Per la prima volta nel Marvel Cinematic Universe, uno dei celeberrimi eroi del franchise si trova protagonista di una quarta avventura. È il caso di Thor: Love and Thunder, al centro di questa recensione, che riporta sullo schermo il Dio del Tuono (e non solo lui) ‘rivitalizzato’ da Taika Waititi. Una sfida intrigante che non vedevamo l’ora di scoprire. E allora vediamo com’è andata…
Thor: Love and Thunder, la recensione parte dalla trama
Come sappiamo ormai da mesi, sono principalmente due le vicende che coinvolgono l’asgardiano in questa pellicola. Da una parte lo scontro con la tradizionale “nuova minaccia per l’universo”, in questo caso Gorr, il Macellatore di Dei. Una figura a suo modo tragica, che si imbarca in una missione di vendetta nei confronti di tutte le divinità del cosmo, che Thor cercherà di proteggere in ogni modo.
Dall’altra l’asgardiano si troverà a gestire i suoi sentimenti per ̶M̶j̶o̶l̶n̶i̶r̶ Jane Foster, sua ex-fidanzata con cui torna in missione. La donna ha un tumore in stadio avanzato ed è diventata al contempo la portatrice del martello del Dio del Tuono, il che le ha donato i poteri di Thor stesso. I due combatteranno quindi per la prima volta fianco a fianco, ma il loro passato non può essere dimenticato…
È uno strano ibrido da un punto di vista narrativo questo Thor: Love and Thunder. Come si diceva in apertura è inedito per il Marvel Cinematic Universe arrivare così avanti con la storia di un singolo eroe. Ci ritroviamo così con un racconto che non è completamente un primo capitolo (neanche come storia di rinascita o di nuove origini) ma che abbassa il livello dell’epicità, nonostante sulla carta la posta in gioco sia enorme.
Al di là di questo è uno dei film del franchise che più si avvicina alla struttura di un ciclo a fumetti. Guardandolo, si riesce quasi a individuare i singoli albi che comporrebbero questa storia se fosse stata raccontata su carta. Tante ambientazioni da esplorare, situazioni sempre diverse e un crescendo fino alla conclusione. L’impressione è davvero di vedere un fumetto sullo schermo, con i pro e i contro del caso. E ad aiutare c’è anche l’occhio del suo regista.
Il vero MVP del film è Taika Waititi
Il nome di Taika Waititi è quantomeno divisivo nel fandom Marvel. C’è chi ha apprezzato il suo approccio non convenzionale al Dio del Tuono (e fra questi c’è Chris Hemsworth, rimasto nel ruolo proprio per questo) e c’è chi ha mal digerito l’iniezione di umorismo applicata a questo eroe.
In questo quarto capitolo c’è completa continuità da questo punto di vista. Si nota come Waititi abbia affinato il proprio stile, rientrando leggermente “nei ranghi”, ma la base del suo approccio al Dio del Tuono rimane. Se non avete apprezzato Thor: Ragnarok, difficilmente questo nuovo capitolo vi convincerà.
Se questa è più una questione di gusti personali, meno discussione può esserci sulla qualità della messa in scena. Waititi è scatenato in Thor: Love and Thunder, creando sequenze a un livello straordinario di epicità. Anche chi non apprezza le molteplici gag del film non potrà non alzarsi in piedi a esultare (metaforicamente, non fatevi sgridare dagli spettatori dietro di voi) assistendo a certi scontri o momenti particolarmente adrenalici.
Parallelamente, il regista tocca picchi straordinari da un punto di vista propriamente visivo. Anche grazie alla varietà di ambientazioni riesce a regalare quadri eccezionali, che restituiscono davvero il feeling delle migliori illustrazioni di un fumetto. Se già Thor: Ragnarok spingeva sull’acceleratore da questo punto di vista, qui si raggiungono livelli che raramente si sono visti in una pellicola Marvel. È questo davvero il valore aggiunto di questo titolo al franchise nel suo complesso.
Thor: Love and Thunder non rivoluziona il mondo Marvel, ma la recensione è comunque positiva
Rispetto ad altri film della Fase 4, questo trova un suo equilibrio differente. Pur trovandosi a gestire una posta in gioco cosmica, resta una storia che non sembra destinata a influenzare l’universo nel suo complesso come per un Doctor Strange nel Multiverso della Follia o uno Spider-Man: No Way Home. In quest’ottica potrebbe essere visto come un film minore del franchise che, nonostante la presenza di uno dei suoi protagonisti più importanti, interessa più agli appassionati che gli spettatori casuali.
Tuttavia, resta una storia coinvolgente che mostra una crescita ulteriore per il personaggio di Thor. Un’evoluzione che arriva a scoppio ritardato, quando per altri personaggi la storia potrebbe essersi già conclusa, ma che è comunque rilevante.
Se a questo poi aggiungiamo un Taika Waititi particolarmente ispirato (anche se dal punto di vista musicale meno di quanto speravamo), il risultato è sicuramente una recensione positiva per questo Thor: Love and Thunder. Un film che merita la visione sul grande schermo che può allietare e divertire in queste torride giornate estive.
- MJOLNIR: un tempo distrutto dalla potente Hela, il martello magicamente incantato di Thor è tornato, ora controllato da una nuova eroina degna del suo potere
- 2 MODALITÀ EROE: i bambini e le bambine dai 5 anni in su possono immaginare di impugnare il martello elettronico Mighty FX Mjolnir nei panni di Thor o Mighty Thor, con luci e suoni specifiche del personaggio
- SBLOCCA L'EFFETTO DI POTENZA SEGRETO: i bambini e le bambine possono dimostrare di essere degni di impugnare Mjolnir facendo scivolare il loro pollice sul sensore nell'impugnatura del martello elettronico per sbloccare altre luci ed effetti sonori
- FALLO OSCILLARE PER OTTENERE EFFETTI SONORI: i bambini e le bambine possono immaginare di combattere facendo oscillare il martello elettronico Mighty FX Mjolnir per attivare effetti sonori con il movimento
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