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L’avventura tre volte perduta: Shada

Questo Sabato mi è accaduto qualcosa, qualcosa che voglio raccontare. Però prima facciamo un salto indietro: questa storia comincia nel 1980 per colpa di uno sciopero.
Douglas Adams aveva già scritto qualche puntata di Doctor Who, Tom Baker (il quarto Dottore) si era già mosso seguendo le parole dell'autore di Guida Galattica per Autostoppisti e si era trovato talmente bene che avevano pensato di lasciare scrivere a “Mister 42” anche il finale di stagione della serie.
Tutto era pronto ma, per colpa di quel famoso sciopero, il finale non fu mai girato, la sceneggiatura non vide mai la luce della BBC e “Shada” (questo era il titolo della puntata) entrò nell'elenco degli episodi perduti di Doctor Who.
Douglas Adams poi riprese qualche idea da Shada per il suo Dirk Gentley, qualche altra scena finì nello special “The Five Doctors” però la storia, nella sua completezza, non arrivò mai ai fans.
Fino a quando Gareth Roberts, con il benestare degli eredi di Adams, ha trasformato la sceneggiatura mancata in un romanzo e,  33 anni dopo lo sciopero, un Sabato, io mi sono messo a cercare quel libro.
La mia ricerca della sceneggiatura perduta è cominciata, banalmente, da un multisala/centro commerciale. 
Il primo tentativo è finito con uno sciopero, uno sciopero improvviso dei commessi del suddetto centro che mi ha bloccato con il viso contro il vetro dell'entrata, sotto la pioggia.
Ho trovato molto surreale che per due volte a distanza di tre decadi “Shada” sia stata vittima di uno sciopero, ostacolata e bloccata.
Quel giorno la sceneggiatura rimase ancora “perduta” e la mia brama di averla per le mani non fu appagata.
Un ombrello pieno di sagome dei Beatles mi riaccompagnò all'auto e, tristemente, dovetti cedere all'evidenza.
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Ora arriviamo al Sabato, quel Sabato, niente scioperi, niente mobilitazioni, torno all'attacco.
Appena entro in libreria mi fiondo verso la cassa e in fila con me noto un ragazzo dalla sciarpa incredibilmente lunga, sorrido pensando al fatto che “solo un Nerd può notare certe cose”.
Salve, cercavo Shada, di Douglas Adams, so che è uscito da poco”, le dita della commessa saettano veloce sulla tastiera.
Abbiamo due copie, sezione fantascienza, vampiri e fantasy. Cerca alla “A” di Adams
Non mi chiedo nemmeno più perché esiste un genere “vampiri” per evitare di ricordarmi dell'esistenza della famiglia Cullen e scivolo verso la “A” di Adams.
Niente, un vuoto cosmico. Vedo la Guida, ricontrollo, ma niente. Ricontrollo ancora e niente. La Sceneggiatura è ancora perduta.
Torno alla cassa con voce contrita “Non c'è, mi puoi aiutare?”.
Le dita saettano di nuovo “Mi dice che ne abbiamo due copie in casa, aspettami, ora guardo.”. La commessa pattina verso Fantasy, Vampiri e Fantascienza ma, chiaramente, non trova niente.
Pattina poco più in là verso la parete delle “novità”, sento le sue pupille correre ma poi torna senza niente in mano.
Mi dispiace, ne abbiamo due copie ma non so bene dove siano. E' come cercare un ago in un pagliaio.”
Evito di citarle Xadhoom e penso un prevedibile “Challenge Accepted”.
La libreria chiude da lì in un'ora, 33 anni e 60 minuti per trovare la sceneggiatura, parto. Evitiamo al sezione fantasy, evitiamo la sezione storia, fumetti, teatro, cucina. Passo al microscopio la sezione novità, la sezione classici, la sezione cinema, gialli (non si sa mai), niente.
Quaranta minuti passano come un battito di ciglia, ricomincio. Novità. classici, cinema, gialli.
Le luci si spengono, la libreria è piena di gente ma le commesse mandano un “chiaro” segnale, le luci si spengono.
Devo uscire e, ancora una volta, la sceneggiatura e perduta. Ma io non voglio andare. C'è ancora gente in coda a pagare, ho ancora tempo.
Stranamente il ragazzo dalla sciarpa infinita si è rimesso in fila, sta comprando altro. E' come se il Dottore mi stesse regalando altro tempo. 
Sorrido di nuovo pensando al fatto che “solo un Nerd può notare certe cose”. Ed è proprio mentre sorrido che, accanto a un libro di Agatha Christie lo trovo, Shada. Lo afferro, nel buio e corro verso la fila. Il ragazzo dalla sciarpa stramba non c'è più e io sorrido, voi sapete perchè.
L'anno che verrà sarà pieno di cose meravigliose, siamo noi che dobbiamo notarle. Auguri!

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