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The End of the World – Apocalisse Zombie: cosa faresti se il mondo stesse per finire?

Il primo di quattro giochi di ruolo a tema apocalisse, questa volta tocca agli zombie!

Oggi vi parliamo di un piccolo gioiello, un gioco di ruolo meccanicamente molto semplice ma che parte da alcune intuizioni davvero, davvero azzeccate. Si tratta di The End of the World – Apocalisse Zombie, realizzato da Edge Studio e pubblicato in italiano da Isola Illyon Edizioni. Il titolo svela il tema del gioco: senza sorprese, i giocatori si troveranno ad affrontare tutte le difficoltà di una cataclismica apocalisse zombie in un mondo in totale rovina. Ma c’è molto più di quanto questa semplice premessa suggerisce. Vediamo!

The End of the World – Apocalisse Zombie, il crunch

the end of the world - apocalisse zombie

Affrontiamo come prima questione la parte delle meccaniche del gioco. Si tratta di un sistema molto semplice, elegante e pensato per incentivare un gioco soprattutto narrativo e interpretativo. Non aspettatevi lunghe tabelle numeriche per gestire qualsiasi possibile variabile di prova, un sistema di combattimento profondo e complesso o molteplici classi o professioni.

In The End of the World – Apocalisse Zombie esiste sostanzialmente una principale meccanica che governa tutto ciò che succede nel gioco: di fronte a qualsiasi situazione delicata (cioè, nello specifico, che il game master determina che potrebbe fallire) il giocatore deve tirare un numero di d6, basato sulla caratteristica che domina quella specifica prova.

Le caratteristiche sono piuttosto classiche: destrezza e vitalità per quanto riguarda gli attributi fisici, logica e determinazione per quelli mentali, carisma ed empatia per quelli sociali. Ogni tratto del personaggio e ogni oggetto dell’equipaggiamento che potrebbe conferire un vantaggio alla prova consente di tirare un dado addizionale. Il game master, però, aggiunge al tiro anche un certo numero di dadi negativi, basati sulle circostanze, su eventuali tratti negativi o su ferite e stress accumulato.

Tirati i dadi, si devono rimuovere tutte le accoppiate di risultati simili fra positivi e negativi, e se fra i dadi positivi ce n’è uno inferiore alla caratteristica che governa la prova, essa è superata. Eventuali altri dadi positivi potranno rendere epico il risultato ed eventuali altri dadi negativi potranno portare a delle conseguenze, anche nel caso di prove superate.

In un’apocalisse lo stress è un fattore da non sottovalutare

Al fianco di questo semplice sistema il gioco propone la meccanica dello stress e dei traumi. Lo stress rappresenta i “danni” che un personaggio subisce e differisce narrativamente a seconda di quale sia l’attributo che viene danneggiato. Uno stress sul fisico rappresenta vere e proprie ferite, distorsioni o fratture, uno stress sulla mente rappresenta l’incombente cedimento delle proprie facoltà, lo sviluppo di fobie e così via, mentre lo stress sull’attributo sociale riguarda il proprio rapporto con gli altri, una progressiva mancanza di fiducia o una patologica chiusura in sé stessi. I traumi sono conseguenze a lungo termine, a loro volta relative ad uno dei tre attributi.

Sostanzialmente, ora sapete come giocare a The End of the World – Apocalisse Zombie. Il sistema è volutamente essenziale, perché, come abbiamo detto, si tratta di un’esperienza intrinsecamente narrativa. Anche il semplicissimo sistema di combattimento utilizza le medesime regole descritte qui sopra, con alcune piccole variabili a seconda delle armi che si utilizzano.

La creazione del personaggio, il punto focale del gioco

Ora, però, parliamo di ciò che rende questo gioco degno di nota. La premessa narrativa, straordinariamente semplice ma davvero molto intuitiva, è che i giocatori non creeranno dei personaggi fittizi, come succede in tutti i giochi di ruolo, bensì interpreteranno loro stessi, traducendosi in una scheda utilizzando le meccaniche del gioco. Il concept del gioco è che i giocatori, cioè un gruppo di persone che decidono di passare la serata insieme a casa di qualcuno, giocheranno una storia che parte proprio da un gruppo di personaggi che stanno passando la serata insieme a casa di qualcuno quando il mondo finisce.

the end of the world - apocalisse zombie

La fase di creazione del personaggio, quindi, assume delle caratteristiche davvero intriganti, e nasconde alcune adorabili palle curve che prenderanno di sorpresa i giocatori, almeno la prima volta. Il tutto funziona così: ciascun giocatore deve attribuire un punteggio alle caratteristiche che abbiamo elencato sopra, cercando di rappresentare sé stesso nel modo più realistico possibile.

Poi, ed ecco la prima palla curva, gli altri giocatori dovranno votare: se la maggior parte di loro ritiene che il risultato sia troppo generoso, il giocatore dovrà abbassare di un punto una caratteristica, e viceversa se la maggior parte di loro ritiene che il risultato sia troppo modesto se ne potrà aumentare una. Per ciascuno dei tre macro-attributi, poi, ciascun giocatore deve decidere un tratto negativo e un tratto positivo. Può essere qualsiasi cosa: “estremamente muscoloso”, “miope”, “poliglotta”, “goffo”, “facilmente distratto”, “esperto informatico”. Anche in questo caso, aver ricevuto un voto favorevole durante la prima fase permetterà di aggiungere un tratto positivo, e viceversa.

Terminata questa fase, c’è la seconda, adorabile palla curva: l’equipaggiamento. A questo punto il game master chiederà a ciascun giocatore di riempire la propria scheda personaggio con l’equipaggiamento. Come si determina? È semplice: si guarda quello che effettivamente ciascuno ha a disposizione. Occhiali? Coltellino svizzero? Amuchina? Ombrello? Giubbotto pesante? Tutto va segnato.

Addirittura il gioco suggerisce di segnare con precisione quanti soldi ciascuno ha in tasca all’inizio del gioco, e quanta percentuale di carica ha il proprio cellulare. Il senso è chiaro: il gioco simula una apocalisse zombie che avviene nel mezzo di una serata del tutto normale. I giocatori dovranno confrontarsi con il male e sopravvivere con solo quello che hanno a disposizione.

The End of the World – Apocalisse Zombie, il fluff

Infine, non ci resta che parlare dell’ambientazione, di ciò che succede in questo gioco. The End of the World – Apocalisse Zombie descrive, ovviamente, la fine del mondo causata dagli zombie. E fin qui, voi direte, nessuna informazione che non fosse contenuta nel titolo. Ma che tipo di zombie ci sono? Come si svolge questa apocalisse? Il mondo finisce davvero? C’è uno scopo nel gioco?

La risposta a tutte queste domande è, “dipende”. Il manuale presenta cinque diversi scenari, sufficientemente elaborati per dare al game master qualcosa di solido su cui basare la propria storia, ma anche molto aperti affinché questa storia possa andare dove vogliono i giocatori.

I cinque scenari contengono altrettanti diversi tipi di zombie, diversi modi di propagazione della condizione, altrettante spiegazioni e perfino altrettanti scenari “post apocalisse”. Alcune di queste idee virano verso il fantascientifico, altre verso lo spirituale-religioso, alcune toccano temi profondi di critica sociale (anche se non quanto vorremmo!), altre propongono scenari di pura sopravvivenza.

Il primo scenario La notte delle meteore inizia con un incredibile fenomeno astronomico, una bellissima pioggia di meteore che attira astrofili di tutto il mondo. Probabilmente anche il gruppo vedrà qualche pietra spaziale solcare il cielo notturno. Fatto sta che queste meteore portano con sé una pericolosa radiazione, in grado di riattivare il tessuto cerebrale morto, e fa così “risorgere” i cadaveri di uomini ed animali. In questo caso i “ghoul” non sono contagiosi. Semplicemente, ogni morto è destinato a non rimanere tale tanto a lungo.

the end of the world - apocalisse zombie

Il secondo scenario ha il titolo più iconico di tutti, Non c’è più posto all’inferno. Si tratta di uno scenario classico e inquietante: a un certo punto, senza apparente ragione, i morti tornano in vita. In questo scenario non viene nemmeno suggerita una spiegazione: proprio questa totale irrazionalità è l’aspetto più spaventoso. Aspettatevi i più classici zombie ciondolanti, il crollo della società, profeti di sventura e una drammatica ricerca di un senso, probabilmente destinata a rimanere insoddisfatta.

Il terzo scenario, che per ovvie ragioni è probabilmente il più riuscito, si chiama Pandemia. In questa situazione non c’è nulla di esoterico, e a ben guardare non ci sono nemmeno gli zombie, almeno non nel senso di non morti. Una terribile malattia, forse una variazione della rabbia, fa impazzire chiunque sia infetto, rendendolo insensibile al dolore, pompando quantità estreme di adrenalina del corpo e trasformandolo in un irriconoscibile mostro affamato di carne umana. I nemici, in questo scenario, sono degli “zombie” molto potenti, agili, veloci, forti, ma… Vivi, che possono essere abbattuti con la stessa facilità di un normale essere umano. Il morbo si diffonde attraverso la saliva e il sangue, quindi qualsiasi morso, graffio o sputo è potenzialmente letale.

Nel quarto scenario vediamo un altro classico topos che riguarda gli zombie, ovvero il Voodoo. In Con un flebile lamento la fine del mondo è programmata, architettata, voluta. C’è una vera e propria cospirazione di stregoni Voodoo che con una combinazione di possessione e negromanzia riescono a creare un esercito di non morti, al comando di umani manipolati, con l’esplicito scopo di far crollare la corrotta società moderna. Uno scenario particolare, che offre probabilmente più libertà di azione ai giocatori, e la possibilità (o almeno l’illusione!) di poter fare qualcosa.

the end of the world - apocalisse zombie

L’ultimo scenario Sotto la pelle è altrettanto peculiare. Questa volta la zombificazione è causata da un parassita di origine ignota: qualcuno dice che è arrivato dallo spazio, qualcuno che è sempre esistito nelle profondità della Terra, fin da tempi antichissimi. Comunque stiano le cose, un umano o un animale infetti dal parassita diventano immediatamente morbosamente affamati di carne vivente ma a differenza degli altri scenari passa un certo lasso di tempo prima che l’infezione causi la perdita delle proprie facoltà mentali.

Quindi i nemici di questo scenario sono pericolosissimi: astuti e intelligenti e perfettamente consapevoli delle proprie azioni. La fine del mondo, in questo scenario, è davvero apocalittica: l’umanità finisce per rintanarsi nel sottosuolo, in comunità-bunker, e decide di sacrificare il pianeta per debellare il parassita. L’intero arsenale atomico mondiale viene utilizzato per sterminare tutte le forme di vita, animali e vegetali, della superficie. Sperando che basti.

In ciascuno di questi scenari il gruppo dei giocatori è messo di fronte a scene, in cui dovranno decidere il da farsi: non c’è un obiettivo specifico. Forse vorranno semplicemente asserragliarsi in casa, forse vorranno andare a salvare amici o parenti, forse vorranno tentare la strada degli eroi. Forse penseranno nel breve termine, forse nel lungo termine. E sì, forse tutti sopravvivranno, più probabilmente qualcuno cadrà. Il game master può contare su una serie di suggerimenti per gestire tutte le strade che i giocatori vorranno esplorare, più una piccola selezione di “schede dei mostri” per gli eventuali combattimenti, ma è bene rendere chiaro l’ovvio: non si tratta di un gioco di ruolo pensato per azioni eroiche!

The End of the World – Apocalisse Zombie, in quanti modi il mondo può finire?

Il manuale che vi abbiamo presentato oggi è il primo di una serie di quattro giochi di ruolo, tematicamente e meccanicamente simili ma del tutto indipendenti. La serie è, appunto, The End of the World, e nelle prossime uscite esploreremo altri eccitanti modi in cui il mondo può finire: invasione aliena? furia degli dei? singolarità tecnologica? Non vediamo l’ora di scoprirlo.

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The End of the World – Apocalisse Zombie è edito da Isola Illyon Edizioni ed è già disponibile. Nei prossimi mesi, e fino al prossimo anno, verranno pubblicati anche gli altri manuali della serie. Buona sopravvivenza!

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