Mercoledì 9 aprile sul nuovo canale di Sky, Sky Atlantic, ha fatto il suo esordio la serie americana House Of Cards, trasposizione del romanzo del britannico Micheal Dobbs e della miniserie omonima sempre di matrice britannica; la serie è stata adattata da Beau Willimon per Netflix, la seconda stagione è stata rilasciata il 14 febbraio sul portale di Netflix ed è stata già annunciata la terza stagione. In Italia la serie è un'esclusiva di Sky Atlantic e va in onda ogni mercoledì a partire dalle 21.
Noi di Orgoglio Nerd quindi non possiamo esimerci dal fornire una panoramica della serie ai lettori che ci seguono e che non hanno ancora avuto l'opportunità di vedere questo serial, che a nostro parere merita sicuramente la visione e mostra, in maniera seria e approfondita, come dovrebbe essere un villain.
Prima di addentrarci nel cast e nell'analisi che sarà priva di qualsivoglia spoiler, è necessario scrivere qualche cenno della trama, giusto per capire la materia che si sta leggendo; House of Cards racconta la storia del deputato Frank Underwood che avendo supportato colui che ha vinto le presidenziali, il presidente democratico eletto Garret Walker, dovrebbe assurgere alla carica di Segretario di Stato, tuttavia la promessa fattagli prima delle elezioni viene disattesa, dando così lo spunto al deputato della Carolina per una vendetta che possa portarlo più in alto di quanto avesse preventivato prima delle elezioni.
Nel cast spicca su tutti sicuramente Kevin Spacey che dà un'ottima interpretazione del personaggio, con un'interpretazione che non ha nulla da invidiare ai suoi precedenti ruoli cinematografici.
Spacey è sempre calato nel ruolo e sembra non sbagliare una scena e sicuramente è interessante vedere come anche un attore pluripremiato e importante come Spacey sembri aver capito che l'asticella della qualità delle serie tv si alza sempre di più, in maniera continua.
Assolutamente di rilievo anche le interpretazioni degli altri attori tra cui non possiamo dimenticare: Robin Wright Penn, Micheal Kelly e Kate Mara, la futura donna invisibile del film dei “Fantastici quattro”; la Wright interpreta la moglie di Frank Underwood, Claire, mentre Micheal Kelly e Kate Mara recitano rispettivamente nel ruolo del capo di Gabinetto di Frank, Doug Stamper, e in quello della giornalista politica, Zoe Barnes.
Frank Underwood è sicuramente il personaggio che gode di una migliore costruzione e si profila come il perfetto archetipo del Villain che sa quel che sta facendo non solo nel breve periodo, è importante sottolineare come la rivelazione che il deputato interpretato da Spacey non sia un personaggio positivo non sia assimilabile da uno spoiler, perché praticamente sin dal primo minuto dello show assistiamo a quello che è un manifesto dello “Stile Underwood”, stile di vita che impregna molto pesantemente ogni azione. Ogni sua macchinazione è diligentemente coadiuvata dal suo fido secondo Doug Stamper con cui condivide e condividerà più di qualche segreto durante le stagioni fino ad ora trasmesse.
Frank pur concedendosi alcuni rischi e alcuni errori fisiologici ha sempre ben fisso il proprio piano, anche se si tratta di un progetto a lungo termine che potrebbe portargli via moltissimo tempo e risorse, questo non viene mai perso di vista, a questo si deve ogni sua azioni, ogni suo gesto, anche il più piccolo e apparentemente disinteressato. Così come richiesto da Machiavelli, Underwood sa essere volpe o leone in base alla situazione che gli si presenta. Interessante è anche il fatto che talvolta Underwood sfondi la quarta parete, infatti, pur non rendendosi conto di essere in un'opera di finzione, spesso il protagonista si rivolge agli spettatori, tali siparietti spesso aiutano la comprensione delle vere motivazioni che spingono il personaggio a muoversi in determinati modi, ma possono anche creare un momento comico, quando ad esempio Frank si lascia andare talvolta ad alcune espressioni durante la conversazione con altri personaggi.
Il protagonista non si arrende, ma continua a testa bassa a camminare verso il proprio obiettivo, ben conscio di quanto sia necessario a volte cambiare strada e ritornare sui propri passi in questo modo i nemici possono divenire amici e può succedere il contrario, ogni cosa può cambiare da un momento all'altro, nella vita di Underwood ci sono due punti fissi: il proprio obiettivo e la propria moglie Claire.
Il rapporto con la moglie è molto interessante, perché al netto di alcuni problemi anche di notevoli dimensioni, si profila quasi come un rapporto simbiotico, dove ognuno sa quel che vuole l'altro e fa in modo che lo abbia, Claire non è assolutamente un personaggio secondario, ma anzi sembra trovarsi bene nel teatrino della politica, dimostrando raramente qualche debolezze e anzi mostrando più volte di avere le spalle larghe, sfruttando i propri difetti in modo da averne un possibile tornaconto.
Come si può facilmente intendere da quanto abbiamo scritto, abbiamo particolarmente apprezzato queste prime due stagioni di House of Cards e ne raccomandiamo caldamente la visione, sicuri che il consiglio sia giusto.
Chiudiamo consigliandovi di stare attenti ai castelli di carta, perché per quanto possano essere alti e ben costruiti, rischiano di cadere per un semplice spiffero di vento.
Buona visione!
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