Abbiamo avuto il privilegio di essere invitati all'anteprima di Monuments Men a Milano, una serata esclusiva in stile Hollywood rivolta agli appassionati di cinema.
Ospiti della serata, meritevoli di tappeto rosso, sono stati i membri del cast: George Clooney, Bill Murray, Matt Damon, John Goodman, Bob Balaban, Jean Dujardin e Dimitri Leonidas.
Presenti anche il produttore e sceneggiatore Grant Heslov, l’autore dell’omonimo libro da cui è tratta la pellicola Robert Edsel e Harry Ettlinger, il vero eroe in sala, uno dei veri Monuments Men per il quale noi e tutto il pubblico dell'Uci cinema di Pioltello abbiamo riservato un applauso speciale.
La combriccola ha fatto un bagno di folla con le centinaia di curiosi che sono accorsi, le urla e gli autografi hanno fatto il resto.
Monuments Men è un altisonante titolo, ma non è inventato come non lo è la storia alla quale si ispira. Siamo nella seconda guerra mondiale, morte e distruzione stanno volgendo al termine ma c'è ancora qualcosa da sistemare, Hitler, impaurito dalla prossima vittoria degli alleati, sta “riscuotendo” gli anni di razzie, le più grandi opere d'arte del mondo sono infatti state rubate dal Reich e l'ordine dei nazisti è quello di “bruciare tutto” nel caso il Führer venga eliminato.
Con tutti i giovani ormai al fronte l'America è costretta a radunare chi è rimasto in patria per portare a termine l'ardita missione: salvare le opere d'arte d'Europa.
Così sette attempati esperti d'arte, fra architetti, scultori e sapienti di ogni genere vengono radunati e (dopo un addestramento base in Inghilterra) vengono spediti ai “lati della battaglia” per fare si che le radici della cultura vengano preservate.
Questo è il tema della pellicola, un dubbio che si pone lo stesso regista/protagonista George Clooney durante la sua avventura: un opera' d'Arte vale la vita di un uomo?
Ed è questa la chiave di tutto e anche il dubbio che è nato dentro di noi guardando la pellicola e la risposta, secondo noi, è si.
Ma non ci riferiamo a una data opera d'arte, a una particolare, proprio come nel film la questione è molto più grande di così e racconta delle radici dell'uomo.
Perchè le famiglie tornano, le persone ricostruiscono sia emotivamente sia fisicamente il loro futuro distrutto da uno scontro insensato. Ma è quando ci privano della memoria del nostro passato che è come aver smesso di esistere e, francamente, vale la pena lottare per quello che siamo oltre per quello che saremo.
Preservare il passato per fare si che centinaia, migliaia, milioni di persone che verranno dopo di noi capiscano, ammirino, che non c'è solo distruzione e ricostruzione.
La pellicola è carica di significato e recitata mirabilmente, una piccola perla girata con un sapore passato, alcuni la troveranno lenta o incomprensibile, altri ancora vedranno in essa un insegnamento.
Proprio come un anziano che racconta del suo passato Monuments Men spiega lentamente ma con gli occhi lucidi di passione ciò che è stato e non deve essere dimenticato.
Una pellicola che forse non entrerà nella storia ma ci aiuta ad appassionarci a essa, che incuriosisce attraverso il volto di "grandi vecchi" del cinema, una pellicola che consigliamo a tutti per non dimenticare quando il nostro passato ha salvato il nostro passato per permetterci di avere un futuro migliore.
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