The Penguin: la serie sul Pinguino ci mostra una Gotham che non conosciamo

Sono passati due anni dallo straordinario successo di The Batman. Uno dei più tormentati progetti dedicati all’Uomo Pipistrello ha travolto il pubblico come un’onda anomala, riuscendo a convincere anche i più scettici (compreso chi faceva battute sui vampiri, parlando di Robert Pattinson). E mentre attendiamo con ansia un sequel, possiamo ributtarci in quell’universo oscuro seguendo le vicissitudini di uno dei personaggi più sorprendenti del film, ovvero Pinguino. A breve infatti prenderà il via The Penguin, nuova serie TV dedicata al criminale interpretato da Colin Farrell, in Italia in esclusiva su Sky. Noi abbiamo avuto l’opportunità di vederne alcuni episodi in anteprima e vogliamo darvi un senso di ciò che vi attende, naturalmente senza spoiler…

The Penguin, una serie TV tra Soprano e House of Cards

Quando è arrivata la notizia di uno show dedicato al Pinguino visto in The Batman, il pensiero di tutti è andato chiaramente a due punti di riferimento principali: Il Padrino e ancora di più, trattandosi di serialità ed HBO, I Soprano.

Rispetto ai suoi predecessori, il film di Matt Reeves infatti dava molto spazio alla parte meno “scenografica” della criminalità di Gotham City. La guerra tra le famiglie, le armi, il traffico di sostanze, la corruzione, poche giacche viola e cerone bianco, niente maschere o nomi di battaglia. E in mezzo a questo il Pinguino, ingranaggio sottovalutato della macchina, che però ha grandi ambizioni.

Nella serie TV The Penguin ne possiamo esplorare di più la storia e la mente. Scopriamo un personaggio che è leggermente diverso da quello dei fumetti (ma senza che questo lo snaturi, nonostante alcuni cambiamenti profondi) e soprattutto una figura davvero stratificata, che non possiamo semplicemente identificare in una nuova versione gothamita di Tony Soprano.

Oz è un carnefice tanto quanto è una vittima. Ha subito nella vita, ha affrontato grandi difficoltà, ha una voglia di rivalsa accesa in sé che è difficile spegnere. Ma è anche un codardo, un impulsivo, un egoista che non sembra davvero avere remore a sacrificare gli altri per guadagno.

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Sì, c’è un po’ della famiglia Soprano in lui e nei diversi personaggi con cui si trova a confrontarsi. Ma c’è anche molto di più, fra cui anche un velo di Frank Underwood, dai tempi di House of Cards. Sottovalutato da tutti, nascosto dal capo chino, con la faccia tosta di mentire davanti all’evidenza. Con l’obiettivo dichiarato di sopravvivere in questo mondo, ma quello non dichiarato è di dominarlo.

Al suo fianco, altri due protagonisti

Sì, questa serie TV si chiama The Penguin, ma Oz non è l’unico protagonista. Quasi subito infatti facciamo la conoscenza della sua spalla, il giovane Vic. È evidente che Oz rivede sé stesso in lui e lo sceglie come suo protetto, per instradarlo al mondo del crimine organizzato.

Il giovane rappresenta alla perfezione due meccanismi della narrazione classici, ma utilissimi e molto potenti se ben applicati (come questo show fa). Da una parte è il nostro punto di vista, su cui fare rimbalzare gli spiegoni di Oz sul mondo del crimine. È una sorta di Rose Tyler per un Dottore/Pinguino, in un universo in cui il TARDIS è una Maserati ̶v̶i̶o̶l̶a̶ prugna.

Dall’altra, il suo è un vero e proprio viaggio dell’eroe campbelliano, fatta ovviamente eccezione per il fatto che la sua vocazione non è esattamente eroica. Ma resta il fatto che questo archetipo è di una potenza eccezionale, da anni regge i nostri racconti più amati e c’è un buon motivo se è così.

L’ultima protagonista, ma non certo per rilevanza o qualità, è Sofia Falcone. Figlia del boss Carmine, che abbiamo conosciuto in The Batman, e quindi sorella del suo erede diretto Alberto, la vediamo evolversi quasi in tempo reale nel corso dello show. Non è il caso di entrare nei dettagli, ma aspettatevi grandi cose.

Anche perché Cristin Milioti dimostra ancora una volta di essere un’attrice straordinaria. La sua interpretazione di Sofia Falcone e quella di Colin Farrell nei panni di Pinguino da sole valgono la visione di questo show. Due approcci per certi versi opposti, ma che lasciano davvero il segno e che meritano di fare razzia di premi nei prossimi mesi.

The Penguin: a questa serie TV manca solo Batman

Volendo avanzare una critica a questo show, dobbiamo notare che per essere uno spin-off di un film di Batman, manca un po’ di Cavaliere Oscuro. Chiariamoci: non ci aspettavamo un’apparizione dell’eroe in carne e ossa. È una carta che bisogna giocare con parsimonia e va anche detto che non ne abbiamo assolutamente sentito la mancanza. Tuttavia si poteva sperare in qualcosa di più in quanto a immersione nell’universo narrativo.

Anche senza camei del Pipistrello o dei suoi associati, si poteva inserire qualche richiamo in più che facesse sentire più vicina questa Gotham a quella del film. Perché visivamente è indubbiamente lei: potremmo rimontare alcune scene di The Penguin in The Batman e non ci accorgeremmo che vengono dalla serie TV. E narrativamente la storia prosegue proprio a partire dagli eventi del grande schermo. Ma sul resto sembrano quasi due universi separati, con Pinguino a fare da anello di congiunzione.

Superato questo problema (che poi, lo è fino a un certo punto) rimane uno show che fino a dove siamo arrivati ci ha assolutamente conquistato. Abbiamo una serie relativamente semplice, è vero, ma che rimane comunque capace di colpi di scena e che si costruisce in maniera assolutamente robusta. Sorretta da alcune interpretazioni davvero magistrali, è capace di guidarci per mano in una Gotham City ancora diversa da quella che abbiamo visto finora. Ed è diversa da quella che conosce anche Batman.

Forse è proprio per questo che serviva osservarla da un punto di vista diverso. Quello di un Pinguino.

La serie TV The Penguin debutterà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW a partire dal 20 settembre. Dalla seconda settimana di programmazione andrà in onda tutti i lunedì sera su Sky Atlantic.