Il filosofo Giulio Giorello è scomparso a Milano per le conseguenze del coronavirus all’età di 75 anni. Ha ottenuto due lauree presso l’Università degli Studi di Milano. La prima in filosofia, nel 1968, sotto l’ala di Ludovico Geymonat e l’altra in matematica, nel 1971. Ex presidente della Società italiana di logica e filosofia della scienza, è stato anche collaboratore del Corriere della Sera. Giorello si è occupato anche di storia della scienza e della matematica, con libri come “Lo spettro e il libertino”.
Il ricordo di Giuseppe Conte
Anche il premier Giuseppe Conte si è unito al lutto per la sua scomparsa, definendolo, attraverso Twitter: “Filosofo raffinato, epistemologo, grande appassionato delle questioni riguardanti il “metodo” della scienza”. Per poi aggiungere: “Ha riflettuto intensamente anche su etica, politica, religione. L’Italia perde un grande pensatore, mai banale. Ci restano le sue dense pagine”.
L’amore per Topolino e “La filosofia di Paperino”
“Innamorato” di Topolino, da lui definito ‘libertario e anarchico’, con Tito Faraci nel luglio 2014 Giorello ha scritto una storia per il suo settimanale, dedicata agli ottant’anni di Paperino. Stiamo parlando de «La filosofia di Paperino», in cui il papero va a un congresso di filosofi. Nel libro, scritto insieme a Ilaria Cozzaglio, affermava: “Il Novecento ha avuto il suo filosofo più provocatorio in un Topo che, per spregiudicatezza nell’attraversare i confini delle discipline e mettere in discussione la costellazione dei pregiudizi stabiliti, non ha nulla da invidiare a Russell, Popper o Heidegger”. Inoltre spiegava: “Mickey Mouse (Topolino per noi) ha vissuto le più bizzarre avventure e affrontato quesiti come la terribile libertà del ‘quarto potere’, gli ambigui prodigi della scienza asservita alla guerra, l’impossibilità della giustizia e la difficoltà di trattare con le culture ‘altre’, per non dire delle sfumate regioni del mito o dell’aldilà”.
Giulio Giorello sosteneva che: “Altro che Topolino tutto legge e ordine, collaboratore della polizia! È invece un ribelle capace di battersi contro ogni forma di prevaricazione, anche se l’esito non è sempre la vittoria”. Un vero fan di Topolino: “Quello che Walt Disney e i suoi collaboratori ci consegnano alla fine di ogni episodio è un Topo sempre più dubbioso sulla natura dell’universo e il complesso mondo di ‘uomini e topi’. Ma proprio per questo continua ad affascinare, perché la ricerca, come l’avventura, non ha fine”.
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