La Vita Bugiarda degli Adulti è la nuova serie Netflix composta da sei episodi prodotta da Fandango e ispirata all’omonimo romanzo di Elena Ferrante. La serie TV debutta ufficialmente oggi sulla piattaforma streaming e noi siamo, dopo averla vista in anteprima, siamo pronti a dirvi cosa ne pensiamo.
La Vita Bugiarda degli Adulti, un racconto crudo e profondo
La vita bugiarda degli adulti è la nuova serie Netflix scritta da Elena Ferrante, Laura Paolucci, Francesco Piccolo ed Edoardo De Angelis e diretta da Edoardo De Angelis. Ispirata all’omonimo romanzo di Ferrante, la serie è un ritratto potente e singolare del passaggio di Giovanna dall’infanzia all’adolescenza negli anni Novanta.
- Tecnologie Supportate: DLSS, Ray Tracing, NVIDIA Reflex, GeForce Experience e tutte le applicazioni NVIDIA Studio
- Core & Clock: Boost Clock 1882 MHz, dimensione della memoria 12GB, tipo di memoria GDDR6, bus di memoria 192-bit, velocità di memoria 15 Gbps
- Raffreddamento: dissipatore con design Axial-tech, doppi cuscinetti a sfera
- Visuale: risoluzione massima 8K (7680 x 4320), supporta fino a 4 schermi e HDCP
- I/O e connettività: PCIE 4.0, 3 x DisplayPort 1.4a, 2 x HDMI 2.1, DirectX 12 Ultimate, OpenGL 4.6
La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. La protagonista oscilla tra alto e basso, precipitando ed inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.
La protagonista di questa vicenda è la nostra Giovanna, interpretata da una giovane ed espressiva Giordana Marengo.
Giovanna è un’adolescente degli anni ‘90 alla continua ricerca della propria identità. Sfoggia un look aggressivo, con capelli corti e ribelli, ed occhi profondi in grado di attraversarti l’anima. Dopo aver origliato una conversazione dei suoi genitori, Giovanna va nel pallone. “Sta facendo la faccia di Vittoria”, esclama sua madre Nella al marito Andrea.
E forse è vero se a quindici anni, dopo aver passato la vita nel mondo di sopra della Napoli bene, sta diventando brutta e cattiva come l’innominabile zia con cui la famiglia Trada non parla da anni. Giovanna legge molto, adora i romanzi, è sveglia, intelligente, capace, ma a scuola va male. A casa, con i genitori prima tanto amati, dopo quello che li ha sentiti dire, è una battaglia quotidiana. E poi c’è qualcosa di strano nell’aria; Giovanna non sa di cosa si tratti ma lo sente.
Giovanna inoltre è una ragazzina che sta diventando donna, e inizia già ad attirare le indiscrete attenzioni maschili. Giovanna sta cambiando, lo sente. È quindi per ritrovarsi, per capire che faccia abbia veramente, che convince il padre a farle visitare la zia. Il padre Andrea all’inizio non è molto convinto di questo incontro; lui infatti non parla mai di sua sorella. Questa Vittoria, spesso e volentieri, sembra quasi un animale mistico. Alla fine però accetta, sperando che sua figlia possa vedere la Vittoria che lui stesso vede.
L’incontro con Vittoria in realtà sarà tutto il contrario di quello che Andrea sperava, e anche l’opposto di quello che immaginava Giovanna. Questo però lo sanno solo Vittoria e Giovanna; il loro incontro è un momento che appartiene solo a loro.
Zia Vittoria somiglia tantissimo a Giovanna e la giovane non può fare a meno di rispecchiarsi in lei. La zia inizierà lentamente ad aprirle gli occhi, la spingerà ad osservare con più attenzione il mondo e le persone che la circondano. Nel corso del suo processo di crescita, Giovanna scoprirà inconfessabili segreti sui suoi genitori e il loro passato, inizierà a parlare come la zia e come Vittoria inizierà ad aprirsi all’amore e al sesso.
Infine, imparerà a mentire come gli adulti perché qui, le bugie sono le vere protagoniste.
Crescita e formazione: le bugie come protagoniste
“Quando sei piccola tutto ti sembra grande, quando sei grande, tutto ti sembra niente”.
Questa è la frase che riecheggia nella testa di Giovanna per tutto l’arco narrativo. La frase che la colpisce duramente tra capo e collo, che la spinge ad osservare con occhi diversi e che la costringe, spesso duramente, a crescere e maturare prima del tempo.
Tutti intorno a Giovanna mentono. Fino a quel momento la giovane non se ne era mai resa conto ma zia Vittoria le ha consigliato di guardare il suo mondo da una prospettiva diversa. Quasi immediatamente, infatti, ci renderemo conto che le bugie sono le protagoniste di questo racconto di formazione e crescita, il filo conduttore che collega eventi e personaggi in un unico grande quadro.
C’è chi mente per convenienza, chi invece mente perché non conosce altri modi per andare avanti con la propria vita. C’è chi mente perché prova gusto nel mentire e nel ferire gli altri, chi invece mente per non far soffrire gli altri.
Giovanna però dovrà capire a sue spese che le bugie sono ovunque; nella Napoli alta ma anche nella Napoli bassa. Dov’è la verità?
Napoli come sfondo della crescita di Giovanna
In questo contesto, Edoardo De Angelis ci mostra una Napoli in continuo contrasto con sé stessa; unica e quasi poetica, brillante ma anche oscura. Ci mostra la Napoli alta, ricca e lucente, piena di gente perbene che vive una vita agiata e invidiata da tutti e poi la Napoli bassa e le case popolari in cui troviamo Vittoria.
Sembra quasi di osservare due mondi completamente diversi tra di loro e invece sono più vicini di quanto si possa immaginare. De Angelis poi gioca su questi due fronti: ci mostra Giovanna mentre esplora entrambi i luoghi e, ogni volta, cambia; cresce e matura.
La Napoli alta le mostra una cosa: lei la assimila e la analizza. La Napoli bassa le mostra il contrario di ciò che ha imparato pochi minuti prima e lei, seppur confusa, cerca di venirne a capo. È come trovarsi sopra una montagna russa di emozioni ed eventi che costringono Giovanna a crescere, spesso troppo in fretta, troppo duramente, fino a quando la protagonista non prende in mano la situazione.
Inoltre il ritorno agli anni ’90 è piuttosto evidente e decisamente ben riuscito: dall’atmosfera fino alla musica che ci accompagna in ciascun episodio, De Angelis è riuscito a trasportarci indietro nel tempo.
La Vita Bugiarda degli Adulti, sì o no?
Elena Ferrante è un nome che tutti conoscono. È uno di quei nomi che si sente almeno una volta nella vita; un nome che è riuscito a farsi strada soprattutto all’estero, attirando a sé numerose attenzioni. La scrittura di Ferrante si riconosce immediatamente: lei sa come attirare l’attenzione e come stuzzicare la curiosità dei suoi lettori.
La Vita Bugiarda degli Adulti ha ricevuto numerose critiche, sia positive che negative, ma è riuscito nel suo intento, ovvero raccontare una storia.
Quella stessa storia ci è stata narrata fedelmente da Edoardo De Angelis nell’adattamento Netflix, disponibile da oggi sulla piattaforma streaming. Per noi è un enorme sì; La Vita Bugiarda degli Adulti rimane fedele al romanzo e, allo stesso tempo, offre comunque nuovi punti di vista, fino a sbocciare completamente in un racconto maturo e drammatico, che tutti dovrebbero osservare con attenzione.
- Ferrante, Elena (Autore)
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