Il curioso caso delle “interferenze americane” nell’elezione dell’Uccello del Secolo

Quanto ci apprestiamo a narrarvi è una storia vera, sebbene sembri tratta dal più fantasioso episodio di The Office. In quanto professionisti dell’informazione Nerd eviteremo qualsiasi facile battuta, ma sappiate che la storia riguarda un concorso, quello per eleggere l’Uccello del Secolo.

Avete letto bene. 

Tutto è iniziato in occasione del centenario di Forest & Bird, gruppo di conservazione della flora e della fauna neozelandese che ogni anno organizza il premio Uccello dell’Anno. Per celebrare il secolo di attività, il gruppo ha deciso di proclamare le prime pubbliche elezioni per assegnare il premio secolare.

Tra i principali candidati alla vittoria finale, sostenuto da bookmakers e bird watchers, l’Apteryx australis (noto anche come Kiwi Bruno). Un pennuto dal becco inspiegabilmente lungo, particolarmente diffuso e popolare in Nuova Zelanda. Ed essendo l’uccello preferito dalla nazione organizzatrice, era ovviamente il primo candidato alla vittoria del premio Uccello del Secolo.

Spoiler: arriverà solo secondo.

Elezioni manipolate dagli Stati Uniti d’America

Non chiedeteci come (ma soprattutto non chiedetevi il perché), il presentatore americano John Oliver ha deciso di sostenere un suo candidato per la vittoria finale: il pūteketeke. Questi è un uccello acquatico con una cresta nera, un becco appuntito e un nome assolutamente irresistibile. Caratteristica principale del pūteketeke? La loro danza d’accoppiamento: entrambi gli uccelli afferrano un ciuffo di erba bagnata e si sbattono il petto prima di restare in piedi un po’ confusi, senza avere un’idea chiara di cosa fare dopo. Abbiamo detto no battute facili.

Povero pūteketeke, hai perduto la compagna.

Fatto sta che John Oliver ha cominciato una campagna elettorale assolutamente aggressiva per il suo candidato, con tanto di ospitata da Jimmy Fallon con indosso un costume del pennuto dall’approccio sessuale confuso.

Non solo: Oliver ha lanciato un sito web e fatto installare dei cartelloni pubblicitari con la scritta “Il Signore delle Ali” in Giappone, Francia, Regno Unito, India e Wisconsin. Un gioco di parole con The Lord of the Rings, film popolarissimo ma soprattutto indissolubilmente legato alla Nuova Zelanda. Inoltre, stando al Il South China Morning Pos, avrebbe anche fatto volare un aereo con uno striscione sopra la spiaggia di Ipanema in Brasile.

Ricordate lo scandalo per il podio di Fedez a Sanremo 2021? Quando Chiara Ferragni utilizzò il suo potere mediatico per influenzare il televoto? Ecco, John Oliver ha fatto lo stesso, e da Signore degli Uccelli ha permesso al pūteketeke di vincere l’ambito premio per l’Uccello del Secolo.

Il pūteketeke è l’Uccello del Secolo, ma la Nuova Zelanda grida allo scandalo elettorale

Forest & Bird, che ha riconosciuto la vittoria del pūteketeke, ha affermato che queste elezioni “entreranno nella storia”. Nel proclamare il vincitore, Nicola Toki (direttore generale di Forest & Bird) ha scritto quanto segue:

“Il pūteketeke è partito come un contendente esterno per il premio Uccello del Secolo ma è stato catapultato al primo posto grazie al suo aspetto unico, al suo adorabile stile genitoriale e alla sua propensione nel vomitare”.

Già perchè a quanto pare, una volta saltato l’accoppiamento, il pūteketeke tende a vomitare. Ancora una volta: non fatevi troppe domande.

Più in generale la competizione ha avuto un totale di 350.000 voti verificati (da 195 Paesi). È la più grande affluenza della storia della competizione, che dal 2005 assegna il premio Uccello dell’Anno. Il record precedente era di 56.733 voti verificati per l’Uccello dell’Anno 2021.

Nel frattempo però in Nuova Zelanda c’è chi grida allo scandalo, affermando che John Oliver abbia interferito con le elezioni. Difatti, dopo che Oliver ha lanciato la sua campagna, il sistema di verifica dei voti si è temporaneamente bloccato, portando a un ritardo di due giorni dell’annuncio del vincitore. Migliaia di voti fraudolenti sono stati scartati.

“Sappiamo che gli uccelli ispirano una passione incredibile, ma incoraggiamo le persone a canalizzare quella passione in sforzi produttivi piuttosto che cercare di truccare un’elezione”, ha detto Nikola Toki. “Abbiamo promesso polemica ma non ci aspettavamo proprio questo! Siamo entusiasti di vedere lo scoppio di passione, creatività e dibattito che questa campagna ha acceso”

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