Abbiamo ricevuto una copia in anteprima della versione per Switch di Joe Dever’s Lone Wolf dell'italiana Forge Reply, un gioco originariamente sviluppato per mobile, e poi rilasciato per Steam e console, che si basa sulla leggendaria serie di libri game di Lupo Solitario.
Non si tratta però soltanto di un gioco “tratto da”: Joe Dever stesso, l’autore della serie, ha collaborato, prima della sua recente scomparsa, alla stesura di questa storia, che si inserisce all’interno della saga: Lupo Solitario ha già recuperato la Sommerswerd, la leggendaria Spada del Sole, ed è un Maestro Ramas (o Kai, come è chiamato nel videogioco, seguendo la nomenclatura originale in inglese) che veglia sulle sue terre. La storia ha inizio nel remoto villaggio di Rockstarn, sulla frontiera, proprio quando è sotto un attacco feroce da parte dei Signori delle Tenebre e delle loro orde di Giak e Drakkar. Starà a Lupo Solitario intervenire, salvare il villaggio e scoprire le oscure macchinazioni di questi servi del male.
Com’è fatto il gioco? La struttura ricalca quanto più possibile quella del materiale su cui si basa. Infatti il miglior modo per descriverlo è parlarvi di un “libro game virtuale”: la larga parte della narrazione avviene attraverso pagine di un tomo, fantasticamente illustrate ed animate, ma senza veri e propri elementi di gameplay. Per proseguire con la storia dovrete leggere. Di quando in quando, il libro vi proporrà di compiere una scelta: potreste voler scegliere la strada migliore da percorrere per raggiungere la vostra destinazione, rischiando quella più veloce ma più esposta o preferendo rallentare ma viaggiare sicuri; potreste dover decidere quale approccio utilizzare per assaltare un gruppo di nemici, scegliendo fra una carica a testa bassa, un agguato dalle ombre o l’utilizzo della vostra arguzia per ottenere vantaggi in combattimento; potreste dover scegliere quale fra le discipline che padroneggiate preferite usare per risolvere una situazione spinosa. Insomma, proprio come nei libri game cartacei l’esperienza è fatta dalla lettura di un romanzo, scritto in un’opportuna seconda persona singolare, intervallata dagli iconici momenti di scelta seguiti dall'ansiosa speranza di aver azzeccato la strada migliore. Lo stile è quello riconoscibilissimo di Dever: i fan non rimarranno delusi.
Il vero momento di gameplay avviene durante i combattimenti, che sono frequenti ed impegnativi, soprattutto da dopo la metà della storia. Quando uno o più Giak vi si parerà di fronte e vi obbligherà a sfoderare armi, pozioni e magia, l’elegante libro simulato si trasformerà in un ambiente 3d, poligonale, ed inizierà il combattimento vero e proprio. Questo avviene a turni, con una sorta di sistema active time battle, per cui l’azione non si ferma per darvi il tempo di decidere la migliore strategia. Quando è il vostro turno avrete a disposizione decine di diverse azioni, che dipendono interamente dal vostro equipaggiamento e dalle discipline che avete selezionato durante la creazione del personaggio: potrete attaccare con l’arma principale e con quella secondaria, o con il vostro scudo; potrete utilizzare una delle armi a distanza di cui disponete; potrete bere delle pozioni di cura, fondamentali per gestire le preziosissime risorse di vita, resistenza e magia di cui vi troverete sempre a corto; potrete utilizzare le vostre arti kai, potenti sortilegi in grado di ribaltare le sorti di una battaglia, e per questo dispendiosissime; infine, potrete sfoderare i poteri della Sommerswerd, infliggendo poderosi danni ai vostri nemici. Tutte queste azioni avvengono in automatico, ma dopo la selezione non rilassatevi, perché i vostri attacchi potranno venire resi più potenti, o vanificati del tutto, da come ve la caverete con i frequentissimi quick time events, che costituiscono un punto centrale del gameplay.
Il principale elemento di tattica di questi combattimenti è, come dicevamo, la gestione delle vostre barre di energia: i nemici picchiano duro, quindi vi sarà richiesto di mantenere la barra della vita sotto controllo, ma senza resistenza non potrete compiere azioni, quindi ci sarà sempre da scegliere se utilizzare gli attacchi più pesanti ma più dispendiosi, oppure risparmiare le energie mettendovi in difesa per qualche secondo. Le arti kai sono un lusso che dovrete imparare a centellinare al meglio, così come gli oggetti a consumo come pozioni e munizioni. I quick time events svolgono la funzione di assicurare che siate sempre concentrati su ciò che accade ma non pongono una reale sfida, anche perché alla stessa azione corrisponde sempre lo stesso evento.
Ciò che salva questo semplice sistema di combattimento è la grande libertà di personalizzazione del vostro Lupo Solitario: nel gioco troverete moltissime armi diverse, che potrete equipaggiare in molte combinazioni. Due spade, una mazza e uno scudo, un’ascia e una spada, una spada e un’ascia; una balestra con munizioni incendiarie, potenti ma costose, o una cintura di pugnali, che sono uno dei pochi metodi per colpire più nemici contemporaneamente. Lo stesso avviene per la creazione del personaggio: le variabili sono molte, potrete decidere se specializzarvi nella forza bruta o nell’astuzia, se essere esperti spadaccini o preferire le pesanti mazze chiodate, se saper utilizzare lo psicolaser o avere un’affinità con gli animali selvaggi.
Insomma: il gioco rimane un’esperienza comunque molto semplice, ma questi elementi di personalizzazione, uniti alla trama non lineare e alle varie scelte che dovrete compiere durante la storia, garantiscono qualche livello di rigiocabilità. Stiamo comunque parlando di un porting di un gioco per cellulare, quindi non aspettatevi un impianto RPG troppo complesso: i nemici sono pochissimi, i combattimenti sono sostanzialmente sempre identici, a parte per le differenze che voi introdurrete con le modifiche all’equipaggiamento di Lupo Solitario, e molto spesso vi capiterà di venire sconfitti anche con la massima energia, semplicemente perché tre nemici decideranno casualmente di attaccarvi uno dopo l’altro con i più pesanti attacchi a loro disposizione. Fortunatamente non esiste alcuna penalità per la morte, a differenza dei libri game: semplicemente potrete riprovare la stessa battaglia, o ricaricare il gioco da un checkpoint.
Dal punto di vista tecnico il gioco porta più stile che qualità tecnica (stiamo parlando, lo ripetiamo, di un gioco per cellulare), ma la scelta è azzeccatissima, e la direzione artistica è assolutamente splendida. L’idea di rendere l’intero gioco un vero e proprio libro è azzeccatissima, le illustrazioni sono splendide e le transizioni fra la pagina e l’ambiente poligonale sono molto ben fatte. Un appunto che ci tocca far notare è che in più di un’occasione abbiamo avuto dei problemi con l’interfaccia: alcuni elementi dei menu talvolta scomparivano, costringendoci ad “andare a naso” rispetto alla posizione del cursore. Nulla di troppo problematico, ma fastidioso. C'è da dire che lo Switch è la piattaforma ideale per questo gioco unico nel suo genere: essendo sostanzialmente un libro sarete ben contenti di portarvelo a letto, o "sfogliarlo" sul divano, ma allo stesso modo i controlli fisici della console garantiscono un comfort assai migliore rispetto al touch screen di un cellulare.
Se siete fan di Joe Dever prendere in considerazione questo particolarissimo gioco: l’esperienza dei libri game è molto ben ricostruita, la storia è in pieno stile Lupo Solitario e la cura e il rispetto per il materiale di origine è palpabile. Se non lo siete, dateci un’occhiata lo stesso: chissà mai che vi facciate conquistare! Joe Dever's Lone Wolf è disponibile da ieri sul Nintendo E-shop.
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