Fast X: la rincorsa verso il gran finale | Recensione

Ci siamo. Dopo più di vent’anni la storia di Fast & Furious è avviata verso la sua conclusione. Una corsa spettacolare attraverso nove film ufficiali e uno spin-off (finora) che ha dovuto affrontare tante svolte impreviste e che ora vede il traguardo in lontananza. Fast X è ufficialmente l’inizio della fine, che dovrebbe arrivare con il prossimo capitolo, sempre che non cambino i piani. Ma come si fa a chiudere un progetto così gigantesco? Dopo aver visto in anteprima Fast X siamo pronti a raccontarvelo nella nostra recensione.

Fast X, la recensione: uno sguardo al passato

Negli anni Toretto e compagnia hanno dovuto affrontare tantissimi avversari, trasformando sempre di più la propria identità. A volte questi nemici sono rimasti tali, minacce nell’ombra pronte a colpire ancora. Spesso però sono diventati nuovi alleati, guadagnandosi un posto a tavola del grande barbecue. Come si fa allora a rendere davvero epico questo nuovo scontro? Si va a scavare nel passato.

Non parliamo però della gioventù di Dom, già d’ispirazione per il precedente capitolo e lo scontro con il fratello perduto Jakob, ma della stessa storia che già conosciamo. Ci sono angoli che finora sono rimasti inesplorati, che affondano le radici in un momento chiave, soprattutto per il franchise. Ed è interessante che questo nuovo villain nasca proprio da quando questa serie ha trovato la sua identità definitiva.

Quando una storia di grandi proporzioni come Fast & Furious – al di là del giudizio personale – si avvia alla fine, è normale guardarsi indietro. L’ideale è costruire qualcosa che tiri tutti i fili, permetta di intrecciare tutto quello che è stato raccontato fino a qui, ripercorrere i tanti passaggi e dare una chiusura soddisfacente. E magari offrire a tutti i grandi personaggi che hanno incrociato la strada dei protagonisti (che in questa saga sono particolarmente numerosi) un ultimo giro di danza.

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Fast X incarna perfettamente questo spirito: non vogliamo anticipare nulla in questa recensione, ma è evidente che l’idea è proprio quella di tornare su luoghi e situazioni del passato, quasi a voler raccogliere tutte le energie possibili per poi lanciarsi in un’ultima corsa a perdifiato. L’ultima avventura della famiglia di Toretto dopotutto deve necessariamente essere uno spettacolo unico.

L’altro passo da compiere è prendere la rincorsa

Non è scontato che una saga abbia la possibilità di sapere quando finirà. Non è neanche scontato decidere di farlo. La saga di Fast & Furious avrebbe potuto tranquillamente proseguire ancora a lungo: gli incassi degli ultimi capitoli sono stati decisamente premianti, compresi gli oltre 700 milioni del nono, uscito subito dopo la pandemia. Ma si è scelto di dare una conclusione e non continuare fino allo sfinimento (eventuali e probabilissimi spin-off esclusi, chiaramente).

E proprio per questo c’è un’altra possibilità non scontata: quella di fare le cose con calma. Prendere un momento di respiro, tornare indietro, abbassare l’asticella (necessario, dopo l’avventura nello spazio del nono film) e prepararsi a lanciarsi di testa verso l’ultima accelerata. Insomma, Fast X è un film che prende la rincorsa.

Con questo non vogliamo certo dire che questa pellicola abbia improvvisamente perso la sua esagerazione, ormai caratteristica. Se anche dovesse esserci qualche dubbio a riguardo, basta assistere alla prima grande scena d’azione, capace di oscurare completamente anche la corsa con la cassaforte per le strade di Rio, per toglierseli. E da lì si continua a salire.

Ma Fast X riesce a trovare il giusto gioco di pedali per rallentare, pur continuando ad accelerare. E quarto di miglio dopo quarto di miglio assistiamo alla disposizione di tutte le pedine, che ci accompagna verso gli ultimi intensissimi minuti di questa pellicola. E una volta usciti dalla sala, anche i più scettici rimarranno con il desiderio di sapere dove tutto questo ci porterà.

Fast X, la recensione: Jason Momoa e un villain inarrestabile

E prima di chiudere la recensione di Fast X, non possiamo non citare la new entry più importante del film: Jason Momoa. L’ex-Khal Drogo sembra nato per far parte di questo franchise e il suo personaggio è particolarmente accattivante.

È una figura totalmente incontrollabile, molto più della media degli avversari che siamo abituati a vedere negli scontri con Toretto e soci. Come scopriremo presto, emerge dalle pieghe del passato dei protagonisti ed è interessante come abbia delle origini quasi fumettistiche nello stile. Tant’è che non mancheranno i paragoni con un personaggio in particolare, che non vogliamo citare esplicitamente, ma è difficile pensare che non sia stato d’ispirazione, nella creazione di questo villain o nella sua interpretazione.

È una minaccia vera, concreta, terrificante. Una figura senza scrupoli e soprattutto senza controllo, che è focalizzata unicamente nella distruzione totale di Toretto. Non ci sono davvero limiti a ciò che vuole fare e le sue mosse sono davvero difficili da prevedere. Mentre al contrario, lui sembra sempre un passo avanti rispetto agli avversari. A volte sfora nel caricaturale, bisogna dirlo, ma funziona nel contesto in cui si trova. E soprattutto, è il nemico perfetto per chiudere la storia.

Fast X, una recensione positiva con i puntini di sospensione

Questa saga ha sempre giocato con i confini della realtà, diventando sempre più assurda nei propri stunt. Fast X cerca di tenere a freno questa tendenza, lasciandole comunque un po’ di corda. Un ottimo equilibrio che rende il film fedele allo stile che ha reso la serie così celebre, ma facendole prendere respiro. E promettendo un’ultima corsa davvero incredibile, che siamo ora davvero curiosi di vedere.

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