Il videogioco è ormai un media diffusosi in tutto il mondo con sempre più successo e non è un segreto che certe produzioni costino quanto le più blasonate creazioni hollywoodiane. Attualmente i videogiochi sono in una fase culturale per cui chi ci è cresciuto insieme ha avuto a sua volta dei figli a cui trasmettere la propria passione, cosa invece impossibile, per età anagrafica, per i genitori della maggior parte dei ragazzi cresciuti a pane e Super Mario negli anni ’80 e ’90. Questo fenomeno ha comportato un aumento anche del valore culturale di tale mondo, che ha trasceso il semplice aspetto ludico inserendosi nella vita di tutti i giorni anche tramite altre forme, come film, fumetti e libri, ossia i fratelli più anziani del mondo dell’intrattenimento.
Intermundia Genesis: videogioco su carta
Oggi volevamo parlarvi proprio di libri e più nello specifico di Intermundia Genesis, opera prima scritta da Giorgio Catania, che di videogiochi sa parecchio, avendo scritto per diverse riviste del settore e lavorando per AESVI – Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani – dal 2015. Cosa più importante, però, è che Giorgio è un videogiocatore da sempre, e dopo aver letto il suo libro la cosa ci appare lampante.
Intermundia Genesis è un romanzo autoprodotto ambientato in un mondo virtuale e in un futuro prossimo, il 2031 per la precisione, in cui, come ci auguriamo, il videogioco è talmente sviluppato da avere quasi la possibilità di entrarci dentro e viverlo attivamente tramite dei visori speciali chiamati Virtual 5ense, un po’ come di recente abbiamo visto in Ready Player One. Da quando è uscito, il libro ha riscosso parecchia attenzione da parte sia dei lettori che degli addetti ai lavori, grazie alla bravura di Giorgio nel descrivere situazioni e personaggi, tenendo sempre molto in considerazione il “gergo videoludico”, che fa immergere il lettore nel mondo virtuale in cui i protagonisti di questo primo volume agiscono. Ad accompagnare i diversi capitoli ci sono le illustrazioni del bravissimo Stefano Manieri, che ha ritratto i personaggi principali in modo impeccabile, nelle bellissime schede riassuntive delle loro caratteristiche e del loro equipaggiamento, in stile D&D, presenti alla fine del libro.
La storia di Intermundia Genesis è ambientata nel gioco virtuale più amato al mondo, chiamato per l’appunto Intermundia. Questo primo libro ci trasporta nell’universo in stile fantasy – alla World of Warcraft per intenderci – di Genesis, una delle tre realtà disponibili nel gioco, oltre ad Exodus e Apocalypsis.
Protagonista della vicenda è Mar, uno dei giocatori più forti del server, ormai a livello 99. Proprio per la sua abilità, un giorno il giovane viene contattato dal Guardiano Tanaka, una delle figure che ricoprono il ruolo di Game Master, in grado di monitorare e risolvere i problemi del gioco. Mar viene assoldato per una missione molto delicata, infatti, insieme ad un gruppo scelto fra i migliori giocatori del server, dovrà espugnare uno dei dungeon più difficili del videogioco così da riuscire a scovare dei giocatori che, sfruttando alcune falle del sistema, sembra stiano mettendo a rischio l’intero mondo virtuale. Sotto la superficie di una missione piuttosto classica si nascondono però dei segreti che scombussoleranno tutte le carte in tavola. Ma non vi diciamo di più, anche perché la storia non si esaurisce in questo primo libro ma è destinata a proseguire, lasciandoci con il desiderio di scoprire come andrà avanti.
Intervista all’autore, Giorgio Catania
Poiché la curiosità sul progetto Intermundia: Genesis è tanta, abbiamo chiesto a Giorgio di rispondere ad alcune nostre domande riguardanti la sua storia e la sua passione per i videogiochi; purtroppo, però, non ci ha concesso nessuno spoiler circa le vicende che faranno seguito al primo volume.
Orgoglio Nerd: Ciao Giorgio, iniziamo con una domanda fondamentale. Qual è il MMORPG o altra fonte che più ti ha ispirato nello scrivere il tuo libro?
Giorgio Catania: L’obiettivo di Intermundia Genesis è unire due forme d’intrattenimento, quella letteraria e quella videoludica, in un’unica opera. Il romanzo pertanto miscela la classicità narrativa ereditata da capolavori della letteratura quali Il Signore degli Anelli, Il Trono di Spade e Hunger Games all’immenso e tecnologico immaginario di videogiochi del calibro di Final Fantasy, Dragon Quest, Dark Souls e The Elder Scrolls. Ma se proprio dovessi accostare il mio libro a un’opera specifica, direi che tra tutte quella che più mi ha ispirato è Final Fantasy XIV: A Realm Reborn, un MMORPG che mi ha trasmesso tanti insegnamenti e tante esperienze fantastiche.
ON: Ci puoi dire a che punto sei del secondo romanzo? Hai già pianificato di quanti libri sarà composta la saga?
GC: Ho già iniziato a scrivere il secondo romanzo, sebbene sia ancora in una fase iniziale. Tuttavia ho delineato la trama dell’intera saga e sto definendo soltanto i dettagli minori mano a mano che la stesura della stessa procede. Il prossimo volume sarà disponibile nel corso del 2019, anche se non so ancora dire con precisione in quale periodo dell’anno. Riguardo alla saga nel suo complesso, non nascondo che ho in mente il numero totale di libri da cui sarà composta. Preferisco però non rivelarlo, non ancora perlomeno, per non correre il rischio di fare inavvertitamente spoiler di qualsiasi tipo.
ON: Il gruppo dei protagonisti è ispirato da personaggi o esperienze reali che hai incontrato nella tua carriera di videogiocatore?
GC: Ogni personaggio di Intermundia Genesis è nato con l’obiettivo di rappresentare la grande varietà di videogiocatori che si possono incontrare negli MMORPG. Pertanto sì, i protagonisti del romanzo si ispirano ai tanti utenti con cui ho avuto il piacere, e talvolta anche il dispiacere, di giocare durante la mia carriera di videogiocatore. Allo stesso tempo, però, ognuno di quei personaggi porta dentro di sé anche i caratteri che si possono riscontrare nelle persone che abitano il mondo reale. Posso affermare quindi che gli eroi di Intermundia Genesis sono allo stesso tempo la rappresentazione dei popoli di due mondi: quello reale e quello virtuale. E sebbene inizialmente questi due mondi possano sembrare separati, in verità sono più collegati di quanto si possa credere e questo aspetto emerge con prepotenza anche nella trama del romanzo, in un intreccio tra reale e virtuale che si fa sempre più forte con il procedere della storia.
ON: Quanto è importante, secondo te, che ai nostri giorni si diffonda una “cultura del videogioco”, non vincolata solo al videogioco stesso, ma che si espanda e venga riconosciuta e studiata come fenomeno a sè, un po’ come lo è stato per il cinema o il fumetto?
GC: In passato il videogioco è stato classificato da molti come un passatempo per ragazzi incapace di regalare esperienze profonde come quelle che potevano essere trasmesse da opere come i film d’autore o i grandi classici della letteratura. Oggi finalmente questa reputazione è scomparsa grazie anche all’importante e costante maturazione del medium videoludico. Per questo si assiste sempre più spesso alla nascita di nuovi prodotti che altro non sono che la commistione tra i videogiochi e opere derivanti da mondi totalmente diversi. Personalmente auspico che questi incroci non solo continuino ma crescano di numero, in modo da espandere la cultura videoludica anche tra pubblici differenti e permettere loro di percepire finalmente il videogioco come arte. Perché secondo me il videogioco è proprio questo: arte. E come tale va trattato.
Ringraziamo Giorgio Catania per l’intervista e non vediamo l’ora di leggere il prossimo volume della sua saga!
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