Se da Batman: Bad Blood, ultimo film d'animazione di Jay Oliva sulle gesta del Cavaliere oscuro, vi aspettate grandi scazzottate contro Bane, spettacolari inseguimenti a bordo della Batmobile o un contorto piano di Joker per far esplodere Gotham City siamo sicuri che resterete delusi. Se invece volete assistere ad un'indagine psicologica, quasi Freudiana, sulle persone che vestono i panni degli eroi di Gotham e sui loro conflitti interiori allora questo è il film che fa per voi!
La nuova vigilante di Gotham: la misteriosa Batwoman, irrompe in un magazzino pieno dei peggiori criminali della città: poco dopo giunge anche Batman che viene affrontato da un nuovo nemico che si fa chiamare Eretico; questi mette facilmente alle corde Batwoman, che viene salvata all'ultimo momento da Bruce prima che Eretico faccia saltare in aria il capannone. Dopo la deflagrazione del magazzino di Bruce si perdono le tracce.
E ora? A chi toccherebbero l'onore e l'onere di ereditare le vestigia del pipistrello?
La criminalità dilaga e Dick Grayson comprende che Gotham ha bisogno del suo eroe e decide di lasciare temporaneamente i panni di Nightwing per indossare quelli di Batman affiancato dal giovanissimo Damian Wayne, figlio di Bruce nonché attuale Robin, dalla sopracitata Batwoman e dal super equipaggiato Batwing (Luke Fox).
Il primo personaggio di cui viene evidenziato un forte conflitto interiore è, dunque, proprio Dick Grayson: diventando Nightwing l'ex Robin ha tentato in tutti i modi di uscire dall'ombra del suo mentore e, proprio ora che sembrava esserci riuscito, si trova costretto a sostituirlo come Batman.
Katherine Kane, invece, è una giovane ragazza omosessuale con alle spalle un passato turbolento nel quale ha perduto sia la madre che la sorella gemella. Salvata da Batman da un tentativo di stupro la giovane sviluppa una forte vocazione alla lotta contro il crimine che la porterà a vestire i panni di Batwoman.
Il giovane Robin, inutile dirlo, freme dalla voglia di combattere per le strade di Gotham e di ritrovare suo padre ma la sua intraprendenza verrà messa a dura prova quando si troverà ad affrontare Talia al Ghul, sua stessa madre.
I quattro eroi mascherati riescono infine a ritrovare il loro leader il quale, però, ha subito il lavaggio del cervello da Talia e dal Cappellaio Matto e tenterà di uccidere i suoi stessi compagni. Segue un combattimento tra Batman e Nightwing; scena emblematica che possiamo definire come nodo centrale del film: Bruce sta per uccidere Nightwing; Dick peró ricorda al suo mentore che dietro la maschera di Batman c'è Bruce Wayne, l'uomo che lo aveva preso sotto la sua ala salvandolo dall'autodistruzione dopo che anche lui era rimasto solo, l'uomo che ha ispirato il bene in centinaia di persone in una città degradata, "l'uomo migliore di tutti". Bruce riesce a tornare in sé e con l'ausilio dei suoi comprimari riesce a sventare un malvagio piano di dominazione del mondo ordito da Talia.
Di sicuro non si può dire che Batman: Bad Blood brilli per originalità o qualità grafiche e forse il coinvolgimento di così tanti eroi tutti insieme può risultare un tantino forzato; non possiamo neanche definirlo come un film d'animazione creato per fini di mero intrattenimento, altrimenti la qualità dell'animazione e delle ambientazioni sarebbe stata sicuramente più curata; tuttavia é senza dubbio notevole il modo in cui questo film metta a nudo le persone dietro le maschere e i mantelli; persone con debolezze, insicurezze e limiti umani. La Bat-family in questo film fa quadrato attorno al suo leader perché in fondo sia loro che Gotham City avranno sempre bisogno di Batman ma, a volte, anche Batman per non crollare ha bisogno della sua famiglia.
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