Oggi debutta Mercoledì, la nuova serie TV Netflix nata dalla brillante mente di Tim Burton, e noi siamo pronti per dirvi cosa ne pensiamo con questa recensione. Siete pronti ad entrare nel fantastico mondo della Nevermore Academy?
La recensione di Mercoledì, la nuova serie TV di Netflix: una Jenna Ortega sensazionale
Era solo questione di tempo prima che la tenebrosa anima di Tim Burton si avvicinasse al mondo di Charles Addams e al brillante universo della famiglia Addams. Le tonalità sono perfette, le atmosfere anche, mancava solo un soggetto ben preciso di cui parlare. In questo caso, Burton ha fatto la sua scelta: la piccola Mercoledì Addams.
Conosciuta per la prima volta nei panni di una geniale e giovanissima Christina Ricci, con lo sguardo di chi vorrebbe solo strapparci l’anima, Tim Burton ha voluto mostrarci una nuova versione del personaggio che ha conquistato il cuore del pubblico – o pugnalato. Una versione più matura, alle prese con emozioni e sentimenti, ma anche omicidi e strani poteri soprannaturali. Ed è così che è nata Mercoledì, la nuova serie Netflix realizzata da zio Tim, che prende uno dei personaggi più iconici della famiglia Addams e decide di dargli un percorso più delineato e concreto.
Mercoledì è stata scritta da Alfred Gough e Miles Millar, noti per aver creato la serie prequel di Superman, Smallville. È chiaro quindi che il duo sa come prendere un singolo personaggio e tracciarne un arco chiaro e originale, offrendo gradualmente nuovi lati della giovane Mercoledì senza però perderne l’essenza e quella scintilla che da sempre l’ha caratterizzata.
È ovviamente impossibile parlare di Mercoledì senza dedicare un’intero paragrafo a colei che è riuscita a regalarci una delle migliori interpretazioni degli ultimi anni: Jenna Ortega.
La giovane attrice riesce ad incarnare completamente l’essenza di Mercoledì Addams: dallo sguardo freddo, minaccioso e penetrante, fino ad arrivare alle sue pungenti (e geniali, oseremmo dire) risposte. Allo stesso tempo Ortega riesce a dare a Mercoledì qualcosa di nuovo, pur rimanendo ancorata alla Mercoledì che abbiamo conosciuto con la Ricci. Qualcosa di intenso e profondo.
Ortega è gelida, distaccata, eppure riesce vagamente a trasmettere anche un leggero calore, sensibilità e uno spiccato senso dell’umorismo. Però niente abbracci, quelli sono tassativamente vietati. E lo stesso vale per i colori, Mercoledì potrebbe infatti avere una reazione allergica poco carina da guardare.
Siamo incredibilmente sorpresi dalla performance di Jenna Ortega, che nell’arco di otto episodi riesce a regalare un personaggio intenso ed accattivante. La nostra Mercoledì passerà la maggior parte del tempo ad osservare in modo minaccioso la gente che la circonda, accigliata e cupa, in silenzio, senza nemmeno un accenno di sorriso. Non è facile recitare in quel modo ed offrire comunque una performance così penetrante, quindi i nostri complimenti a Jenna Ortega.
Atmosfera e cast
Fin da subito si riesce a percepire l’essenza di Tim Burton; in ogni angolo dell’Accademia di Nevermore, in ogni piccolo movimento di Mano, in ogni luogo oscuro e criptico. Non è un horror, non è una serie TV che vuole spaventare. Si presenta però come un prodotto gotico, pieno di mistero e curiosità, a tratti macabro e caratterizzato da elementi soprannaturali e dark humor che di certo riusciranno a far risuonare le corde della vostra anima.
A questo proposito ci teniamo infatti a sottolineare che abbiamo immensamente apprezzato la sceneggiatura e i dialoghi dell’intera serie TV. Mercoledì non ha peli sulla lingua e molto spesso ci ritroveremo in ciò che dice, afferma o nel modo in cui risponde. Regala infatti quel genere di risposte che molti di noi vorrebbero dare ma che, invece, teniamo dentro di noi per una cosa chiamata educazione, buon senso.
Mercoledì non sa cosa siano ed è per questo che risponde in modo diretto e conciso. L’abbiamo adorata.
In tutta questa storia c’è però un aspetto che ci teniamo a sottolineare è il seguente. Questa non è una serie TV sulla Famiglia Addams. La protagonista è Mercoledì ed è quindi normale che il resto della famiglia venga messo da parte, in secondo piano.
Abbiamo l’opportunità di vedere Catherine Zeta Jones negli eleganti panni di Morticia Addams e Luiz Guzman in quelli del passionale Gomez. Lo stesso vale per Isaac Ordonez, che interpreta il piccolo Pugsley, e George Burcea nei panni di Lurch. La serie ci regala anche un episodio con Fred Armisen nei panni dello squilibrato Zio Fester.
Tuttavia è importante non sorprendersi troppo se questi personaggi compaiono poche volte nell’arco della serie. In fin dei conti sapevamo che la serie TV avrebbe esplorato gli anni di Mercoledì Addams alla Nevermore Academy.
Nonostante il poco tempo sullo schermo, ci teniamo comunque a dire che abbiamo adorato il casting e gli attori. Gomez, molto più simile esteticamente al personaggio dei fumetti, è passionale, elegante e ha sempre un dolce nomignolo macabro per la sua piccola Mercoledì. Morticia trasuda stile e sensualità da tutti i pori (nonostante i kg di cerone che i truccatori hanno dovuto mettere sul viso di Catherine Zeta Jones).
Infine è molto interessante notare che la loro influenza su Mercoledì rimane evidente e viva nella serie TV senza però invadere troppo la sua storia. Inoltre, diciamocelo, è stato particolarmente toccante vedere come lo zio di Mercoledì sia riuscito a suscitare uno dei suoi pochi sorrisi alla prima apparizione.
Tutti abbiamo bisogno di una “Mano”
Chi però ha offerto la sua migliore interpretazione – dopo Jenna Ortega – è senza dubbio Mano. La sua è stata una performance incredibile, intensa ed estremamente espressiva – considerando che, insomma, lo sapete, non parla. Mano è il braccio destro di Mercoledì ed è letteralmente la sua ombra.
Non la abbandona mai ed è pronto a tutto pur di aiutare la sua amica del cuore. Mercoledì, come potete immaginare, regala a Mano tante parole colorate e minacciose. Nel profondo del suo cuore, molto in profondità – parecchio in profondità – Mercoledì vuole davvero bene a Mano.
Nel corso della sua avventura alla Nevermore Academy però Mercoledì si renderà conto di aver davvero bisogno di una mano in più – oltre a Mano, ecco. La nostra protagonista non ha molta voglia di fare amicizia con gli altri. Anzi, preferirebbe farsi pungere un occhio con un ago piuttosto che avere degli scambi affettuosi con qualcuno.
Una delle studentesse della Nevermore Academy, nonostante tutto, riuscirà comunque a conquistare il gelido cuore di Mercoledì. Con calma, e forse con troppi colori pastello. Stiamo parlando della dolce Emma Myers nel ruolo di Enid, la vivace e colorata compagna di stanza licantropa di Mercoledì. Abbiamo adorato il netto contrasto tra la personalità di Enid, completamente sprizzante di colori, e quella di Mercoledì, nera e oscura… e nera. Da un punto di vista fotografico la regia è riuscita ad offrire delle immagini molto suggestive, specialmente nella camera da letto delle due ragazze.
La recensione di Mercoledì, la nuova serie Netflix – in conclusione
Noi facciamo parte di quella cerchia di persone che apprezza i lavori di Tim Burton. Ammettiamo quindi di essere stati felici quando Netflix ha annunciato il prodotto. Il fatto che però lo avesse annunciato Netflix, allo stesso tempo, ci ha fatto storcere il naso. Quando si tratta di trasposizioni ed adattamenti difficilmente Netflix riesce a colpire nel segno, quindi avevamo paura che potesse in qualche modo rovinare il lavoro di Burton e trasformarlo nella classica serie da quattro soldi.
Se però siamo qui riuniti, cari amici, è perché Tim Burton ce l’ha fatta.
La storia è interessante e riesce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore. Ogni episodio finisce con un cliffhanger che ci spinge a continuare la serie TV per scoprire dove andrà a parare. Le atmosfere, merito anche delle melodie realizzate dal grande Danny Elfman, riescono a trasportarci all’interno di questa cittadina oscura, fredda e che nasconde più di un segreto.
Non ci ha entusiasmato in particolar modo la CGI utilizzata per quella determinata cosa ma non è importante. Quella cosa, di cui non possiamo dirvi nulla, ha un compito narrativo ben preciso all’interno della serie TV quindi la poca attenzione dal punto CGI ci può stare.
Abbiamo invece apprezzato molto lo sviluppo di ogni personaggio, in particolare di Mercoledì e del suo modo di approcciarsi con gli altri esseri umani. Mercoledì è quel genere di personaggio in cui tutti, chi più e chi meno, sono in grado di immedesimarsi. E non solo per il fatto che anche noi, a volte, vorremmo buttare in una piscina piena di piranha determinate persone.
Tim Burton e gli sceneggiatori ci mostrano una Mercoledì in fase adolescenziale, quel particolare periodo in cui si sperimentano sentimenti, emozioni e incertezze su ogni fronte. Mercoledì vorrebbe fare tutto da sola, utilizzando solo il suo intelletto e le sue forze perché lei non ha bisogno di nessuno.
Nonostante il suo cuore gelido e lo sguardo accusatorio – che ha per la maggior parte della storia – ad un certo punto la piccola Mercoledì si renderà conto di essersi miracolosamente fatta degli amici. Persone che tengono a lei – e che vorrebbero evitare la morte ogni giorno, se possibile, grazie Mercoledì. Nonostante la sua freddezza e il suo essere riservata, alcune persone riusciranno comunque a vedere la vera personalità di Mercoledì e questo ci ha stretto un po’ il cuore.
Sotto questa storia macabra, soprannaturale, caratterizzata da sfumature scure, fredde e gotiche, si nasconde una storia di crescita interessante, che lascia il segno. Prestatele particolare attenzione perché riteniamo che Tim Burton, insieme ad Alfred Gough e Miles Millar, siano riusciti a realizzare qualcosa di davvero sorprendente. E prendete nota di tutte le battute di Mercoledì, sono eccezionali.
Poi, amici, sapete che la nostra amata Christina Ricci recita in questa serie? Come, non lo sapevate? Allora correte sulla piattaforma streaming di Netflix perché Mercoledì è ora disponibile.
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Ma abbiamo visto la stessa serie? Io adoro Tim Burton, ma la sceneggiatura era prevedibile, l’interpretazione piatta ed incoerente, personaggi stereotipati, atmosfera gotica che gotica non era, banale nel complesso. Partita bene, sviluppata per piacere alle ragazzine. Il macabroe il bizzarro qui sembrava una macchietta giusto per dire ‘oh, Tim burton’. È un’accozzaglia di generi e sottotrame trite e ritrite, con un ritmo lento e psicologia dei personaggi che parevano cartoni animati per vendere Action figures. Delusione profonda per questa palese commercialata priva di Arte