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Incastrati è la prima serie TV di Ficarra e Picone

La serie Netflix vede i due protagonisti coinvolti in un omicidio. Ecco le parole del duo comico

Salvatore Ficarra e Valentino Picone tornano sullo schermo, per la prima volta con una serie TV il cui titolo è Incastrati. Scritta e diretta dagli stessi protagonisti della storia, la produzione debutterà su Netflix l’1 gennaio 2022 e vi farà divertire come poche.

La serie TV Incastrati è descritta come una comedy in 6 episodi che, attraverso il linguaggio e l’ironia tipici di Ficarra & Picone, racconta, in perfetto stile commedia degli equivoci, una vicenda criminosa. Al centro della storia due amici che rimangono coinvolti nelle vicende di un omicidio eccellente. Cercando di scappare dalla scena del crimine, i due si mettono sempre più nei guai in un crescendo di eventi che li porterà addirittura a dover fare i conti con la mafia.

In vista dell’uscita di Incastrati su Netflix, ieri si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della serie TV in diretta su Zoom. Oltre agli interpreti Ficarra e Picone, erano presenti le due attrici co-protagoniste, Anna Favella e Marianna di Martino; la responsabile delle serie TV originali italiane di Netflix Ilaria Castiglioni; e il produttore per Tramp Limited Attilio De Razza.

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Incastrati. (L to R) Salvatore Ficarra as Salvo, Valentino Picone as Valentino in episode 101 of Incastrati. Cr. Dario Palermo/Netflix © 2021

Le dichiarazioni sulla serie TV Incastrati di Ficarra e Picone

Dopo una breve introduzione di Francesco Alò (di BadTaste), che ha moderato l’intero incontro stampa, quest’ultimo ha chiesto ai protagonisti come è nata l’dea di realizzare una serie TV. Il primo a prendere parola è Ficarra, che ha detto: “La responsabilità di questa serie è di Ilaria Castiglioni. Ci ha chiesto se volevamo farne una. Abbiamo cominciato a parlarne, e così è nata Incastrati”.

Subito dopo è intervenuto Picone, che ha spiegato cosa li ha convinti a proseguire nel progetto. “È andata proprio così. Ci ha stimolato l’idea di misurarci con qualcosa di assolutamente nuovo. Sia per il genere, una commedia crime, sia per la serialità. Anche l’idea di raccontare una storia in tre ore ha fatto la sua parte, Eravamo affascinati dalla possibilità di poter approfondire di più personaggi e lavorare sulla trama“.

I personaggi femminili

Come ha ricordato Alò nel corso dell’intervista, nella serie TV Incastrati ci sono personaggi molto complessi, tra cui due figure femminili. Marianna di Martino interpreta la poliziotta Agata, ma chi è questa donna misteriosa? Di seguito le parole dell’attrice: “È una donna molto forte, che all’inizio della serie viene trasferita di nuovo nella sua terra [la Sicilia] da Milano. Ha sviluppato una corazza nei confronti degli uomini. È una donna molto forte, che verrà messa alla prova da Valentino“.

Insieme a di Martino, nel cast troviamo Anna Favella nel ruolo di Ester: “Ester Picone, in Ficarra. Il personaggio è la sorella di Valentino e la moglie di Salvo. Questa cosa mi ha aiutata molto: quando sono arrivata a Palermo mi sono sentita davvero a casa. Mi ha aiutata questo senso di famiglia. È una donna moderna perché ha interessi attuali: la salute, lo yoga, l’alimentazione. Queste passioni non sono condivise da suo marito, che ne ha altre. Le serie TV in primis.

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Incastrati. (L to R) Anna Favella as Ester, Salvatore Ficarra as Salvo in episode 104 of Incastrati. Cr. Dario Palermo/Netflix © 2021

Un incontro bellissimo

Ilaria Castiglioni, manager dei contenuti seriali originali di Netflix, ha poi raccontato del primo incontro con Ficarra e Picone per discutere del progetto. “Ci siamo visti una sera a cena, e ho notato che sono molto amati: tutti si fermavano per salutarli, indipendentemente dall’età. Un incontro bellissimo, anche con Attilio [il produttore], che ci ha messo di fronte a una sfida. Sono persone colte e intelligenti che sanno fare commedia sul grande schermo. La sfida era proprio quella di provare a portare il linguaggio della commedia nella serialità, che adotta un linguaggio differente. Ha bisogno dei colpi di scena e del lavoro sui personaggi.”

Volevamo portare Ficarra e Picone su Netflix per la loro conoscenza del cinema e vicinanza al contemporaneo. La serie è piena di citazioni cinematografiche e televisive. Abbiamo girato durante la pandemia, ma è stata un’esperienza molto bella e loro sono stati velocissimi a girare e a montare. Sono molto felice del risultato, e spero che poi lo sia anche il pubblico nel vedere la serie“, ha detto in conclusione Ilaria Castiglioni.

Infine, per quanto riguarda la sfida della prima volta sul piccolo schermo, ha chiuso l’argomento Attilio De Razza. “Ci siamo un po’ documentati e ci abbiamo provato. Non ho particolari paure quando lavoro con Ficarra e Picone. Credo che ci siamo riusciti, ma non spetta a me dirlo”, ha spiegato il produttore.

La parola ai giornalisti

Come ha influito la pandemia sulla coppia protagonista?

Ficarra: “La pandemia non ha influito in maniera significativa. Quando Netflix ci ha contattato per proporci questa sfida non eravamo ancora entrati nella pandemia. Durante il lockdown abbiamo sperimentato la scrittura a distanza. Il tempo è passando scrivendo le sceneggiature e questo ci ha aiutato a superare quei giorni. Nel corso delle riprese ci sono state accortezze particolari.”

La differenza tra L’ora legale e Incastrati.

Picone: “Come ne L’ora legale, anche in Incastrati si parla di corruzione che parte dal basso. Qui però sono argomenti che vengono solo sfiorati. Nella serie si racconta il mondo in cui si muovono i personaggi principali e abbiamo cercato di renderlo attuale, anche rispetto a L’ora legale stessa. Lo sguardo – in quel caso – riguardava gli italiani come cittadini e le nostre colpe e responsabilità in merito alla questione.

Ficarra: “Nella serie non c’è questo tipo di sguardo. Sono due persone chiuse dentro la loro storia e quasi non percepiscono gli eventi esterni perché sono troppo impegnati a risolvere la situazione.

L’Italia più amara

La seconda domanda riguarda la visione amara dell’Italia e se c’è possibilità di uscirne.

Ficarra: “Come spesso accade, è la realtà che supera la fantasia. Queste persone molto comuni sono quelle che abbiamo visto ai vertici. C’era addirittura un primario ospedaliero che in Sicilia era a capo di una cosca mafiosa. Crediamo sia questo il momento della mafia; una mafia che è inabissata ma c’è e sta lavorando. Per quanto riguarda il discorso sull’amarezza, a noi piace farvi ridere e non consolarvi. Raramente i nostri film sono stati consolatori.

Picone: “Il fondamento su cui ci siamo basati per la serie è proprio quello di non dimenticare. Al tempo delle stragi noi c’eravamo, e abbiamo interiorizzato quel senso di vergogna che i siciliani hanno vissuto. La Sicilia non è più così, è andata molto avanti. Paradossalmente i nostri personaggi servono per questo: l’errore che si può fare oggi nel 2021, a distanza di tanti anni, è quello di dimenticare. Bisogna tenere alta l’attenzione per i giovani che non hanno vissuto quell’esperienza e quel senso di vergogna. Noi abbiamo sentito tutto e grazie a questo ci siamo migliorati.

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Incastrati. Marianna Di Martino as Agata in episode 105 of Incastrati. Cr. Dario Palermo/Netflix © 2021

Ficarra & Picone e la serialità

Partite subito con un’autocritica e un’accusa sulle serie TV, nonostante abbiate realizzato Incastrati. Qual è il vostro rapporto con la serialità come fruitori e adesso come autori?

Picone: “Siamo grandissimi fruitori di serie TV. Ci diverte guardarle e osservarle. È chiaro che lo sguardo comico è quello di prendersi in giro in prima persona. Io e Ficarra ci prendiamo sempre in giro, anche come siciliani, e prendiamo in giro pure la mafia. Quindi non può mancare l’ironia sulle serie TV. È il personaggio di Salvo a permetterci di esagerare su alcune cose che gli spettatori vedranno in Incastrati. Abbiamo uno sguardo autoironico su tutto, a partire proprio da noi stessi. Se non hai autoironia e sei un comico, fallisci quasi sempre.

Palermo o Sciacca?

Come è stato tornare a girare a Palermo? È vero che la Sicilia che funziona di più è quella del crime?

Ficarra: “Abbiamo girato gli interni a Palermo perché la storia non è ambientata nella città, ma in un paesino immaginario [le riprese si sono svolte soprattutto a Sciacca e paesini limitrofi]. Abbiamo girato a Sciacca per richiamare il film Sedotta e abbandonata. Ci siamo divertiti a inserire vari riferimenti, a giocare con le serie TV e con il cinema. In questo caso il crime è un veicolo per portare l’ironia e non una scelta legata alla Sicilia. È la prima volta che qualcuno muore in un nostro prodotto.

In principio avete pensato la serie TV come a un film diviso in sei parti o vi siete trovati in difficoltà nella fase di scrittura?

Ficarra: “Abbiamo capito subito che non si trattata di dividere un film in sei parti. Essendo spettatori di serie TV, sapevamo un po’ come funzionano. Scrivendo poi abbiamo imparato la metrica delle serie, come scrivere le sceneggiature per episodi.

Picone: “Abbiamo capito che fare cinema è una cosa, fare teatro è un’altra, e le serie TV sono altro ancora. Ci siamo confrontati moltissimo a livello creativo con Netflix. Siccome a noi piacciono i linguaggi nuovi, ci siamo misurati con la serie TV Incastrati, anche circondandoci di persone che avevano già esperienza nel settore.

I due interpreti protagonisti hanno approfittato dell’occasione per ringraziare i co-sceneggiatori di Incastrati: Fabrizio Testini, Maddalena Ravaglia e Leonardo Fasoli.

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Incastrati. (L to R) Salvatore Ficarra as Salvo, Valentino Picone as Valentino in episode 106 of Incastrati. Cr. Dario Palermo/Netflix © 2021

La comicità nel tempo

Negli anni è cambiato il vostro modo di fare comicità?

Ficarra: “Se rivedi i primi film – Nati Stanchi, Il 7 e l’8 e La matassa soprattutto -, correvamo sempre, su e giù senza fermarci; oggi corriamo sì, ma in macchina. Oggi affrontiamo il lavoro con più comodità. Le corse non riusciamo più a farle. È cambiato questo. Scherzi a parte, Valentino cosa è cambiato?

Picone: “Nella comicità cerchiamo di essere ancora più asciutti, essenziali. È una cosa che capita a tutti quelli che fanno il nostro mestiere. Si comincia a esplorare la comicità in maniera più sintetica e meno esposta.

Incastrati, la serie TV e le sue attrici

Come abbiamo già accennato, nella serie TV Incastrati giocano un ruolo fondamentale anche le donne.

Vi ritrovate negli aspetti caratteriali dei vostri personaggi?

Marianna di Martino: “Ficarra e Picone lavorano sempre su personaggi femminili forti. Ora sono più intraprendenti, questi personaggi. Con Agata ho tantissimo in comune: la corazza, ma lei è più chiusa, mentre io sono più romantica. Anche il legame con la propria terra, il desiderio di eccellere in ambito professionale e la sua rigidità sono punti in comune.

Anna Favella: “Io faccio yoga come Ester. Riesco a capire il prototipo di donna rappresentato dal personaggio, che tiene in modo particolare alla salute e all’alimentazione. Sono molto autoironica. Proprio come Salvo e Valentino, ironizzo su tutto. La cosa più divertente è che io sono intollerante ai latticini come lo è il mio personaggio. Ci sono degli aspetti vicini al suo carattere, ma la cosa che mi è piaciuta di più quando ho letto la sceneggiatura è la presenza di due donne che non sono donne di servizio; sono donne che hanno una propria personalità, che interagiscono con i partner e mettono lo zampino nelle situazioni.

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Incastrati. (L to R) Salvatore Ficarra as Salvo, Anna Favella as Ester in episode 102 of Incastrati. Cr. Dario Palermo/Netflix © 2021

Ficarra & Picone e le donne nei loro film

Ficarra: “Già in Nati Stanchi le nostre fidanzate sovvertivano quel luogo comune che vede le donne siciliane attaccate al focolare domestico e sperare nel matrimonio. Erano due donne molto avanti: non volevano sposarsi, preferivano fare carriera nel proprio lavoro. Tutte le donne dei nostri film sono sempre state particolari, come la sorella condivisa ne Il 7 e l’8, o la zia Lucia in Andiamo a quel paese.

Picone: “La Madonna de Il Primo Natale ha dato l’insegnamento più grande nel film: i veri miracoli li fanno le persone. [il tema era l’accoglienza].

Come è stato riorganizzare la vostra comicità per una serie TV? Avete qualche legame con Ciccio e Franco?

Ficarra: “Abbiamo amato Ciccio e Franco. Abbiamo visto tutti i loro film, quindi il fatto che ci accosti a loro ci riempe di orgoglio. In termini di comicità e di stile ci sentiamo più vicini a Pino Caruso.

Picone: “Per quanto riguarda la comicità all’interno della serie, devo dire che da questo punto di vista non c’è stata molta differenza con il cinema. Nel racconto sì, la metrica è diversa, ma per la comicità no. Siamo sempre noi alle prese con i problemi. I film comici sono sempre così: mettersi nei guai, incastrarsi nella situazione e poi uscirne nella maniera più goffa possibile. Nella serie TV Incastrati l’abbiamo combinata veramente grossa. L’effetto comico, man mano che la storia prosegue, aumenta sempre di più. Siamo contenti del risultato.

Ispirazioni e tempi di scrittura

Quali sono i registi e i film a cui vi siete ispirati per realizzare la serie TV Incastrati?

Picone: “Siamo grandi amanti di Pietro Germi. Abbiamo girato gli esterni a Sciacca solo per il piacere di andare nel bar dove il regista aveva girato delle scene. Nel palazzo dove avviene l’omicidio su cui si basa la serie il cognome di una Signora è Ascalone e ciò rimanda alla famiglia protagonista di Sedotta e abbandonata. Ci siamo ispirati anche ad altri registi, ma abbiamo spesso citato Germi nei nostri film. Aveva l’eleganza di raccontare un popolo, le abitudini e modi di pensare dell’Italia dei suoi tempi. Dovremmo riscoprire di più il cinema di Germi. Abbiamo inserito nella serie anche altre cose inerenti al mondo del cinema e delle serie TV.

Come sono i tempi di scrittura della scena? C’è una maggiore rilassatezza rispetto al cinema?

Ficarra: “C’è la possibilità di esplorare i personaggi. Se in un film devi cogliere un aspetto del personaggio attraverso un gesto, in una serie hai modo di raccontarlo in modo più esteso e divertente. Questa è la differenza sostanziale. Inoltre, la serie TV permette di narrare le peculiarità dei protagonisti attraverso la lente di più interpreti, i personaggi secondari che interagiscono con noi.

A tal proposito ricordiamo che il cast è composto anche da Tony Sperandeo (Tonino Macaluso, detto “Cosa Inutile”); Maurizio Marchetti (il portiere Martorana); Mary Cipolla (La signora Antonietta, madre di Valentino ed Ester); Domenico Centamore (Don Lorenzo, detto “Primo Sale”); Leo Gullotta (il procuratore Nicolosi); Filippo Luna (il vice questore Lo Russo, collega di Agata); e Sergio Friscia (Sergione, il giornalista).

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Conclusioni

Infine, Ilaria Castiglioni ha parlato delle prossime produzioni italiane di Netflix, affermando che la commedia non sarà il genere che verrà esplorato di più in futuro. “Netflix vuole offrire varietà per un pubblico che ha gusti diversi e che nell’arco di una giornata o in alcuni periodi dell’anno ama vedere cose differenti. Sicuramente la commedia ha un ruolo importante e continuerà a essere presente sulla piattaforma, accompagnata però dal crime per adulti e altri show.

Prima di chiudere la conferenza stampa, gli ospiti hanno definito la serie TV Incastrati con una parola secca: per Ficarra è “liquido”; Valentino ha usato il termine “divertimento”; per Marianna di Martino è “sorpresa”; Anna Favella ha detto “frizzante”; per Ilaria Castiglioni è “equivoca”; e per Attilio De Razza è “trasversale”.

La serie TV scritta, diretta e interpretata da Ficarra e Picone debutterà su Netflix l’1 gennaio 2022 e negli altri Paesi dal 27 dello stesso mese. In attesa del lieto evento, vi ricordiamo il trailer ufficiale di Incastrati.

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