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C’è un film su Donald Trump che non riesce ad arrivare nelle sale: il caso The Apprentice

Il film che Donald Trump non vuole che vediate (soprattutto a ridosso delle elezioni americane)

La produzione di The Apprentice – un film biografico su Donald Trump – si trova in un limbo inaspettato. Nonostante la conclusione delle riprese, il film non riesce a raggiungere le sale cinematografiche. Il motivo? Una combinazione di minacce legali, difficoltà finanziarie e una battaglia per la distribuzione.

Un esempio lampante di come la figura controversa di Trump continui a generare tensioni anche dopo (o forse prima?) la sua presidenza.

Cosa sappiamo di The Apprentice, il film su Donald Trump

Il film The Apprentice esplora la vita di Donald Trump, focalizzandosi sugli anni prima del suo ingresso in politica. Con un cast di rilievo, che include Sebastian Stan nel ruolo del biondo tycoon, il progetto aveva tutte le carte in regola per essere un successo. Tuttavia, la produzione ha incontrato ostacoli notevoli.

Minacce legali da parte di Trump e del suo entourage hanno messo pressione sulla produzione. Secondo quanto riferito dal produttore Dan Bekerman, l’ex presidente avrebbe minacciato azioni legali contro chiunque sia coinvolto nel film, includendo tra questi anche i membri del cast, della troupe e persino potenziali distributori. Queste minacce, arrivate dopo la proiezione in anteprima al festival di Cannes, avrebbero causato l’abbandono di alcuni finanziatori, spingendo la produzione in una crisi economica. Queste le parole di Bekerman (via Deadline):

“L’entourage di Donald Trump ci ha minacciato direttamente dopo la proiezione a Cannes. Non solo ha minacciato noi, ma anche qualsiasi distributore che avesse osato provare a distribuire il film. Ha creato una circostanza davvero unica per tutte le persone coinvolte, e certamente abbiamo avuto i nostri problemi con questa situazione. Quando Trump ha fatto quelle minacce ha dissuaso i maggiori distributori dall’essere coinvolti. Stavamo parlando del film con tutti i grandi distributori. Era chiaro che i commenti di Trump avevano avuto un impatto e che avremmo dovuto seguire un processo non convenzionale per assicurarci che il film arrivasse al maggior numero di persone possibile”

Richiesto di un parere in merito, sul se si sentisse deluso dall’atteggiamento remissivo dei distributori, Bekerman ha risposto così:

“Non credo che delusione sia la parola giusta. Credo di dover essere un po’ realista come produttore. Saremmo sciocchi se non riconoscessimo che le controversie possono scoraggiare le grandi aziende. Ovviamente il film tratta di temi culturalmente scottanti, ma per me la vera forza del film è che ha qualcosa da dire sull’anima americana”

La produzione ha cercato accordi con varie piattaforme di streaming come alternativa alla distribuzione tradizionale, ma anche qui si sono scontrati con ostacoli. Le principali piattaforme, temendo reazioni negative o pressioni politiche, avrebbero quindi rifiutato l’opera.

Da questo link tutte le ultime uscite su Prime Video

La campagna Kickstarter e la data di uscita: il film dovrebbe arrivare a ridosso delle elezioni americane

Insomma, la distribuzione del film è diventata un incubo. Dopo aver perso il supporto dei principali finanziatori, i produttori hanno lanciato una campagna di crowdfunding su Kikstarter per coprire le spese di distribuzione e lanciare il film da indipendenti. La risposta è stata inizialmente tiepida, con il pubblico diviso tra sostenitori e detrattori di Trump. Tuttavia, ad oggi, sono stati raccolti ben 109.959€ (a fronte di un goal previsto di circa 90.000€)

Sempre ai microfoni di Deadline, Bekerman ha parlato di questo successo affermando:

“Grazie alla nostra campagna Kickstarter e a tutte le nostre partnership pensiamo di poterlo distribuire in tutta l’America l’11 ottobre e poi in tutto il mondo”

11 ottobre quindi, a meno di un mese dalle elezioni presidenziali americane del 5 novembre. Elezioni, lo ricordiamo, alle quali Trump è candidato come rappresentante del Partito Repubblicano. Nonostante ciò produttore si è anche detto fermo sul fatto che non ci saranno tagli o censure. Quindi la pellicola non sarà annacquata per renderla meno controversa. 

Resta tuttavia un grande problema: a poco più di un mese dall’uscita, il film non ha materialmente il tempo di organizzare una campagna di marketing adeguata. Anche su questo tema Bekerman è stato puntualissimo:

“Non c’è mai abbastanza tempo. Ma credo che ci sia un’enorme energia intorno a questo progetto e penso che quando la gente inizierà a vederlo, invece di fare solo ipotesi, si creerà una nuova ondata di energia, perché credo che sovvertirà le aspettative in molti modi. E credo che molte persone saranno sorprese di quanto il film sia piaciuto”

Noi la pensiamo diversamente: il tentativo di censura è forse esso stesso il più grande regalo promozionale che Donald Trump possa aver fatto al film. Del resto, se non fosse avvenuto, probabilmente oggi non ne staremmo parlando.

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Source
Deadline

Autore

  • Marco Brunasso

    Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 29 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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