La burocrazia Vogon applicata alle strutture scolastiche italiane.

La Guida Galattica è chiara sui Vogon, vogliono tutto in triplice copia, sono i burocrati dell'universo e per loro è tutto un documento, ci hanno ricordato qualcosa.
Tra le numerose incongruenze, tra i problemi e gli avversari che ogni universitario deve affrontare durante il suo viaggio galattico per raggiungere l'agognata laurea, c'è una prova che permette di temprare ulteriormente il carattere e decide chi ha la determinazione necessaria per andare avanti: la ricerca del materiale per la tesi. 

Innanzitutto si deve sperare che il Fato (e la capacità di scelta di ognuno) assegni un relatore cui importi qualcosa del lavoro, quindi che abbia voglia e tempo di consigliare alcuni volumi da consultare. Nel caso tutto ciò avvenga, dovete evitare di farvi divorare dal sistema bibliotecario, intricato labirinto di corridoi bui, documenti impolverati e silenzi imbarazzanti.

Vi racconteremo cos'è accaduto ad alcuni dei nostri redattori che hanno affrontato questa sfida e sono tornati indietro per poter riferire.

Tutto cominciò quando a una dei nostri venne affidato il sacro codice dal suo mentore. “Va' e cerca questo libro, ti porterà la conoscenza”, le disse. Fu così che, pochi giorni dopo, raccolte tutte le cose che le sarebbero potute servire e accompagnata da un fido redattore, si mise in viaggio.

C'è sempre un punto di partenza: la sede in cui solitamente si seguono le lezioni. Per logica ci si aspetta che i libri che servono siano nella biblioteca della propria facoltà, in relazione con il programma di studi. Armata di buona volontà, la Nostra supera le porte rotanti in antico metallo e si rivolge a Colei che risponde alle richieste: “Mi è stato dato questo codice, sconosciuti sono il titolo e l'autore. Siete in grado di aiutarmi?”. Dopo alcuni minuti passati ad attendere in religioso silenzio, Colei che risponde alle richieste è costretta a chiamare la Guardiana della Biblioteca perchè a causa della sua giovane età non è in grado di dare una mano. Fortunatamente la Guardiana riesce a riconoscerlo e usando moderne tecniche di ricerca riesce a far sapere all'avventuriera che il libro che ella sta cercando si trova in un'altra sede, il viaggio sarà lungo e irto di pericoli. Una volta raggiunta la biblioteca bisognerà trovare la mistica zona di Anglistica. 

Ecco che si presenta il primo ostacolo, ma i due prodi redattori non si perdono d'animo, rimettendosi subito in cammino.

Attraversando lande inondate dal sole estivo, camminando a lungo dopo aver finito le scorte d'acqua, senza indicazioni né una vera e propria strada da seguire, giungono infine alla meta: un'enorme costruzione bianca accanto a una cattedrale gotica. I corridoi dell'edificio sono deserti, le poche anime che si incontrano tengono lo sguardo basso e parlano sussurrando. L'eco dei loro passi li accompagna fino alla porta che indica “Anglistica”, sospirano entrando, la flebile speranza di essere finalmente arrivati si accende in loro, tremolando. Per poi spegnersi immediatamente quando la Guardiana dice loro: “Il codice è stato letto in maniera errata. Dovete andare a Germanistica. Ma fate in fretta, a breve le porte si chiuderanno per riaprirsi solo fra alcune ore”. E la corsa contro il tempo comincia, il pezzo di carta stretto tra le mani, un'ala dell'università dopo l'altra, scendendo rampe di scale infinite sino a raggiungere il piano interrato, umido ma confortevole. All'inizio sembra tutto immobile, non una forma di vita presente, poi alcuni fogli si spostano e qualcuno compare tra le cataste di documenti e i vecchi tomi impolverati. “Posso fare qualcosa per voi?”, la voce che li accoglie è più giovanile di quanto dimostri l'aspetto. Con il fiatone e il sudore che le imperla la fronte, la redattrice porge il foglietto: “Sto cercando il libro che coincide con questo codice”.

Un paio d'occhi nascosti dietro spesse lenti li fissa, fissa il pezzo di carta, poi esclama: “Ma ormai la Biblioteca è chiusa, dovete tornare fra qualche ora”, quasi con noncuranza. I nostri eroi avrebbero voglia di distruggere tutto, di urlare agitando il pugno al cielo, ma la saggezza maturata negli anni consiglia di andarci piano, così fanno per ritirarsi. “Aspettate, intanto potete riempire questi documenti se volete”. La redattrice si sottopone anche a questa prova, riempie un'intera pagina e poi si dirige verso l'uscita con il suo compagno di avventure.

Qualche ora più tardi, gli stomaci pieni e le membra riposate, tornano indietro: ora tutto dovrebbe andare liscio. Scoprono che non possono procedere insieme, solo uno potrà entrare nella Stanza dove il libro è riposto. La giovane si fa avanti: “Fai attenzione!” le dice l'altro redattore.

La Stanza è piccola e scura, la Custode siede dietro un'ampia scrivania in legno nero, si vede che detiene il potere. Senza molti convenevoli il libro le viene porto… Averlo tra le mani è quasi incredibile, può sentire il profumo della carta, la consistenza di anni di conoscenza stretta tra le dita. Ora potrà avere le risposte che stava cercando.

E poi il fulmine si abbatte su di lei, senza pietà, senza ripensamenti. “Il libro non può uscire da questa stanza – probabilmente diverrebbe polvere- ti è concesso sfogliarlo, ma non portarlo via”. Ogni speranza si sgretola, tutta la fatica è stata vanificata da un'unica frase. In fretta cerca di ricavare più informazioni possibili leggendo brani, sfogliando pagine in maniera quasi compulsiva.

Poi giunge il momento in cui deve lasciare andare il tesoro, lo riconsegna alla Custode e se ne va.

Senza mai voltarsi indietro.

La missione è stata portata a termine ma nessuno dei due redattori sarà più lo stesso, ora siamo "praticamente innocui".