La domanda è una e una sola: è valsa la pena aspettare quasi dieci anni per un sequel di Sin City?
La risposta è rapida e inaspettata, ci arriva in fronte come una pallottola, ci attraversa il cervello facendosi largo fra la materia grigia e esce dalla nuca, poi, continua scomparendo qualche centimetro nel muro alle nostre spalle.
Quale è la risposta state chiedendo? Dovremmo mostrare le carte quindi, svelare a tutti che la nostra scala reale ha vinto? Facciamolo, anche se abbiamo un buco in fronte, facciamolo.
A risposta è si, il primo Sin City può esservi piaciuto oppure no, ma scommettiamo che vi ha incuriosito e, a prescindere da tutto, abbiamo cominciato grazie a Rodriguez e Miller a giocare con una pistola carica, questo è il primo Sin City, una colt con il colpo in canna lasciata per nove anni in un armadio.
Ora il bambino l'ha trovata ancora, non è servito a niente strappargliela dalle mani la prima volta, desiderosi di altre storie, di altro Marv, di altro Alcol, Pupe e Pallottole abbiamo trascinato la sedia verso l'armadio di nostro padre, siamo saliti incerti sopra di essa e abbiamo aperto quella scatola che ci incuriosiva tanto, quella proibita appoggiata sopra l'album di foto di famiglia.
Dentro c'era una pistola carica, la stessa che ci ha appena sparato in fronte. L'abbiamo cercata per tanto tempo ma finalmente eccola, Sin City è riuscito a fare quello che il suo predecessore ci aveva suggerito, quello che stava per fare, c'è mancato poco, ma è stato rimesso nella scatola troppo presto.
Maledetti genitori, case di produzioni insicure, la cosa peggiore che possa accadere è un buco in fronte no?
Sin City: a Dame to kill For arriverà nelle sale il 2 Ottobre, noi lo abbiamo visto in anteprima e il foro di proiettile sta ancora fumando. Miller e Rodriguez arrivano mordendo l'asfalto, riportandoci Marv, Nancy, Hartigan, Dwight e altri preziosi tasselli di una storia grande e oscura, quella di Basin City.
I due registi hanno proprio imboccato il vicolo giusto questa volta e ci hanno portato dove volevano loro.
Era da tempo, quasi dieci anni (casualmente) che un Noir di questa qualità non faceva capolino in sala.
Abbiamo aperto gli occhi, eravamo stesi sul tappeto preferito di nostra madre con una nuova presa d'aria in fronte, sangue ovunque, quel sangue così rosso che sembra non esserci altro. Negli occhi avevamo ancora le macchie nere e bianche, i contrasti di una grafica alla Miller riflessi sullo schermo, l'umorismo secco e diretto, le immagini crude e ancora il sangue. Quel sangue che nemmeno una didascalia in alto a destra può contenere. Quello che sgorga come inchiostro e si amalgama con la pellicola per portare il fumetto al cinema.
Perché se guardate bene ci sono tanti adattamenti di fumetti ultimamente, Marvel e DC, ma sono sempre adattamenti, se cercate un fumetto sul grande schermo, letteralmente, è nell'armadio di Miller che dovete guardare, dentro la scatola dove tiene quella pistola carica che avete paura di maneggiare, proprio lì c'è Sin City 2.
Se avete voglia di farvi sparare in fronte, nel senso buono, trovatevi un bel cappotto, magari un Bernini, e portate le chiappe al cinema il 2 Ottobre.
Perché, ogni tanto, bisogna far cambiare aria alle nostre idee e in mancanza di finestre c'è Sin City: una donna per cui uccidere. Consigliato da OrgoglioNerd.
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Il problema di sin city é secondo me proprio questo, l’essere esattamente il fumetto e non parlò di trama, bensì di media. Infatti per quanto il fumetto e il cinema siano due forme espressive molto simili e per quanto sin city abbia un taglio decisamente cinematografico, c’e comunque una distinzione ben precisa. Nel film di sin city Miller & Rodríguez infrangono la natura del media ottenendo un prodotto bellissimo di per se ma nel complesso inutile. Secondo me l’ adattamento é una condizione assolutamente necessaria quando si riporta un soggetto da un media all’altro. Dopo avere giocato a fare il critico, é per me un film godibilissimo e tanta, tanta, tanta ( Eva green) roba.