Se da Frozen vi aspettate il classico film Disney, se state andando al cinema sicuri di vedere sfilare Principesse, Principi e Villain con un ruolo ben definito, da fiaba diciamo, state sbagliando di grosso.
Siete in errore semplicemente perché Frozen non è niente di tutto questo, anzi. Molti sono partiti con il preconcetto dello stile, lo stile troppo simile a Tangled, gli occhioni enormi, i volti caricaturali e i sorrisi larghi. "Si tratta sicuramente di una copia mal riuscita di Raperonzolo", hanno urlato dall'alto della loro saccenza. Erano in errore.
Frozen, a parte dimostrare che un cambio di pettinatura può far effettivamente rinascere una donna, ci ricorda che Disney sa fare ancora la sua magia.
La stessa magia che ci ha travolto con il Re Leone o con La Bella e la Bestia, quella che ci fa ancora cantare a squarciagola Hakuna Matata e che ci farà interpretare "Let it Go" in metropolitana.
Frozen racconta l'avventura di due sorelle: Elsa e Anna. Elsa non è solo l'erede al trono di Arandelle, possiede anche un incontrollabile potere celato per anni, perfino Anna non ne sa niente. Elsa controlla e crea ghiaccio e neve. Questo segreto ha diviso le due sorelle e, il giorno dell'incoronazione di Elsa, la tensione travalica la resistenza della giovane regina facendo esplodere il suo "gelato" potere di fronte a tutto il regno.
Subito additata come mostro, la regina fugge tra le montagne lasciando alle sue spalle un involontario sentiero di gelo e una tempesta. Sarà compito di Anna, la principessa, recuperare la sorella, portarla a casa e togliere la maledizione involontariamente lanciata da Elsa.
Frozen si diverte a giocare con le regole Disney, scambiando i ruoli, approfondendo il significato di Amore e in particolare l'approccio all'antagonista. Sì, perchè in Frozen, praticamente per la prima volta, riusciamo a scorgere le vere motivazioni che possono portare un protagonista verso "il lato oscuro".
Verità molto più profonde di "Quello veste di nero, quindi è il cattivo". Assistiamo "in potenza" alla creazione di un villain molto più sfumato, che una volta avremmo visto come freddo nel suo ruolo. Ora ci troviamo a parteggiare per lui.
Elsa è un grande Villain Disneyano mancato, si muove sulla sottile linea tra paura e Amore, una malvagità nata dal freddo dell'incomprensione che tutti noi abbiamo provato almeno una volta. Non potrete fare a meno di innamorarvi.
Frozen quest'anno mira agli Oscar e non farà fatica a scalzare la Pixar dal podio partendo dalla passionale canzone "Let it Go" interpretata da Idina Menzel fino ai ragguardevoli plot twist che ci regala. Un diamante di ghiaccio. Al cinema dal 19 dicembre!
Spoiler: fino all'ultimo abbiamo sperato, da veri Nerd, che la rossa Anna comandasse il fuoco.
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Frozen é un buon film d’animazione. Di piú, lo definirei il primo vero tentativo della Disney di rompere con il passato. Il cattivo non é un cattivo e i classici stereotipi vengono in parte disattesi (soprattutto nel finale). Spero che Disney mantenga questa rotta cercando di dare piú spessore ad un tipo di villain piú sfumato e, per questo, piú interessante.
– SPOILER – Una curiosità: la traduzione del tema “Let it go” nella versione italiana (“All’alba sorgerò”) non c’entra nulla con il significato della versione originale. Un errore (?) incomprensibile poiché é proprio questo tema ad essere la colonna portante della storia, in quanto spiega le ragioni che spingono Elsa a mantenersi isolata dal Regno. Nella versione spagnola, “Sueltalo” riporta una traduzione piú fedele rispetto all’originale poiché Elsa “lascia andare” il suo potere per la prima volta, congelando tutto ció che le sta intorno. Perché in Italia si é deciso di cambiare il senso della canzone??
Arrivo in ritardo ma arrivo anch’io a dire la mia.
Questo film è stupendo. La Disney ha deciso di fare le cose in grande, unendo i caratteri classici a elementi di innovazione non da poco. Ero contrariato dall’apparente abbandono della tecnica classica a cartoni animati ma questo film mi ha fatto ricredere completamente, ogni particolare è al suo posto ed ogni gesto è studiato alla perfezione (mi ha colpito come Kristoff nell’appendere il lume al gancio sula slitta non ci sia riuscito al primo tentativo, ma al secondo, qualcosa che non accade in nessun altro film d’animazione se non proprio perchè attorno a quel particolare si costruisce una scena). Il doppiaggio, a parte il principe Hans, un po’ piatto nella sua controparte buona, le sezioni cantate e le traduzioni, con una sincronizzazione labiale con l’inglese veramente ottima, sono di livello altissimo. @Mauro: il titolo della versione italiana di Let it go, All’alba sorgerò, sono parole che Elsa effettivamente canta nella versione inglese, quindi solo il titolo cambia, mentre il senso della canzone in generale rimane lo stesso.
Brava Disney, keep up the good work!