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Zootopia e la Rule 34: Internet sta esagerando?

Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con quello che è il magico mondo di Internet conosce certamente quelle che sono le Regole di Internet. Se non avete idea di cosa stiamo parlando siete troppo giovani o, evidentemente, navigate troppo poco.
Brevemente: le Rules of the Internet sono nate nell'ambiente di 4chan, e comprendono nozioni basilari per la sopravvivenza in rete come “non esistono ragazze su Internet” (Rule 30) e “la piscina è sempre chiusa” (Rule 47).
Ma la regola d'oro, la più famosa e la più considerata è la famigerata Rule 34: “Se qualcosa esiste, ne esiste anche la versione pornografica”. E provate un po' a dire che non sia vero. 
La Disney probabilmente si sente immune a questo genere di cose, o preferisce non pensarci. Altrimenti, forse, ci avrebbe pensato due volte prima di produrre un film come Zootopia (Zootropolis in italiano, in uscita il 18 febbraio). E, siccome non è affatto immune, le cose ultimamente sono un po' degenerate (esiste anche una petizione, non ufficiale, per porre fine a queste versioni di Zootopia).
Il fandom furry tratta essenzialmente di animali antropomorfizzati, ed è un posto pericoloso, almeno per il film: non conosciamo ancora l'intera storia delle bestiole protagoniste di Zootopia, ma in centinaia di fan-fiction e fan-art sono state già costrette a fare cose che la maggior parte di voi non concepirebbe neanche nei propri momenti più perversi.
La cosa, ovviamente, non è stata gradita proprio a tutti, e quando il mare di disegni pornografici è fuoriuscito dalle barriere dei siti e forum esplicitamente dedicati al fandom furry sbarcando anche su diverse pagine Facebook, qualcosa ha cominciato a muoversi. Attualmente diverse petizioni chiedono agli artisti di smettere di produrre fan-art pornografiche sul lungometraggio, ma si tratta di tentativi disperati quanto tentare di svuotare il mare usando un cucchiaino. 
La Disney, invece, ufficialmente tace.
A questo punto, due domande sorgono spontanee.
La prima: possibile che la Disney non si aspettasse una simile accoglienza, da parte di una porzione dei suoi potenziali, futuri spettatori? D'altra parte non sarebbe certo la prima volta; praticamente tutti i personaggi “animali” della Disney vengono sfruttati, per così dire, dal fandom furry – il Re Leone in particolar modo e in testa a tutti. In questo caso, anzi, sembra che lo studio d'animazione stia proprio facendo l'occhiolino al fandom, per svariati motivi. Anzitutto, la stessa trama ruota attorno al fatto che i personaggi sono ben coscienti di essere degli animali antropomorfi, a differenza di altri film (Robin Hood, ad esempio) dove la questione era secondaria. Allo stesso modo, si trattano tematiche più da film per adulti, o comunque per spettatori abbastanza cresciuti – la storia è fondamentalmente un poliziesco. Senza contare la palese sessualizzazione della protagonista.
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Non stiamo dicendo che la Disney possa aver voluto provocare le reazioni più hardcore o che sia un film creato su misura per il fandom furry (Perrault sarebbe complice), ma c'è da dire che soprattutto negli USA sta prendendo piede sempre di più, e questo ci sembrava abbastanza scontato sin dal primo trailer.
Insomma, se da una parte la Disney sembra quasi aver voluto sfidare la Rule 34 dell'Internet, dall'altra sta propinando ad uno dei lati oscuri di Internet una marea di strizzatine d'occhio.
E la seconda: al di là del fandom o meno, al di là dei giudizi che ciascuno di noi può avere a riguardo, cos'è che porta, effettivamente, delle persone per lo più ultra-adulte a creare della pornografia che vede come protagonisti personaggi animali di film che, a conti fatti, sono pensati “ufficialmente” per dei bambini? Okay, la Regola 34 e tutto il resto, ma un “accanimento” simile nei confronti di un cartone animato tutt'altro che pornografico, sarà un'accoglienza da considerarsi “normale” anche per gli standard di Internet, oppure no?
La cosa, probabilmente, non avrà un grosso riscontro in termini di successo del film, poiché si tratta di un fenomeno, sebbene dilagante, ancora abbastanza circoscritto, ma… chissà.  Noi rimaniamo come sempre a favore della libertà di espressione e quindi rispondiamo "no" alla domanda del titolo.
Gli altri come reagiranno? Staremo a vedere.

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Francesca Menta

Nella vita legge fumetti, guarda cartoni e fa altre cose noiose e banali che non vale la pena menzionare. Allenatrice di Pokémon dal 1999. A quanto pare adesso recensisce anche videogiochi, coronando il sogno di una vita: poter gridare con fare oltraggiato "Lo sto facendo per LAVORO" ogni qualvolta viene trovata di fronte ad una console.

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Commenti

  1. Beh, nell’universo Ultimate è questo il suo aspetto, ed onestamente i film mi paiono molto più ispirati a questo di universo che non al classico, nonostante ci siano elementi di entrambi.

  2. Scusate, ma c’è qualcuno nella redazione che fa parte del fandom? Perchè la risposta che date sarà anche “no”, ma i toni dell’articolo lasciano molto a desiderare. Personalmente non faccio parte del fandom furry, ma conosco alcune persone che lo seguono e ne sono entrato in contatto diverse volte. Non capisco questa demonizzazione nei confronti di questo specifico fandom, che viene dipinto come un branco di pervertiti quando non credo che la percentuale di produttori di materiale pornografico all’interno del fandom furry sia granchè diverso da quella di qualsiasi altro fandom.
    Capisco le sopracciglia alzate nei confronti di chi fantastica su animali più o meno antropomorfi (e appunto rimangono una parte del fandom e non sono di gran lunga tutto), ma se uno è un minimo smaliziato, se è internauta e se, come scrivete voi, conosce la Rule 34, non vedo perchè scandalizzarsi di questa cosa, o quanto meno non vedo perchè scandalizzarsi di più di quanto avvenga per qualsiasi altra applicazione della regola.

    Mi permetto di fare due osservazioni su delle specifiche parti dell’articolo:

    “in centinaia di fan-fiction e fan-art sono state già costrette a fare cose che la maggior parte di voi non concepirebbe neanche nei propri momenti più perversi.”
    Qualcuno l’ha fatto con Twilight e ne è nato uno dei più grande best-seller degli ultimi anni

    “praticamente tutti i personaggi “animali” della Disney vengono sfruttati, per così dire, dal fandom furry – il Re Leone in particolar modo e in testa a tutti.”
    A mia saputa il più quotato era Robin Hood, ma probabilmente ricordo male

    Chiudo dicendo che sono abbastanza deluso da questo articolo, che mi sembra trattare un argomento da un lato senza approfondirlo veramente (andando per lo più per sentito dire e stereotipi), dall’altro fa di una cosa normalissima (siamo tutti internauti, sì?) uno scandalo.

    Non so, non me l’aspettavo da voi di OrgoglioNerd… 🙁

    Ps: spero che il mio tono non suoni peggio di quello che intendo. Il mio non vuole essere un’aggressione e sono convinto che l’articolo sia scritto con le migliori intenzioni, solo che sono stati fatti due errori che secondo me erano abbastanza facilmente evitabili (il non informarsi e il fare scandalo), e come detto mi è rimasto un po’ di amaro in bocca…

  3. “che se ne parli bene o male l’importante è che se ne parli”
    recitava Oscar Wilde in una delle frasi più significative se applicate al multimediale.
    Alla Disney non interessa il forbito lavoro di centinaia di artisti, così come internet non esagera.
    Son pressocchè convinto ci sia altrettanto materiale pornografico su qualsiasi altra cosa di produzione Disney e non, basta pensare che ricordo che qualche barzelletta in montagna in parrocchia (chissà come mai) si finiva per ridere al titolo “Biancaneve sotto i nani”, non ci siam mai interrogati troppo se i porno attori, registi o chi per loro avessero esagerato, eppure, bhè, sapete è un classico che è ben di più ampia portata della creatività Disney.

    Adesso analizzando l’articolo da voi proposto non posso far a meno che ridacchiare vedendo persone che stereotipano una tendenza nata al momento: inserendo quà e là nomi e definizioni.
    Fandom furry etc etc, rule 34 etc etc.
    Ragazzi vi sorprenderà sapere che naruto conta sul sito da voi citato, ben 22401, ora messi al confronto dei poveri 347 risultati sotto il tag “zootopia” mi sembra ridicolo di parlare di “pornoaccoglienza”.
    Diciamo solo che state creando chiasso mediatico su qualcosa che al momento fa tendenza, spero ancora per poco o rischia di diventare (utilizzo gergo molto diffuso nel web) “Cancro”.
    Oltre al fatto che come ricordate alla fine quello che sarà poi il merchandising del film sarà ben separato dal popolo dell’internet.
    Bhè detto questo anche se le bacheche di 4chan dovessero riempirsi di porno di zootopia, non posso esser che felice per gli artisti che ci guadagneranno sopra, ma di sicuro non sarà niente più che una moda.

  4. Patrick: Secondo me hai solo preso “storto” l’articolo. Non parliamo del Furry in quanto tale e non vogliamo “introdurlo” e spiegare esattamente di cosa si tratta, è una fenomeno di feticismo, e la libertà di esercitare questo feticismo non implica il fatto che debba anche piacere, la questione è un’altra.

    Nessuno si pone domande sul furry, stiamo raccontando di chi si sveglia ora e che esiste da sempre. e sul fatto che con il film è stato sbattuto in faccia anche a chi non conosce il fenomeno. La domanda del titolo riceve un forte No come risposta nel testo come hai notato.

    Non è un articolo contro la Rule 34, è un articolo informativo su come Disney sta trattando la cosa e di come possa reagire l’opinioni pubblica “non della rete” a una cosa del genere.

    Il fenomeno a grandi linee è questo e c’è da sempre, la Disney lo sta sfruttando? Come reagirà chi non ha idea di cosa sia?

  5. Anche se non mi considero “furry” in senso stretto, sto nel furry fandom da parecchio tempo (anche perché disegno in quello stile). Una buona parte di chi sta nel fandom furry è spesso invischiata anche nel porno (non tutti, tuttavia)… per questa ragione, chi è esterno al fandom tende ad accomunare il furry al porno (ignorando l’origine del termine, prima del fandom… ma non mi dilungherò su questo a meno
    che a qualcuno non interessi proprio) e situazioni tipo queste non fanno che accentuare -se non quasi confermare- questo pregiudizio. È vero che a livello di numeri stiamo ancora a livelli bassi ma vista la nomea che ha il fandom, pure un numero relativamente basso di fanart porno viene amplificato, contando come se ci fossero migliaia di di fanart in giro.

    Per questa ragione nel fandom ultimamente sono saltate fuori due fazioni: Una “pro Zootropolis R34” e una “contro”. Da un lato c’è chi la considera una cosa eccessiva, di cattivo gusto e soprattutto nociva per l’immagine che il fandom ha. Dall’altro lato c’è chi non se ne cura e, anzi, va quasi fiero di com’è visto questo fandom all’esterno…

    Comunque la disney tutto questo l’aveva bellamente previsto secondo me… porno o no, le fanart sono sempre pubblicità gratis! 😉

  6. Credo ci sia un errore nella “chiave di lettura” del pezzo che, per carità, può anche essere nata dal non aver chiamato il “furry porn” con il suo nome più specifico dal principio ma… Suvvia, si capiva da subito, non facciamo finta di aver confuso le definizioni!

    La buona Francesca (e con lei l’intera redazione) non intende esprimere giudizi, positivi o negativi che siano, sulle passioni di una particolare fandom. Il pezzo è incentrato in modo molto preciso e puntuale sulla deriva “perversa” di una categoria cinematografica a cui sono comunque abitualmente esposti minori. Ci si chiede se il silenzio di fronte al dilagare della trasposizione da innocenza a perversione sia voluto perché pubblicità o innocentemente sfuggito di mano. Perché può essere banale pensare ad una “innocente” applicazione della Rule 34 di fronte ad un film come “Crank” che diventa “Crank XXX”, ma certo un po’ meno di fronte a “Bambi” che si tramuta in decine di versioni “per adulti” differenti. E se Bambi ad avere questa risposta pornografica su larga scala ci ha messo 73 anni, Zootopia rischia di arrivare allo stesso stadio prima ancora di uscire nelle sale cinematografiche.

    Quindi, davvero… L’una o l’altra?

    Credo comunque che nessuno che abbia conosciuto il “furry” della fandom più generale, quello ad esempio prodotto da Canales e Guarnido con il loro sempre magnifico Blacksad possa confonderlo con quanto trattato nell’articolo, sebbene proponga esso stesso temi per adulti.

  7. Elia: Hai colto il punto… questa rapida risposta da parte del fandom è un po’ preoccupante… è quello che intendevo quando dicevo che pure se numericamente minori, queste fanart hanno comunque parecchio più peso… Comunque non sono tanto frequenti le persone che nel curiosare tutto ciò che possa esser definito “furry” (dal significato originale di “categoria che racchiude tutti gli animali -per lo più mammiferi- antropomorfi”, non il fandom)… molti non sanno chi sia guarnido (Black Sad), stan sakai (Usagi yojimbo) e non conoscono praticamente nessuno di tanti film a tema furry (da animalympics a cat city 1 e 2, fino a Bagi the monster of mighty nature o Misteri di Providence)… nemmeno all’interno del fandom delle volte!

  8. @Daniele capisco l’intenzione e posso vedere il senso, ma non credo comunque che il tema sia stato trattato con il dovuto rispetto. Innanzitutto, già ponendosi la domanda, l’articolo attribuisce tutta una serie di sottintesi negativi al fandom. E poi questi sottintesi vengono esplicitati:

    “Il fandom furry tratta essenzialmente di animali antropomorfizzati, ed è un posto pericoloso, almeno per il film”

    Perchè dovrebbe essere pericoloso? O, nello specifico, perchè proprio quel fandom? Non sono i furries ad essere “pericolosi”, lo è internet, tutto.

    Ed è anche la risposta alla domanda sul perchè la Disney non ha fatto nulla a riguardo e non si sono fatti problemi a creare questo film: la Disney credo sia il produttore di intrattenimento (quanto meno di film d’animazione) più grande del mondo. Qualsiasi cosa che esce dalle mani Disney finisce istantaneamente nella Rule 34. Considerare questa cosa un problema sarebbe ingenuo e inutile, è una cosa che non si può evitare.
    E questo vale per qualsiasi produzione (non solo Disney), furry e non. Scommetto che se volessi del porno su, che so, Pocahontas, Wall-E o il già citato Biancaneve ci metterei meno di trenta secondi a trovarne. E questo fenomeno si chiama appunto “Rule 34”.

    Ripeto, l’elefante nella stanza in questo articolo secondo me è il fatto di vedere un problema quando del materiale pornografico viene prodotto dal fandom furry, quando per qualsiasi altra fonte/o opera di riferimento viene considerato normale. Come dice la canzone, “The internet is for porn” (che, ancora, è sinonimo della Rule 34)

  9. Uhm, mi rendo conto che il mio pensiero si riassume fondamentalmente in: Perchè la Disney avrebbe dovuto porsi dubbi?

  10. Di solito non intervengo, ma qui si sta un pochino passando il segno.
    Anzitutto, considerata la maggior parte dei commenti che l’articolo sta ricevendo anche sui social, noto con piacere che almeno il 90% dei sedicenti “lettori” non abbia ritenuto necessario leggere fino alla fine – o anzi, più probabilmente, ha letto solamente il titolo per poi tirare le proprie conclusioni, come purtroppo spesso accade.

    Secondariamente, l’articolo è stato preso troppo seriamente. Probabilmente ciò è dovuto anche a delle mie mancanze, delle quali mi scuso.

    Patrick, per risponderti: sì, io ho fatto parte attivamente del fandom per diversi anni, quindi penso di poter dire di conoscerlo discretamente. Purtroppo abbiamo un limite di parole/caratteri ai quali attenerci, e se avessi dovuto fare una disamina del fandom furry prima di arrivare al nocciolo di questo articolo non me ne sarebbero bastati altri tre.
    Penso che tu abbia preso l’articolo troppo sul serio. Io personalmente non ho mai apprezzato il lato pornografico, ma alla fine della fiera a noi, se qualcuno nel buio della propria stanzetta si sollazza pensando ad una volpe e ad un coniglio che fanno cosacce, non ci crea alcun danno. La cosa si riassume con la frase “Noi rimaniamo come sempre a favore della libertà di espressione e quindi rispondiamo “no” alla domanda del titolo”, che purtroppo molti hanno deciso (volutamente?) di ignorare.
    Si tratta di un articolo semiserio. La frase “è un posto pericoloso”, che tanto ti ha disturbato, mi pare di capire, non era ovviamente da intendersi letteralmente. Chi non vuole vedere non vede, e su Internet (purtroppo) si trova di peggio.
    Inoltre, la domanda principale dell’articolo era un’altra ed era abbastanza provocatoria, così come la risposta implicita: la Disney starà facendo tutto apposta? Perché non si esprime? Perché tutto questo fanservice? Eccetera eccetera.
    È un problema? Nel concreto, no. Penso che nessuno di noi in redazione stia sveglio di notte a rifletterci su.
    Ma al di là di tutto, quello del porno riguardo Zootopia, che è cominciato ad uscire fuori a neanche un’ora dall’uscita del primo trailer, è un fenomeno che C’È, che è abbastanza “inusuale” (internet è per il porno, certamente, ma si parla di un film fer bambini, non ancora uscito nelle sale, del quale s’è già prodotta una discreta quantità di materiale e che comunque vede per protagonisti degli animali antropomorfi), quindi perché non parlarne? Ovviamente non stiamo parlando dei massimi sistemi e siamo consci di non star parlando dei massimi sistemi – quando c’è da parlare dei massimi sistemi non ci si rivolge certo a me, e si fa molto bene -, e temo che la cosa sia stata molto travisata.

    Mi dispiace comunque che tu sia rimasto deluso dall’articolo e che non te lo aspettassi da noi.

    Ps: Robin Hood è quotatissimo come fursona, ma per quanto riguarda la produzione di fan art e fumettame vario, anche a sfondo non pornografico e a volte decisamente di qualità, Il Re Leone vince su tutto.

  11. Sinceramente? Non credevo che OrgoglioNerd potesse tirare fuori un articolo simile…

    Sono un nerd, un geek, un pochino otaku, ma soprattutto io sono un furry, anzi uno della peggior specie, sono un furry life styler e fursuiter, non sto qui a spiegare cosa siano, se siete interessati venite nei nostri canali e forum e sarò disponibilissimo a spiegarvi tutto.

    Tornando in argomento, la Disney ha pienamente e volontariamente realizzato situazioni specifiche in Zootopia proprio per far scattare la pubblicità indiretta sia di internet con la Rule34 che del furry fandom mondiale, credo che questo sia il primo film che abbia un seguito pazzesco prima ancora che si sappia la storia e che esca al cinema! Tutto per l’hype creato dalla Disney negli anni, dai primissimi disegni e le prime informazioni, hype tutti innalzati a livelli clamorosi da scene di “nudo di animali impellicciati” (quelle mostrate dall’articolo e dai trailer incluso il centro nudista di animali….) che hanno dato una spinta tremenda alla famosa rule34…

    Ora dopo questo cappelletto vorrei che chi ha scritto questo articolo si fermasse a ragionare con me, la rule 34 dice, cito il vostro articolo, Rule 34: “Se qualcosa esiste, ne esiste anche la versione pornografica”, tristemente vero, e questo vi ha portato a realizzare un articolo su Zootopia/Zootropolis e il tristemente pornografico furry fandom con le relative immagini porno, ma cercando tra le vostre pagine non vedo un articolo simile riguardante la rule 34 e tutti i cosplayer di Frozen e le relative rule 34 di Anna ed Elsa ritratte in baci lesbo, sesso lesbo, sesso con il cavallo o con il fidanzato di anna o il principe e simili, e se aveste fatto una rule 34 su questo avreste puntato il dito contro la community di cosplayer? Questo perché molti vedono i cosplayer come dei pervertiti che devono crescere e che si vestono da succinte figurine di cartoni animati per poi fare le bambinette che fanno sesso (chi si ricorda di lucifero e la puntata sui cosplayer?), non dimentichiamoci dei Nerd, Geek e Otaku, che nell’immaginario comune sono persone sole che si fanno ***** davanti ai monitor giocando a giochi osceni con l’unico scopo di denudare la tipa in questione e ********* virtualmente mentre praticano l’autoerotismo… Ma non mi sembra che un sito come OrgoglioNerd ne parli, però ha pensato bene di puntare il dito contro il fandom furry…

    Ma probabilmente il problema è semplice, OrgoglioNerd, o meglio la sua redazione “nerd”, pensava di aver trovato qualcuno su cui puntare il dito, il nerd “bullizzato” che si scarica facendo il “bullo” contro altri, ma si è dimenticato di una cosa, basta informarsi su chi sono i furry per scoprire che il “furry medio” è definito come “il nerd tra i nerd”, un nerd ancora più nerd che si rifugia nel furry sperando di riuscire a trovare la sua dimensione e trovare come uscire fuori allo scoperto nel mondo…
    In pratica una lotta tra fratelli nerd.

    Mi spiace ma OrgoglioNerd ha perso parecchi punti dopo questo articolo

  12. RedFoxy, ho già risposto a tutto quanto nel mio precedente commento, sopra al tuo, che ti invito a leggere.
    E ribadisco, per l’ennesima volta, che NESSUNO DI NOI ha mai pensato anche solo lontanamente di puntare il dito, bullizzare e quant’altro.

    Siamo ironici nei confronti della “nostra sottocultura”, così come siamo ironici nei confronti di “altre sottoculture”: questo non significa mancare di rispetto, come non significa mancare di rispetto se si parla di un determinato fenomeno, per una volta, invece di un altro.
    Se poi la prendete come un attacco personale, lo ribadisco, mi dispiace, ma evitate di accusarci di “bullismo”, che abbiamo sempre fortemente disprezzato e combattuto, solo perché abbiamo parlato di un fenomeno di Internet invece di un altro.
    Parlammo anche, ad esempio, di come nei Fantasy le armature da donna fossero praticamente dei bikini per la gioia dei fan maschi o di come i creatori stessi di BioShock chiesero per favore di smettere di creare del porno coi loro personaggi: non si trattava di furry e si parlava degli stessi concetti, ma questo, evidentemente, non lo ricorda nessuno (e parlo delle cose curate da me personalmente, sicuramente i miei colleghi ne curarono delle altre). NON si tratta di attacchi. Si tratta di articoli, più o meno ironici, su dei fenomeni che, piacciano o meno, esistono. Poi tirare le proprie conclusioni sta al singolo.

    Per il resto, lo ribadisco, rimando al mio precedente commento.

  13. Francesca, il punto è che io mi ritrovo da più do 15 anni a dover combattere contro chi lega Furry al Porno e ai deviati sessualmente o anche solo alla zoofilia, sono anni che lotto nel tentativo di ripulire le ricerche italiane relative alla parola furry o almeno a fargli legare dei risultati che danno un informazione chiara, quando trovo, anche se in tono scherzoso, un articolo come questo, vedo anni di lavoro che finiscono nel gabinetto per direttissima, in quanto chi arriva in questa pagina e la legge, con il dovuto perbenismo e leggerezza, si fa un idea del furry fandom e dei furry sbagliata, e come sai togliere un pregiudizio è molto più difficile che far avere un idea “quantomeno decente” a chi viene in contatto con questo mondo.

    Un esempio pratico puoi averlo tramite il mio canale youtube, ormai è da tempo che lotto contro persone che costantemente commentano i video con frasi alquanto ingiuriose (feticista, furry schifoso, malato sessuale etc… con anche punte di odio estremo) da parte di persone poco colte e poco evolute convinte di essere il Salvini di turno o il Maroni contro i gay del giorno…

    Di pubblicità negativa e di informazione falsata in merito i furry ce n’è più che a sufficienza, non serve che anche chi dovrebbe essere almeno neutrale nei nostri confronti, scriva un articolo simile, per quanto ironico e scherzoso sia.

  14. Premetto che non sono in alcun modo un Furry… Già non faccio cosplay perché mi sentirei ridicolo figuriamoci se mi metterei mai in un costume completo da furry.. sono già abbastanza peloso e barbuto di mio. Non sono neppure un fruitore di pornografia furry. La mia pornografia fumettara la affido ad autori di qualità come Manara, Crepax e simili.
    Detto questo, non posso fare a meno di notare nell’impostazione dell’articolo, un inquietante parallelo tra la regola 34, i Furry e la minigonna.
    ” Non stiamo dicendo che la Disney possa aver voluto provocare le reazioni più hardcore o che sia un film creato su misura per il fandom furry (Perrault sarebbe complice), ma c’è da dire che soprattutto negli USA sta prendendo piede sempre di più, e questo ci sembrava abbastanza scontato sin dal primo trailer.”
    e
    “La Disney probabilmente si sente immune a questo genere di cose, o preferisce non pensarci. Altrimenti, forse, ci avrebbe pensato due volte prima di produrre un film come Zootopia”
    sono frasi che sinceramente trovo riecheggino la parte più becera di internet.. quella che di fronte alla notizia di una violenza su una donna trova giustificazioni del tipo “sapeva in che zona si trovava” e “certo che se va in giro vestita da donnaccia” e commenti parimenti condannabili.
    esagero? forse.. ma il parallelo ci sta. così come una donna deve essere libera di vestirsi come vuole, senza che la sua scelta d’abito sia un invito ad un eventuale stupratore ad approfittare di lei, un film di animazione rivolto a bambini pre-teen deve poter esplorare i temi (d’altronde classici a partire fin dal primissimo Topolino) che preferisce senza doversi censurare da solo per timore di sollecitare i pruriti erotici peccaminosi di una frangia ridottissima di persone. Persone che, comunque sia, fruiscono di questi materiali pornografici amatoriali per fatti loro, senza dar fastidio a nessuno e che quindi non devono certo essere demonizzati come giustamente sono invece gli stupratori.
    Accusare la Disney o chi per loro di strizzare l’occhio al pervertito virtuale offrendogli ampie opportunità di fantasticare/ricreare/ridisegnare materiale atto a delle gran pippe è un discorso non meno becero di quello che fanno quei predicatori, preti o magari dirigenti scolastici che invitano le ragazzine a coprirsi l’ombelico e le ginocchia per non far incorrere in tentazione il maschio “debole” di turno.
    come se la colpa non fosse di chi si eccita sulle ragazzine (o sulle conigliette in divisa da poliziotto), ma delle ragazzine o dei disegnatori che sono lì rispettivamente a vivere la loro vita e raccontare una storia a bambini tra i 3 e i 12 anni.
    che poi, nel caso del furry erotomane di turno (sono sicuro ci siano furries che non per forza erotizzano il fenomeno).. quale è il problema? se a casa sua si veste da *inseriscipeluchediturno* e si fa una pippa guardando zootopia, buon per lui. Certo, se da lì si passa alla zoofilia, alla distribuzione di materiale illegale (parodie non autorizzate di materiale protetto da copyright) o altre faccende simili, allora la questione cambia e interviene il codice penale…
    ma di questo non è certo responsabile la Disney, che fa mettere camicia e cappello ai suoi personaggi dai tempi di robin hood, ben prima dell’avvento di internet.
    Dopotutto.. chi, navigando su internet, non ha mai visto un’immagine di Lara Croft o Chun Lee con le tette al vento? dovremmo allora mettere un chiavistello anche sul settore videogiochi, o sulle prosperosissime forme delle figure classiche del fantasy o dei manga? perché a ben guardare, sono tutti ugualmente “colpevoli” di rappresentare la donna come oggetto del desiderio e poco più, e di stuzzicare quindi gli appetiti di chi non disdegna quel genere di immaginario. Anche in quei casi, se c’è una violazione, è una violazione di copyright, e non di una “morale” più o meno aperta alle varianze sessuali che esistono da sempre… o al massimo una violazione del codice penale se questa distribuzione porta a dei guadagni o a degli illeciti di natura sessuale commessi IRL.
    insomma, non so che vi abbia fatto zootopia rispetto ad altri film analoghi che girano da decenni, ma non mi pare proprio il caso di scodellare questa critica ai piedi della Disney o di chi per loro…
    se poi si vuole fare un discorso sul fatto che ormai i film di animazione strizzano da tanti anni e sempre di più l’occhio al pubblico adulto, si può fare anche senza demonizzare i furries e parlando invece di simbologia, battute e temi “adulti” che spesso sfuggono completamente al pubblico dei bambini, visto che sono rivolti a chi li accompagna. Per dire, sono contento di aver visto the Invincibles da adulto e non da bambino perché l’ho apprezzato sicuramente molto di più così. Lo stesso vale per Shrek e altri film di animazione.. un po’ mi dispiace che chi fa animazione oggi cerchi di rivolgersi a un pubblico quanto più ampio possibile invece di concentrarsi sui bambini. Rimango dell’idea che un film della Disney che ha meno di 2-3 canzoni che entrino a far parte della memoria collettiva della generazione di bambini a cui è rivolta, sta sbagliando qualcosa… ma da qui a volerci vedere uno strizzare l’occhio verso un pubblico sessualmente carico e attivo, ce ne corre.

  15. RedFoxy: capisco il tuo parere.
    Ripeto, non era mia/nostra intenzione gettar cattiva luce su qualcuno, ma capisco il tuo parere. Probabilmente avendo fatto parte del fandom ho dato per scontate parecchie cose che invece avrei dovuto meglio precisare. Mi dispiace.

    Utente qui sopra: francamente trovo molto più disturbante di qualunque altra cosa citata nell’articolo, vedere che qualcuno paragona una frase scherzosa rivolta a dei personaggi fittizi con delle frasi condannabili, cattive e francamente schifose rivolte a persone reali vittime di violenze reali.
    “Il parallelo ci sta”.
    No, non ci sta.
    Per il resto rimando per l’ennesima volta ad una lettura attenta dell’articolo e del mio commento-papiro poco più sopra.
    (Le “strizzatine d’occhio rivolte a un pubblico carico e attivo” ci son sempre state; Chi Ha Incastrato Roger Rabbit è un film di vent’anni fa e ne è pieno, per citare il primo che mi viene in mente. È una cosa da condannare? Per carità, no. Se ne può discutere, del fatto che queste strizzatine d’occhio esistano o meno, siano volute o meno? Sì, immagino di sì, credo di sì, spero di sì.)

  16. Francesca, come l’utente qui sopra mostra chiaramente, chi legge gli articoli li legge con le proprie lenti, non si può pretendere che una lingua interpretativa, specialmente scritta, possa dare sempre lo stesso senso a chi la legge, per questo motivo, gli articoli di satira e umorismo, se toccano fatti reali, devono fare attenzione a non ricadere in ferite aperte o in cliché che potrebbero lasciare libera l’interpretazione degli stessi, come io ho interpretato l’articolo all’ennesimo attacco al mondo furry (che, per inciso, non è solo ne principalmente quello di chi si veste in fursuit) o chi ha interpretato l’articolo in modo opposto, come l’utente, sul fatto che zootopia sia un assist all’erotismo virtuale di internet solo per farsi pubblicità, alla fine è normale che questi articoli vengano totalmente interpretati dal lettore, peggiorando, magari, l’opinione nei confronti della minoranza trattata, e poco importa che nei commenti, l’autore o chi per lui, ribadisce il tono goliardico, tantissimi non li leggono i commenti e anche dopo averli letti non gli importa.

  17. Sono orgogliosamente furry da almeno il 2008! quando andavo a “taggare” in quanto graffittaro le strade di roma! >: D all’epoca ero volpe, ora procione, appartengo all’ala libertina del fandom, quell’ala che adora oltremodo la regola34, non mi sento minimamente offeso per questo articolo che anzi mi fa’ sorridere! anzi mi dispiaccio un po’ per i miei “”colleghi”” che si comportano come dei bacchettoni-puritani che smaniano nel sentirsi come degli appartenenti ad una sorta di “””cavalleria di puri””” da loro autoeletta a santi purificatori del fandom, consiglio a questi ultimi di andare un po’ più a donne, ops è vero, siete per larga maggioranza omosex (nulla di male), allora a ~sederini maschili~ che la vita è breve e bisogna prenderla con ironia! allentate lo stess rega! certo, l’articolo magari sarebbe potuto essere scritto un tantino più accurato, ma per quanto male un articolo sui furry possa essere scritto, la penso come gli anonimous, ossia ” se sei davvero così tanto stupido da prendertela per una cosa scritta su internet, allora MERITI di essere preso in giro ” ed io non voglio un fandom così, nel fandom furry come lo amo e lo percepisco io tutto è meritevole di essere dissacrato! regola 43 “tanto più una cosa è innocente, tanto più sarà divertente applicarvici la regola34” i tabù cadono, i dogmi? inconcepibili, questo articolo ci fa’ pubblicità e ringrazio la signorina! grazie per aver smosso umori da moralisti, senza i moralisti noi dissacratori avremmo almeno il 60% in meno di piacere nel devastare internet e le menti dei benpensati! >: D

    Mi dispiace solo commentare così in ritardo questo articolo ahah! viva i pelosi! viva i nerd! al bando la normalità! TUTTI NUUDIIIII!!!

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