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Love, Death & Robots: un’attesa terza stagione | Recensione

Tre robot simpatici, un cavaliere sordo e una Donna d'Oro: questo e molto altro solo nella terza stagione di Love, Death & Robots

Love, Death & Robots 3 debutta oggi sulla piattaforma streaming di Netflix. Dopo un lungo anno di attesa, la famosa serie TV torna con una nuova stagione. Sarà riuscita a stupirci come le precedenti oppure no? Scopriamolo insieme con questa recensione.

La recensione di Love, Death & Robots 3, la serie Netflix

Love, Death & Robots è una di quelle serie TV che, in un modo o nell’altro, rimane impressa nel cuore e nella memoria degli spettatori. È particolare, intensa e terribilmente unica. Dal suo debutto, avvenuto nel 2019 con 18 episodi, la serie ha letteralmente conquistato il mondo.

La serie TV targata Netflix si presenta come un prodotto seriale ingegnoso, il cui obiettivo è quello di esplorare la tecnologia del futuro, la scienza ma anche la mortalità, l’evoluzione e il terrore cosmico. Non mancano poi immensi riferimenti a mostri, entità soprannaturali, extraterrestri o topi assassini.

Come ci suggerisce il titolo, in ogni episodio troveremo amore, morte oppure robot e tecnologia: o, magari, tutti e tre insieme.

Questa nuova stagione rende onore alle sue due precedenti stagioni, nonostante un piccolissimo problema. La terza stagione di Love, Death & Robots infatti ci offre solo nove episodi – questo è l’unico difetto che troviamo nel prodotto, che ci aveva abituato molto bene con la prima stagione.

Per la seconda, composta solo da 8 episodi, non ci siamo lamentati troppo perché in fin dei conti ci trovavamo in una situazione particolare. Eravamo infatti in piena pandemia e tutto il mondo – sviluppatori compresi – ancora non sapevano in che modo affrontare quelle difficoltà. Molte serie TV e produzioni cinematografiche, se ben ricordate, hanno dovuto posticipare oppure interrompere le riprese causando, di conseguenza, numerosi ritardi.

Ora la situazione COVID-19 non è finita ma, rispetto a qualche anno fa, sembra essere più stabile e ci stiamo lentamente rimettendo in piedi. Forse a causa di questo sciocco pensiero ci aspettavamo una stagione leggermente più corposa; sappiamo che quantità non è sinonimo di qualità però un paio di episodi in più ci avrebbero fatto piacere.

Come potete immaginare, quindi, questa stagione si finisce in letteralmente un’ora o poco più. Tuttavia, nonostante i pochi episodi, riesce comunque a lasciare un segno indelebile nella mente e nel cuore dei suoi spettatori ed è esattamente ciò di cui avevamo bisogno. Anzi, forse siamo anche riusciti a trovare un lato positivo nella dicitura pochi episodi.

Grafica e storie mozzafiato

Love-Death-Robots-terza-stagione-orgoglio-nerd

Lo diciamo da circa tre anni, da quando ha debuttato la prima stagione di Love, Death & Robots su Netflix, e continueremo a dirlo: l’aspetto visivo di questo prodotto è semplicemente incredibile. Ogni singolo episodio, indipendentemente dallo stile utilizzato, ci ha lasciato senza fiato.

Ciò che ha reso unica nel suo genere questa serie TV è proprio la sua grafica, particolare e differente in ogni episodio, pronta ad adattarsi ad una storia e a farla sua. Anche in questa terza stagione troviamo un’attenzione al dettaglio incredibile che, almeno secondo noi, raggiunge l’apice nell’episodio intitolato Jibaro.

Le storie narrate in questi nove episodi sono peculiari e lasciano il segno. Ognuna di esse, anche quelle apparentemente più semplici e che utilizzano tematiche già viste, sono eccezionali. Episodi come La notte dei minimorti oppure Sepolti in sale a volta risultano sorprendenti, quasi come se fossero delle novità mai viste prima d’ora.

Ogni episodio ha una sua personalità ben marcata e solida e difficilmente ne dimenticherete qualcuno. Forse, pensandoci, questo potrebbe essere un enorme vantaggio. A nostra disposizione abbiamo pochi episodi ma ciascuno di loro è così intenso ed unico nel suo genere che difficilmente ce ne dimenticheremo.

Adesso, pensateci un secondo: quanti episodi effettivi ricordate della prima stagione?

Divertimento e sarcasmo…

Love Death Robots Recensione 3 Tech Princess

Su nove episodi totali ce ne sono all’incirca tre che ci offrono delle vibrazioni più positive e divertenti, con un finale che non ci saremmo mai aspettati. L’episodio Tre robot: Strategie d’uscita è il primo sequel ufficiale di Love, Death & Robots, nato dalla mente dell’acclamato scrittore di romanzi di fantascienza John Scalzi.

Qui ritroviamo il famoso trio di droidi che ci ha conquistato il cuore nella prima stagione. I tre amici tornano ad esplorare vari luoghi del mondo per studiare le strategie di sopravvivenza umana post-apocalittiche prima che l’umanità venisse definitivamente sterminata. Un episodio divertente e colorato, caratterizzato dal sarcasmo dei nostri amati robot.

La notte dei minimorti narra di un’apocalisse zombie che nasce – letteralmente – in un cimitero. Un episodio divertente, satirico e anche un po’ sfacciato che ci mostra un’invasione di morti viventi che conquistano il mondo, da Los Angeles fino al Vaticano.

Infine abbiamo Mason e i Ratti. Qui si parla di un’altra apocalisse, quella dei ratti, che conquistano il capanno degli attrezzi di Mason, un contadino scorbutico che prende misure drastiche per far fronte a questa invasione di roditori iper-evoluti. Un episodio inizialmente molto crudo che però, ad un certo punto, prende una piega diversa e ci offre un finale inaspettato.

… ma anche oscurità e morte

I restanti, invece, offrono delle sfumature più scure, nostalgiche e tremendamente malinconiche. Sappiamo che questi sono elementi che hanno sempre fatto parte dell’essenza di Love, Death & Robots – in particolare della seconda stagione. Tuttavia questa terza stagione è più dolorosa e cruda, molto più violenta e d’impatto.

Un brutto viaggio è l’episodio che segna il debutto alla regia d’animazione di David Fincher. Qui, un veliero a caccia di squali viene attaccato da un crostaceo gigante le cui dimensioni e intelligenza sono pari solo al suo appetito. Un episodio colmo di oscurità e caratterizzato da ammutinamento, tradimento e ventriloquismo con un cadavere. Sì, avete capito bene.

Non fatevi ingannare dai vibranti colori de La pulsazione della macchina. In questo episodio, quando una spedizione esplorativa sulla Luna finisce male, un’astronauta deve mettersi in salvo trascinando il corpo della sua co-pilota, mentre usa droghe potenzialmente devastanti per sopportare il dolore delle ferite. Oltre ad essere un tributo alla leggenda del fumetto Moebius, questo episodio riesce a toccare il cuore dello spettatore, spingendolo a riflettere su determinati aspetti della vita.

Sciame è un episodio molto particolare e difficile da comprendere, almeno all’inizio. È una storia di paura, sesso e filosofia sulla frontiera più lontana, in cui due scienziati post-umani studiano una razza insettoide apparentemente senza cervello.

Morte allo squadrone della morte è crudo ma anche terribilmente comico e anche molto splatter. Qui alcuni soldati statunitensi pieni di energie – e forse anche steroidi – affrontano un nemico mai visto prima: un orso geneticamente modificato (e anche molto robotico).

Con Sepolti in sale a volta torniamo alle sfumature più oscure e prive di speranza di cui parlavamo poco fa. Nelle profondità delle montagne dell’Afghanistan, una squadra di soldati delle Forze Speciali (Joe Manganiello, Christian Serratos, Jai Courtney) ha il pericoloso compito di recuperare un ostaggio. Il vero male che devono affrontare, però, è un Dio anziano dal potere antico e terrificante.

Concludiamo con Jibaro, l’episodio più intenso e particolare di – probabilmente – tutte e tre le stagioni della serie. Fantasia e avidità si combinano in questa rivisitazione del tradizionale racconto popolare di una sirena il cui canto attira gli uomini verso il loro destino.

Ma la sua stregoneria non funziona con Jibaro, un cavaliere sordo, e la Donna d’Oro ne rimane affascinata. Inizia così una danza mortale tra due predatori. Niente parole, niente battute: solo il fruscio dei boschi, lo scorrere delle acque cristalline e il disperato canto della Donna d’Oro. Un capolavoro senza precedenti.

La recensione di Love, Death & Robots 3: il verdetto finale

Netflix Love Death Robots 3 Orgoglio Nerd

La prima stagione è stata unica, la novità del 2019, qualcosa che non ci aspettavamo. La seconda stagione, invece, ha deciso di abbandonare i colori vibranti della prima per spostarsi su toni scuri e misteriosi. Per quanto riguarda la terza stagione, beh, rappresenta il perfetto equilibrio tra i primi due capitoli di Love, Death & Robots.

Quantità non è sinonimo di qualità, lo abbiamo sempre detto. Gli episodi sono così meravigliosi che è normale desiderarne molti di più: le cose belle, però, hanno una fine e noi ci accontentiamo di questi nove ed intensi episodi.

Anche questa volta Netflix è riuscito ad offrirci un prodotto d’alta qualità, con una personalità spumeggiante personaggi unici. Ci teniamo a darvi un consiglio, lo stesso che vi abbiamo dato anche per il secondo capitolo: provate a godervi questa nuova stagione. Tentate, per quanto difficile, di assaporare e analizzare ogni singolo episodio.

Per concludere vi ricordiamo che Love, Death & Robots 3 è disponibile sulla piattaforma streaming di Netflix a partire da oggi.

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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