Tartarughe Ninja – Caos mutante, ripartire per una nuova generazione | Recensione

Se sei cresciuto tra gli anni ’80 e ’90 quando senti parlare di Donatello, Michelangelo, Raffaello e Leonardo il primo pensiero che ti viene in mente non riguarda il Rinascimento italiano. Anzi, d’istinto inizierai a canticchiare “Quattro tartarughe, sempre pronte, sempre all’erta…“. Ma è tanto tempo che questi “eroi in mezzo guscio” non sono al centro della scena. Ed ecco che arriva quindi Tartarughe Ninja – Caos mutante, protagonista di questa recensione, per rispiegare tutto ancora una volta. Aggiornandosi al mondo moderno.

Tartarughe Ninja – Caos mutante, la recensione: un mito da riscrivere

Il mondo del quartetto ha una lore complessa e ricca di personaggi, che questo film sceglie di costruire fin da subito. Tanto spazio è dedicato a raccontare i passaggi che hanno reso le Tartarughe e il loro Maestro Splinter dei mutanti, costruendo allo stesso tempo un ampio parterre di avversari. Lo schermo si popolerà presto di tante figure differenti, tutte ben caratterizzate.

A questo proposito, è interessante che si sia scelto di dare un design chiaramente differente ai protagonisti. Se storicamente le quattro tartarughe erano “tutte identiche d’aspetto, tutte ninja“, distinguibili solo grazie ai colori della divisa, qui possiamo notare delle differenze identificative anche al di là della lettera impressa sulla cintura o le armi che imbracciano.

Tartarughe Ninja – Caos mutante è esplicitamente un film di origini (con ovvie ambizioni di dare il via a una serie, se non addirittura un ambitissimo universo condiviso). Seguiamo i quattro nella loro prima grande avventura, in cui avranno l’opportunità di mettere in pratica le proprie abilità nelle arti marziali. Uno scontro con un supercriminale che sognano possa essere il loro biglietto d’ingresso nel mondo degli umani.

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A questo proposito, facciamo anche la conoscenza di un altro personaggio chiave della mitologia delle Tartarughe: April O’Neil. La troviamo decisamente più giovane rispetto ad altre incarnazioni, ancora negli anni del liceo, ma già determinata a diventare una grande giornalista. Sarà come sempre una delle principali alleate dei nostri amati ninja, guidandoli sulla pista giusta.

La parola chiave è teenage

Se da noi si parla solo di generiche Tartarughe Ninja, oltreoceano questi eroi sono noti come “Teenage Mutant Ninja Turtles” (forse per distinguerli da altre tartarughe ninja, adulte e non mutanti, chissà). Questo film sembra porre un’enfasi particolare sul primo di questi termini. Ci troviamo davanti a un quartetto che sembra davvero formato da adolescenti.

Non c’è solo Michelangelo che passa per l’immaturo del gruppo, anzi. Tutti e quattro sono chiaramente giovani e inesperti, ciascuno con i propri punti ciechi oltre che le proprie passioni. È un cambio di passo interessante, che ben si sposa quindi con la scelta di “ringiovanire” April e dà un tono più fresco a tutta la pellicola. Il rovescio della medaglia è che abbassa di parecchio il target medio del film.

Tartarughe Ninja – Caos mutante è concepito chiaramente per introdurre una nuova generazione a questo mondo ed è a loro che si rivolge. Il tono del racconto, le sue gag, molti dei suoi riferimenti sono dedicati a un pubblico di giovanissimi, che evidentemente riesce ad accalappiare molto bene. I più adulti, magari attirati in sala dal gusto della nostalgia, si divertiranno indubbiamente, ma sono un bersaglio indiretto.

Ed è un peccato, perché questo frena tutto il progetto. Tartarughe Ninja – Caos mutante avrebbe potuto guadagnarsi uno spazio molto più grande, andando a giocare nello stesso campionato di altri eroi animati di New York, che hanno chiaramente ispirato il film. Il potenziale c’era, ma sceglie di fermarsi un attimo prima, restando “solo” un’esperienza divertente, che conquisterà i più piccoli. Che comunque non è poco.

Tartarughe Ninja – Caos mutante, la recensione: uno stile d’animazione unico

Non si può poi ignorare in questa recensione di Tartarughe Ninja – Caos mutante la cura che il progetto ha messo nei suoi disegni. Siamo chiaramente inseriti in quel filone di “nuova animazione” che cerca una terza via tra la tradizione e la computer grafica, mescolando le carte e creando qualcosa di meno pulito, più graffiante e ardito.

L’ispirazione (che citavamo anche poco più sopra) è evidente, ma si tratta di un riferimento nello spirito più che una replica pedissequa. Quello che Tartarughe Ninja – Caos mutante prende dalle avventure di Miles Morales è l’idea di sganciarsi dai canoni, di creare qualcosa di diverso. E nasce uno stile di disegno estremamente sporco e sporcato, diverso da quanto visto finora, con quel tocco underground che si sposa sia letteralmente che metaforicamente con il quartetto, ricollegandosi anche alle loro origini editoriali.

Nel complesso quindi Tartarughe Ninja – Caos mutante è un film assolutamente godibile, che arriva nelle sale in tempo per dare un ultimo sprazzo di estate ai giovani, poco prima del rientro a scuola. Riuscirà a strappare più di una risata in sala e nel finale saprà anche essere toccante. Un peccato che non cerchi di andare oltre questo, ma magari ci sarà opportunità per puntare più in alto nel sequel.