.
Le parole ricorrenti negli articoli sono: amore, vita, sexy, felicità, mamma e papà. Sì, perché i divi della televisione italiana, quando non lavorano, evidentemente campano vendendosi ai settimanali “femminili” e raccontano, o fingono di farlo, le loro maternità, le loro paternità, le loro vacanza al mare con il compagno di vita di turno, i loro colpi di fulmine e i loro colpi e basta.
Laura Pausini e le prime foto da mamma, Antonella Clerici mamma e zia perfettaVeronica Maya e il figlio che ha rischiato di perdere… tutte madri, d’estate.
Ah! Poi ci sono BEN cinque pagine dedicate a LA VERITÀ DI PARIS HILTON: “Non sono viziata”. Fosse il suo unico problema…
Verso il fondo della rivista, quando ormai potreste esservi stancati di tradimenti, curve, labbra rifatte e camicette maculate, c’è anche un ampio spazio (38 righe a carattere enorme) dedicato alla cucina, la passione degli Italiani. E la ricetta è inusuale e sorprendente: MELANZANE ALLA PARMIGIANA. Però, però… questa ricetta è “DI” un personaggio speciale: la presidente del Friuli Venezia Giulia. “Con tantissimo basilico, che adoro”. E allora??? Perché dovremmo cucinare le melanzane alla parmigiana (che molto probabilmente è un piatto di origine siciliana) secondo la presunta ricetta della presidente del Friuli che, se leggi bene un inutile trafiletto, adora la parmigiana così come è cucinata dalla “sua” mamma, romana???
Perché?
E come non concludere in bellezza con un utilissimo oroscopo?
Es: Una leonessa che si gira i pollici ancora non si era vista (eh no). Il tuo ottimismo è quello che fa la differenza. Sei obbligata a seguire faccende che riguardano il corpo (ad esempio lavarsi?). Adesso la tua fissa sono i duelli (anacronistico, no?). La mancanza di disinvoltura nuoce anche al fascino. 
Grazie per aver condiviso con la Voce questa tortura. Ma perché abbiamo sfogliato (non letto, non riusciamo nemmeno a terminare un articolo) un settimanale di questo tipo? Per lavoro. Solo per lavoro.
Comunque, ci sarà anche qualcuno che acquista questo tipo di lettura. Avrà pure qualche vantaggio: distrae, informa (!), mostra cosa sarebbe meglio non fare (come indossare un paio di sandali bianchi sotto a un completo anch’esso bianco, parola dell’esperto di moda del giornale). L’importante, secondo noi, è che “la gente”, non pensi di essere scarsa o fuori moda perché non possiede la tal borsa borchiata (e magari rinuncia a fare una gita fuori porta per non spendere soldi e poterla comprare), oppure che si consideri poco aggiornata se non sa dopo quanti anni di convivenza Luca Ward ha deciso di sposarsi. 
Tra l’altro, noi non sappiamo nemmeno chi sia Raffaella Rea a cui sono dedicate tre pagine per scoprire che ha fatto follie per scoprire il suo amore. E voi?

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Un commento

  1. Personalmente sono arrivato alla conclusione che sti giornali siano un po’ come una campagna di D&D.
    Si cercano tutte le cose che non si possono avere in vita, solo che uno che ruola una sessione si sogna atti eroici, adrenalina e paraphernalia fantasy di varia sorta, mentre le lettrici di sta roba (per lo più persone dalle vite ben scialbe) cercano un modo per elevarsi, vivere per transfert amori che il marito con la canottiera pezzata di sudore non potrà mai dare, lo sfarzo ed in generale una vita abbastanza lontana dai problemi reali.
    Sono come medicinali e come medicinali hanno controindicazioni. In questo caso la perniciosità di una lettura prolungata…

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