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Da mixtape a playlist, come lo Zune ha aggiornato la colonna sonora dei Guardiani della Galassia

Il lettore di Microsoft è perfetto per i gusti musicali di Rocket

Anche nel Volume 3 i Guardiani della Galassia non cambiano la ricetta vincente: umorismo spaziale, azione pirotecnica e una colonna sonora eccellente. Ma se i primi due capitoli ci hanno fatto riscoprire classici dimenticati degli anni ’70 e ’80, questa volta la musica cambia: ci sono diversi titoli recenti ma ugualmente magnifici. Tutto per merito di due elementi: il gusto di Rocket Racoon e il lettore musicale più sottovalutato della galassia, lo Zune.

SPOILER ALERT: Continuate a leggere solo se avete visto Guardiani della Galassia Volume 3

Guardiani della Galassia 3, la colonna sonora e lo Zune di Star-Lord e Rocket

Il primo film dei Guardiani della Galassia ha subito settato il tono della trilogia con i titoli iniziali. Star-Lord si mette le cuffie del suo Walkman nelle orecchie e inizia ad ascoltare Come and Get Your Love dei Redbone, la prima canzone del suo Awesome Mixtape. Che ha incantato i fan: questa hit e altre come Hooked on a Feeling dei Blue Suede sono tornate in classifica dopo decenni.

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Ma alla fine del Volume 2, Star-Lord riceve uno Zune. Per chi non lo ricorda, si tratta del lettore multimediale portatile di Microsoft che voleva sfidare l’iPod di Apple. Il fatto che sia stato utilizzato come battuta alla fine del film testimonia lo scarso successo del prodotto: Microsoft ha abbandonato il progetto nel 2011.

guardiani della galassia colonna sonora playlist-min

Tuttavia, Star-Lord e soprattutto Rocket in questo film sembrano apprezzare molto il prodotto di Microsoft (soprattutto perché non hanno mai visto un iPod). O perlomeno, sembrano apprezzare il fatto di poter ascoltare canzoni uscite dopo gli anni ’80 (sebbene 11 tracce su 17 fossero già uscite quando Peter era sulla Terra). E iniziano subito a farlo alla grande.

Musica pop da ogni decennio

Rispetto ai Mixtape che adora Star-Lord, uno Zune permette di ascoltare le più dinamiche playlist. Che si possono aggiornare con diverse novità, anche del nuovo millennio (noi abbiamo adorato particolarmente l’inclusione di Florence + The Machine, con una canzone che sembra scritta apposta per il film – anche se già uscita da più di un decennio).

Ma la canzone che imposta perfettamente il tono è la prima, cantata anche da Rocket (e da chiunque avesse più di trent’anni al cinema): Creep (Acoustic) dei Radiohead del 1993. Un inno di chi non sente mai di essere abbastanza, struggente e dolorosa, incarna perfettamente lo stato d’animo sia di Rocket che di Peter Quill a Knowhere.

Per cambiare ritmo, James Gunn torna negli anni ’70 con Crazy on You degli Heart (1975) durante l’introduzione di Will Poulter nei panni di Adam Warlock, mentre arriva in Knowhere a caccia di Rocket. Perfetta anche la scelta tematica di Since You’ve Been Gone dei Rainbow (1979), mentre i Guardiani volano all’Orgoscopio per salvare Rocket.

Sotto copertura

guardiani della galassia 3 recensione
Photo courtesy of Marvel Studios. © 2023 MARVEL.

In The Meantime di Spacehog (1995) è la scelta perfetta per sottolineare il volo spaziale dei Guardiani mentre si infiltrano nel laboratorio, mentre Reasons degli Earth, Wind & Fire (1975) suona durante la battaglia nei laboratori. Un salto di vent’anni da una scena all’altra.

Do You Realize??”dei The Flaming Lips (2002), che avevamo già sentito nel trailer del ComicCon di Sand Diego, viene interrotto bruscamente da Drax, mentre We Care a Lot dei Faith No More (1985) suona mentre arrivano sulla Contro-Terra.

Sul pianeta sentiamo anche la più recente delle canzoni della colonna sonora di Guardiani della Galassia Volume 3, anche se tecnicamente non fa parte della playlist sullo Zune di Star-Lord e Rocket. Infatti, sentiamo Koinu no Carnival (From Minute Waltz) degli Ehamic (2018) dall’autoradio del veicolo guidato in maniera ‘perfetta’ da Peter Quill.

Invece, sull’astronave Bowie suona I’m Always Chasing Rainbows di Alice Cooper (1976), che i Guardiani hanno lasciato suonare mentre erano via per tenere compagnia a Rocket.

Guardiani della Galassia Volume 3: una colonna sonora che chiude alla grande

Zune Guardiani Della Galassia

San Francisco dei The Mowgli’s (2012) suona mentre Gamora guida il Bowie, con quasi la stessa sicurezza e fluidità con cui Peter Quill guida l’auto sulla Contro-Terra. Invece, sentiamo Poor Girl degli X (1983) mentre i residenti di Knowhere giocano a Poker.

This Is the Day dei The The (1983) fa sentire l’importanza del momento mentre i Guardiani volano per salvare Nebula, Drax e Mantis dall’Alto Evoluzionario. Mentre No Sleep Till Brooklyn dei Beastie Boys (1986) ci carica al massimo nello spettacolare combattimento nei corridoi in cui i Guardiani affrontano l’Alto Evoluzionario e le sue creature.

Ma il colpo da maestro (anche se ammettiamo di essere di parte), per noi lo dà Dog Days Are Over di Florence + the Machine (2008). Non solo perché racconta in maniera perfetta come Rocket abbia deciso di lasciarsi alle spalle la parte più dolorosa del proprio passato, tenendo con sé solo la voglia di vivere e sognare in grande che i suoi amici di infanzia gli hanno lasciato in eredità. Ma perché fa venire voglia di ballare – e tutti i Guardiani lo fanno, persino Drax.

I ricordi struggenti nei titoli di coda

I Will Dare dei The Replacements (1984) ci accompagna nei primi end-credits, interrotta dalla scena in cui vediamo Rocket con i nuovi Guardiani. Qui, dal suo Zune, ascolta Come and Get Your Love dei Redbone (1974), che aveva fatto innamorare tutti delle playlist dei Guardiani della Galassia nel 2014. In realtà, Rocket non dovrebbe avere quel ricordo: la canzone la ascolta Peter Quill prima ancora di incontrarlo. Ma non importa: noi del pubblico la ricordiamo e ci emoziona subito.

Come superare un momento tanto struggente? Bisogna andare dal Boss: Badlands di Bruce Springsteen (1978) chiude alla grande la playlist di questo Volume 3. Che potete recuperare su Spotify o Apple Music.

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Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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