Jeska la Planeswalker che più volte è caduta e più volte rinata

Jeska, la Planeswalker più volte al centro di avventure della lore di Magic the Gathering, più volte caduta sul campo, più volte ritornata a combattere.

Una figura importante per Dominaria e per il Multiverso intero, che ha dato diverse volte la vita per poter salvare il mondo di Magic.

Raccontiamo la sua storia ripercorrendo le sue entrate in scena

Le origini di Jeska la Planeswalker

Jeska è originaria di Otaria è un continente a sud di Dominaria. Pur essendo Umana ha vissuto con la famiglia del Nano Barbaro Balthor Rockfist. Jeska ha imparato molte delle conoscenze naniche, più delle tradizioni della sua tribù umana.

È la sorella minore di Kamahl, un Barbaro Guerriero che cadde sotto l’effetto del Mirari, un oggetto apparso su Otaria un secolo dopo l’invasione dei Phyrexiani. Il Mirari permetteva di rendere realtà i propri desideri, ma per farlo causava distruzione e disastri.

Nessuno della tribù capì che Kamahl era tornato da uno dei suoi viaggi sotto l’effetto di questo manufatto. Se ne accorsero a loro spese durante un assalto della tribù, quando il barbaro cadde in frenesia e massacrò molti suoi parenti, ferendo gravemente anche Jeska.

Solo quando Kamahl vide sua sorella in fin di vita si riprese e andò in cerca di qualcuno che potesse curarla. Trovò il Druido Centauro Seton che la curò, ma mentre era ancora ferita venne rapita e portata da Virot Maglan, fondatore della Cabala su Otaria e Patriarca della Cabala.

Il primo sacrificio di Jeska e la simbiosi con Phage

Quando Virot Maglan ebbe tra le mani Jeska, decise di ucciderla. Mentre cercava di distruggerla, in Jeska si accese la Scintilla, dandole quindi i poteri di Planeswalker.

A quella scena era presente anche Kuber, il Numenera. I Numenera erano cinque potenti maghi che avevano avuto un importante ruolo contro i Draghi che dominavano Dominaria. Kuber era il Numenera del mana Nero

La Scintilla di Jeska mentre Maglan cercava di ucciderla, insieme alla presenza di Kuber diedero vita a Phage.

Phage era un avatar di Jeska, una creatura maledetta che che faceva marcire tutto quello che toccava.

Tutte le creature che venivano uccise da Phage creavano un seme da cui nasceva un Wurm. Il diffondersi dei Wurm su Dominaria risvegliò l’anima di Jeska la Planeswalker, che per salvare il suo Piano natio usò inconsciamente i suoi poteri.

Si costrinse a continuare a vivere come Phage, ma coi poteri della Scintilla attirò i Wurm dentro di se per difendere Dominaria.

Nuovo sacrificio e nuova rinascita: Karona

Phage combattè con lealtà per la Cabala e sotto i comandi di Maglan. Uccise anche Nimea, la moglie del mago Ixidor. Il mago scoprì di poter rendere reali e senzienti le proprie illusioni, quindi creò l’Angelo Akroma e le diede l’obiettivo di vendicare Nivea.

Ne nacque una guerra tra l’esercito della Cabala, guidato da Phage, e quello di Akroma.

Ma Phage decise di lasciare la Cabala e dirigersi al Santuario di Zagorka, un luogo fondato da Zagorka stessa dove stavano trovando rifugio tutti quelli che erano semplicemente stufi di quella guerra.

Qui ritrovò Akroma, che non credeva al cambio di casacca di Phage. Trovò anche suo fratello Kamahl, che voleva liberare l’anima di Jeska.

Kamahl uccise Akroma, Phage ed, accidentalmente, anche Zagorka. Tutte è tre erano però state toccate da un Numenera, e quindi dopo la morte si fusero in un nuovo essere: Karona.

Il ritorno di Jeska la Planeswalker

Karona nella sua breve vita portò altro danni su Otaria, interferendo anche con la magia che permeava tutta Dominaria.

Intervennero Sash e Gilet, sue illusioni senzienti create da Ixidor. I due alla fine riuscirono ad uccidere Karona.

A quel punto le essenze delle tre creature che si erano unite per creare Karona si separarono di nuovo. Akroma e Zagorka erano morte ma Jeska grazie alla sua Scintilla sopravvisse.

Conobbe Karn, che divenne suo mentore ed insieme a lui esplorò altri Piani in tutto il Multiverso.

La Riparazione

Ritroviamo Jeska la Planeswalker durante La Riparazione. Dopo un paio di secoli di peregrinare per il Multiverso Jeska torna su Dominaria per cercare Karn.

Incontra Teferi, che le spiega dell’esistenza delle Fratture e della necessità di chiuderle. Jeska capì la gravità della situazione, ma non voleva sacrificare le proprie capacità di Planeswalker per risolvere il problema, quindi cercò un modo proprio di chiudere le Fratture.

Jeska andò a Keld dove sconfisse Radha, una guerriera mezzelfa, e la prese con sé. Voleva usarla come una sorta di lente di mana, per chiudere le Fratture senza rinunciare alla Scintilla.

Andò quindi a Zhalfir, dove chiuse la Frattura senza consultare Teferi. Il suo metodo causò così però la perdita del continente, generando un profondo dolore a Teferi che non poté fare nulla per salvare la sua terra.

Si spostò infine su Yavimaya, per chiuderne un’altra. Qui trovò Multani, stregone mago ed avatar della foresta di Yavimaya. Jeska utilizzò Radha e l’essenza di Multani, per chiudere la Frattura, ma causò l’apparente morte di Multani e la perdita della Scintilla mai accesa di Radha.

Il terzo sacrificio per salvare il Multiverso

Restava la Frattura più grossa di tutte, che era proprio sopra alla sua terra d’origine, Otaria. Una Frattura ceatasi con la nascita e la morte di Karona. Era quindi una sfida personale per Jeska riuscire a chiuderla.

Aiutata da Venser e Radha, entrò all’interno della Frattura, dove erano sopravissuti brandelli di energia di Karona. Jeska sconfisse quanto rimaneva dell’entità, portò in salvo i due amici ed esplose tutta la sua energia per chiudere la Frattura.

Il sacrificio di Jeska diede il via anche ad un effetto a catena che chiuse le Fratture rimanenti.

Il Multiverso era salvo.