“Non c’è Ken senza Barbie”: le critiche agli Oscar per aver escluso Greta Gerwig e Margot Robbie

Ogni anno, le nomination agli Oscar suscitano ondate di delusione e critiche. Scegliere solo qualche manciata di film su tutti quelli usciti durante l’anno non può che scontentare i cinefili di tutto il mondo. Ma quest’anno le critiche, soprattutto sui social, sono particolarmente sentite per un film in particolare. Barbie, dopo gli incassi da record, ha ottenuto ben otto nomination agli Oscar 2024: ma “mancano” quelle di Margot Robbie come miglior attrice protagonista e di Greta Gerwig come miglior regista. Mentre, invece, il Ken di Ryan Gosling è in lizza per le statuette — scatenando online un coro di voci che dice “Non c’è Ken senza Barbie”.

Non c’è Ken senza Barbie: critiche per le mancate nomination agli Oscar 2024 di Greta Gerwig e Margot Robbie

Senza Barbie, non c’è Ken. Lo sa chiunque abbia giocato con la bambola e chiunque abbia visto il film evento di quest’estate. E lo sa anche il Ken cinematografico, Ryan Gosling. In una dichiarazione rilasciata a The Hollywood Reporter, Gosling si è detto onorato per la nomination e per aver interpretato una “bambola di plastica chiamata Ken”. Ma ha manifestato il suo disappunto per l’esclusione di Gerwig e Robbie.

“Non esiste Ken senza Barbie, e non esiste un film su Barbie senza Greta Gerwig e Margot Robbie, le due persone maggiormente responsabili di questo film storico e celebrato in tutto il mondo” ha detto Gosling. “Nessun riconoscimento sarebbe possibile per nessuno nel film senza il loro talento, grinta e genio. Dire che sono deluso dal fatto che non siano state nominate nelle rispettive categorie sarebbe un eufemismo“.

Gosling ha tuttavia riconosciuto il fatto che l’Academy abbia nominato America Ferrera, che nel film ha il monologo di maggior impatto (scritto da Gerwig e recitato a fianco di Robbie). “Detto questo, sono molto felice per America Ferrera e gli altri incredibili artisti che hanno contribuito con il loro talento a rendere questo film così rivoluzionario”.

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Onorati per le nomination ricevute, delusi per quelle mancate

La stessa America Ferrera ha, a sua volta, espresso la sua gioia per la nomination. Ma non ha mancato di far sentire il disappunto per il mancato riconoscimento per la regista Greta Gerwig e la protagonista Margot Robbie.

In un’intervista con Variety, Ferrera ha dichiarato di sentirsi “incredibilmente delusa dal fatto che non siano state nominate”. La regista ha fatto un lavoro straordinario nel “creare questo mondo e prendere qualcosa che non aveva valore intrinseco per la maggior parte delle persone e renderlo un fenomeno globale”.

Per quanto riguarda Robbie, crede che il problema stia nel fatto che ha fatto sembrare troppo semplice il suo grande lavoro. “Una delle cose riguardo Margot come attrice è quanto faccia sembrare tutto facile. E forse la gente si è lasciata ingannare pensando che il lavoro sembra facile, ma Margot è una maga come attrice… Secondo me è una maestra.”

Nonostante le critiche e le delusioni, Ferrera ha riconosciuto l’importanza delle tante altre nomination di Barbie: Miglior Film, Sceneggiatura non Originale, Scenografia, Costumi e Canzone Originale (doppia), oltre che a quelle per lei e Ryan Gosling.

Ma ha anche riconosciuto il valore di una delle attrici che hanno “soffiato” il posto a Margot Robbie, Lily Gladstone per Killers of the Flower Moon. Ferrera ha sottolineato l’importanza di apprezzare le performance di artisti di diversi background: Gladstone ha fatto la storia, diventando la prima attrice Nativa Americana nominata agli Oscar.

Gerwig e Robbie meritavano le nomination?

L’effetto che fa su di noi l’arte non può mai essere oggettivo: dire quale sia il “miglior film” dipende dai gusti tanto quanto dire quale sia il miglior gusto di gelato. Quindi, dire che Margot Robbie e Greta Gerwig fossero “oggettivamente” meglio di altre persone in lizza per gli Oscar 2024 ha poco senso.

La categoria del miglior regista sembra particolarmente competitiva quest’anno, con Christopher Nolan favorito (guardando i premi finora assegnati), ma anche Yorgos Lanthimos e Martin Scorsese in lizza. Jonathan Glazer e Justine Triet arrivano a sorpresa, ma non per mancanza di talento: semplicemente, in pochi si aspettavano che gli Oscar riconoscessero due registi piuttosto fuori dal sistema hollywoodiano.

Se chiedete a noi, il posto per Greta Gerwig però andava trovato: la scala della produzione e lo stile evidente meritavano un riconoscimento. I più maliziosi direbbero che, spuntata la “quota rosa” con Justine Triet (che per Anatomia di una Caduta la nomination la merita a pieno titolo), non servisse più avere Gerwig in lizza. Ma dopo aver visto Barbie, le valutazioni sul patriarcato siamo certi potete farli da soli.

Anatomia di una caduta ha stupito anche fra le migliori attrici, con la prestazione di Sandra Hüller giustamente riconosciuta. L’interpretazione di Annette Bening per NYAD – Oltre l’oceano ha ricevuto i complimenti di tutti i critici, ed Emma Stone è la favorita per la vittoria. La nomination di Lily Gladstone è meritatissima e Carey Mulligan ha ricevuto il plauso della critica per la sua performance in Maestro. Difficile quindi anche qui trovare spazio per Margot Robbie — ma pensiamo che anche in questo caso avrebbe meritato di stare fra le cinque.

Barbie ci ha fatto ridere, piangere e discutere: Gerwig e Robbie meritavano una nomination agli Oscar 2024

Trovare qualcuno a cui “dare la colpa” per le mancate nomination di Gerwig e Robbie non ci piace — ma senza dubbio le due donne maggiormente responsabili per il successo globale di Barbie meritavano un riconoscimento. Hanno preso una bambola e l’hanno fatta diventare un film capace di conquistare il pubblico e farlo discutere animatamente su tematiche importanti. Il tipo di film che vorremmo vedere più spesso — anche fra le nomination degli Oscar.

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