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il Regno di Milano: Dungeons & Dragons applicato alla vita reale

Come sapete a Lucca 2013 presenteremo il nostro primo libro in collaborazione con Edizioni BD dal titolo "l'Occhio del Rinoceronte", se volete saperne di più cliccate qui.
Per ora vi basti sapere che quella che state per leggere è una piccola presentazione in esclusiva, quarto episodio della nostra serie di articoli "D&D in real life". Se volete leggere i precedenti potete trovarli quiVi aspettiamo a Lucca Comics!
Rimani perplesso dalla frase della cassiera, sei accecato e stordito per 1d6 turni, in questo caso… Tre.
Non puoi fare altro che arrancare fuori dalla fila sotto gli insulti della vecchia.
D: Attendo che l'effetto termini e decido di tornare allo scaffale a cercare il libro, a vedere se ne trovo un'altra copia.
Cerco di ricordami come è fatta la copertina. Prima però uso un incantesimo “Scopri Trappole” su tutta la libreria, non si sa mai.
Il tuo incantesimo si annette ai tomi colorati che si trovano davanti, una parte in alto, sull'ultimo ripiano, attira la tua attenzione. Si tratta di una pila di libri pericolanti, senza farli cadere riesci a sistemarli. 
Ora senza problemi dovresti riuscire a cercare il tuo prezioso libro      “chenoncentranienteconlatramaprincipale”.
La copertina, per quello che ricordi, è nera. Sul lato un segno, un simbolo forse, qualcosa di rosso. Non riesci a ricordare niente altro al riguardo.
D: Va bene, faccio una prova di cercare allora, controllo tutti i libri con il lato nero che trovo. Faccio tredici, anzi, prendo venti. Non sono di corsa.
I libri sono tanti e di varie dimensioni, la sezione Fantasy ti permette di scorge i classici del genere da Tolkien a Howard. Le coste sono per lo più tinte di toni verdi, infatti sono solo cinque i libri neri che riesci a trovare.
Nessuno di essi però riesce a completare il mosaico dei tuoi ricordi, le copertine raffigurano leoni, spade incrociate, elfi. Ma niente che riporti alla tua memoria il ricordo sopito, le immagini si mischiano nella tua testa come un cocktail.
D: Rimetto a posto i libri allora, decido di uscire dal negozio.
Bravo, tutto il cast di Scooby Doo stava cominciando a guardarti strano. La porta di vetro fa tintinnare un campanello, la commessa tarchiata ovviamente non ti saluta e in un batter d'occhio ti ritrovi in una delle strade principali del regno di Milano.
La gente va e viene senza degnarsi di uno sguardo, alla tua sinistra la via sfocia in una piazza con una grande statua al centro, a destra continua per un altro centinaio di metri fino a svoltare nuovamente.
Piove, ma riesci ancora a riparati stando sotto la tettoia del palazzo appena alle tue spalle.
Senti uno strano cinguettio in lontananza.
D: Cerco di capire di cosa si tratta, ho il talento “Allerta”, credo di essere l'unico al mondo ad averlo preso. Faccio diciassette.
Al primo trillo capisci che si tratta della sigla di Doctor Who e più precisamente proviene dal tuo cellulare, posto nel pratico zainetto che ti ha prestato Eduardo.
D: So già chi c'è dall'altra parte della cornetta visto che  mi ha obbligato lui a mettere questa suoneria. “Eccomi…”
Sia che rispondi o che scrivi entra in azione l'incantesimo “messaggio”, una conversazione sussurrata a distanza. Dura dieci minuti per livello ma termina comunque quando finisci il credito.
Dall'altra parte c'è Gabriele, ti sta cercando, ti parla di un appuntamento che non ti ricordi, non serve una prova di percepire inganni. Sai come è fatto.
Il luogo di incontro è alla Locanda del Ragno, il bar dell'università.
D: Decido di non tirarla per lunghe, ho poco mana. Riattacco e cerco di raggiungere il mio compagno, quindi giro a destra verso la piazza. Non corro ma proseguo a passo spedito.
La pioggia comincia a colpirti, non è fitta e il fastidio è minimo, raggiungi senza problemi la piazza.
La statua al centro raffigura un artista, intorno a lui altre quattro figure di pietra sembrano catturare gli escrementi dei piccioni che infestano la città.
I turisti sono numerosi quanto gli odiati volatili e così anche i mimic di strada.
Una strada incornicia la piazza, i veicoli sono pochi ma paiono guidati da orchi.
D: Evito attentamente i mimic e i turisti, cerco perfino di non incrociare lo sguardo. Raggiungo le strisce pedonali più vicine, non mi lascio distrarre da niente, l'unica cosa che conta è raggiungere la locanda al più presto.
Stai per attraversare la strada, allunghi la gamba per compiere il primo passo quando un'auto sopraggiunge all'improvviso. Fai un tiro salvezza sui riflessi.
D: Tiro subito, faccio ventitré. Ho anche eludere.
Lo so, lo so. La macchina rossa che stava per investirti sfreccia senza farti alcun danno. I tuoi portentosi riflessi ti hanno permesso di salvarti e lo fai anche in maniera elegante.
Ritrai la gamba facendo semplicemente un passo indietro e mantenendo l'equilibrio, i passanti e i mimic intorno a te rimangono senza parole, sopratutto i mimic.
L'auto è ormai sparita più avanti, una donna ti rivolge la parola: “Tutto bene giovanotto?”
D: Le sorrido e, aspettando che non passi nessuno, attraverso la strada.
Fortunatamente arrivi facilmente a destinazione. La Locanda del Ragno è esattamente come la ricordi: piccola ma piena di tavoli stretti l'uno all'altro. 
E' più lunga che larga, almeno quindici metri contro sei e il bancone occupa tutta la parete di destra, dietro a esso l'oste ti guarda torvo mentre, armato solo di uno straccio logoro, asciuga un boccale di birra. “Non serviamo tipi come te qui dentro, studenti… Fate troppo chiasso”
Ogni volta rimani stupito di come un bar universitario non serva studenti.

Volete sapere come continua la storia? Veniteci a trovare al nostro stand a Lucca, oppure richiedete una copia dell'"Occhio del Rinoceronte allo stand Edizioni BD ai comics o ordinatela on line sul sito ufficiale!

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