Quando accade una catastrofe diverse verità sbocciano come fiori sui resti del disastro.
Ci sono le verità costruite, le verità nascoste, le verità delle vittime e quelle dei potenti. Quindi quando ci si fa delle domande e si va in cerca di reali risposte non si sa mai bene quello che verrà raccontato.
A dirla tutta è un problema che non si riscontra solo per i grandi eventi, purtroppo.
Marzo 2011 un terremoto sconvolge il Tohoku, regione settentrionale del Giappone, più precisamente nella prefettura di Miyagi.
Sebbene sia una nazione abituata a questo genere di calamità, il sisma di magnitudo 9.0 è stato devastante; lo tsunami generato uno dei più potenti e impietosi.
Il conto delle vittime è arrivato a 30.000, un numero esorbitante senza contare tutti coloro che hanno subito le conseguenze di tutto ciò.
I danni provocati hanno lasciato strascichi, una cicatrice lucida sulla pelle.
Ma ciò di cui si è parlato ancora di più, di cui si è dibattuto e di cui si ha ancora molto da dire riguarda il disastro legato alla centrale nucleare di Fukushima.
Il panico riguardo le radiazioni non si è ancora chetato, come non si è mai veramente capito quanto fosse effettivamente grande il pericolo, quante alte fossero e fin dove si estendessero le loro grinfie.
La stampa nazionale e quella internazionale non hanno certo aiutato e tutt'ora non stanno dando un contributo concreto. C'è chi afferma che sia tutto a posto, c'è chi continua a sostenere che il caso non è ancora chiuso.
E c'è chi vuole andare sul posto per dare un po' di sostegno e poi far sentire la propria voce dopo aver toccato con mano.
Con lo pseudonimo Tatsuto Kazuto, il mangaka autore di 1F: Diario di Fukushima edito da Star Comics, ripercorre la sua esperienza come operaio presso la centrale nucleare incriminata, uno dei tanti impiegati nel lavoro di recupero e pulizia della zona.
A volte pecca un po' troppo di minuzia, elencando con eccessivo zelo ogni minimo movimento svolto dai lavoratori, ma ciò non toglie che il tour che ci offre sia decisamente interessante.
Riusciamo così ad addentrarci in un territorio che normalmente non riusciremmo a perlustrare con facilità, condividiamo i disagi degli uomini che ogni giorno vanno a operare in luogo contaminato.
Desolazione, rovine e una natura che cresce incontrastata riprendendosi i suoi territori, ora abbandonati dall'uomo.
I luoghi sono disegnati con dovizia di particolari così che al lettore non sfugga nulla e possa farsi un'idea personale di qual è la situazione attuale. Nello stesso modo viene descritto l'equipaggiamento e le varie precauzioni sui quali non si può transigere per nessun motivo, a difesa ovviamente della sicurezza del personale.
Ci vuole coraggio e determinazione.
Il processo è lungo, ma l'impegno non viene risparmiato.
Tatsuto ha cercato di offrirci la sua verità, quella che ha vissuto sulla sua pelle e visto attraverso i suoi occhi.
Chissà se, incastrando una verità insieme all'altra, non si riesca a tracciare la strada verso il quadro completo e reale della situazione.
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