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Il castello invisibile: è soltanto scuola (?) | Recensione

Anime Factory porta in sala il nuovo film di Keiichi Hara che unisce una storia intrigante a temi profondissimi

Tra i progetti che Anime Factory ha scelto di portare nelle sale italiane nei prossimi mesi troviamo Il castello invisibile. Si tratta del nuovo progetto di Keiichi Hara, già regista di Colorful, uscito al cinema lo scorso anno in Giappone. Lo abbiamo potuto vedere in anteprima, in vista della release italiana e siamo pronti a parlarvene nella nostra recensione de Il castello invisibile.

Il castello invisibile, la recensione: di cosa parla questo film?

La domanda qui sopra ha due risposte possibili, entrambe veritiere. La prima è quella più letterale: è la storia di sette adolescenti, che scoprono di avere accesso a un castello misterioso, con una serie di regole da rispettare. Chi di loro riuscirà a trovare la chiave nascosta entro il tempo limite avrà la possibilità di realizzare un proprio desiderio.

L’altra risposta è quella più metaforica, ma altrettanto precisa. Il castello invisibile è un film che parla del fenomeno cosiddetto futoko, caratterizzato da un certo numero sempre più preoccupante di ragazzi che rifiutano di andare a scuola. Un blocco causato a volte dal bullismo e dalla pressione sociale, a volte da ragioni più profonde, che non è mai scontato superare.

In questa pellicola vediamo intrecciarsi questi due aspetti alla perfezione. Il tema si sposa benissimo con la narrazione, che costruisce un intrigo appassionante. Le domande sul castello e sulla sua misteriosa ospite “venerabile lupo” sono moltissime, così come le diverse pistole di Čechov disseminate lungo la strada. La soluzione dei diversi enigmi arriva con un ottimo ritmo drammatico e molti di questi sono davvero difficili da anticipare.

Da un punto di vista dell’animazione siamo su buoni livelli, pur senza particolari eccellenze. C’è un mix tra 2D più tradizionale e computer grafica che non sempre funziona benissimo, ma che si discosta poco nel bene e nel male da un risultato accettabile. E in ogni caso, né la storia, né i temi richiedono eccezionali virtuosismi dal punto di vista visivo.

Un racconto che non ha paura di toccare argomenti difficili

il castello invisibile recensione

Quella a cui assistiamo ne Il castello invisibile è una profonda disamina del disagio che molti giovani vivono, non solo in Giappone. È facile ritrovarsi nelle sensazioni che prova Kokoro, anche senza essersi ritrovati nella stessa identica situazione. Ed è proprio in questo che il film porta in evidenza uno degli aspetti più interessanti.

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Perché mentre scopriamo la storia della nostra protagonista e comprendiamo ciò che ha portato alle sue difficoltà, esploriamo insieme a lei i dubbi sulle stesse. Il timore di aver ingigantito la questione, di aver peccato di egocentrismo e di non essersi resa conto che c’è gente che ha “più ragione” di soffrire. Ma purtroppo non è così che funziona.

Il castello invisibile diventa così uno strumento terapeutico, una via per approfondire sé stessi, ritrovare i propri spazi. Non solo, ma costruire un nuovo contatto con gli altri, ripartendo da zero e trovando un ambiente nuovo. Ma non si tratta di una fuga dalla realtà, quanto piuttosto di una pausa, necessaria per ricercare la propria strada.

La sfida del “venerabile lupo” e la sua chiave, rimangono sempre sullo sfondo, assieme all’idea di tornare a scuola. Kokoro sa che il suo compito sarebbe trovare il modo di affrontare entrambi, ma tra quelle pareti ha la possibilità di scrollarsi temporaneamente quel peso dalle spalle. E chissà che la soluzione non arrivi proprio mentre si smette di cercare…

Il castello invisibile, in sala l’11, il 12 e il 13 settembre

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Chiudiamo questa recensione de Il castello invisibile con un parere positivo. Ci troviamo davanti a un film che riesce a condensare in due ore una serie di temi difficili, ma che vanno affrontati. E se alcuni possono sembrarci più lontani, più legati ad altre culture per toccarci davvero, ce ne sono altri che sono decisamente più vicini. E il fatto che tutto questo sia confezionato dentro un’appassionante mistero fantasy è il tocco di classe che conquista.

Il castello invisibile sarà nei cinema italiani dall’11 al 13 settembre grazie ad Anime Factory. Qui potete trovare l’elenco delle sale che lo proietteranno.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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