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Come nasce la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia?

È una ricorrenza importante, che va ricordata soprattutto in questo periodo

Oggi, 17 maggio 2021, si festeggia la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Come nasce, però, questa celebrazione? Chi l’ha istituita e cosa significa? Scopriamo insieme tutti i dettagli.

La Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia: tutto quello che c’è da sapere

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Qui in Redazione quando pensiamo a questa celebrazione ci tornano in mente subito le immagini di Sense8 al Pride.

La prima giornata contro l’omofobia, istituita da Louis-Georges Tin, ha avuto luogo nel 2004. Il motivo per cui è stata scelta questa data è perché esattamente 14 anni prima, ovvero il 17 maggio 1990, è stato deciso di rimuovere l’omossessualità dalla lista delle malattie mentali dell’Organizzazione Mondiale della sanità.

Qualche anno dopo, l’Unione Europea ha istituito ufficialmente la giornata contro l’omofobia sul territorio europeo. Nel 2009, invece, la giornata è stata incentrata sulla transfobia, in particolare sui numerosi atti di violenza contro le persone transessuali. Da quel momento la celebrazione ha cambiato nome, diventando “Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia”.

Nel 2015, infine, è stata aggiunta anche la bifobia negli obiettivi di sensibilizzazione della campagna. Questo ha portato la celebrazione al nome ufficiale che conosciamo oggi: Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.

Questa giornata è conosciuta anche come IDAHOBIT, l’acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia. Si tratta di una ricorrenza istituita dal Comitato Internazionale per la Giornata contro l’Omofobia e la Transfobia.

Lo scopo principale di questa giornata è quello di promuovere eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare l’omofobia, la bifobia e la transfobia. È inoltre un’occasione per ricordare ciò che ha fatto l’OMS negli anni ’90.

Per quale motivo è importante celebrare la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia?

Qui in Redazione quando pensiamo al Pride ci tornano in mente subito le immagini di Sense8

Maggio è anche il mese della consapevolezza della salute mentale. In un certo senso, è quasi destino che la Giornata Internazionale contro l’omofobia cada proprio nel mese di maggio. Analizziamo questo argomento partendo dalle basi.

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per salute mentale si intende:

“Uno stato di benessere nel quale una persona è in grado di realizzarsi, superare le tensioni della vita quotidiana, svolgere un lavoro produttivo e contribuire alla vita della propria comunità.”

Non sempre è facile godere di ottima salute mentale. Si tratta di un argomento delicato, difficile da comprendere in ogni sua sfumatura. Oltretutto i motivi che possono andare ad intaccare la nostra salute mentale sono tanti e, spesso, invisibili all’occhio umano. La salute mentale è influenzata da vari fattori tra cui il contesto sociale, l’ambiente in cui si vive, la situazione economica e molto altro.

In merito a ciò, ci chiediamo: com’è possibile mantenere un’ottima salute mentale se ci si trova in un ambiente in cui non si viene accettati dal prossimo? Molti giovani, dopo aver espresso la loro sessualità o identità di genere, non riescono a vivere bene perché l’ambiente (e le persone) che li circonda li discrimina.

Il tasso di tentati suicidi nella comunità LGBTQ+ è uno dei più alti

Secondo alcuni ricercatori risulta che i tassi di tentativo di suicidio nella comunità LGBTQ+ è molto più alto rispetto a quelli della popolazione generale. Inoltre risulta che gli adolescenti e i giovani adulti hanno uno dei tassi più elevati di tentativi di suicidio.

Per quale motivo accade ciò? I ricercatori ritengono che sia molto causato dalla cultura eterocentrica (sistema favorevole alla sola pratica di relazioni sessuali tra persone di sesso opposto). In altri casi, invece, si indica il problema dell’uso dei diritti LGBTQ+ e le relative protezioni politiche, ad esempio gli sforzi contemporanei per fermare la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso o qualsiasi legge che punti a proteggere i diritti della comunità LGBTQ+.

Nei giovani, purtroppo, si è riscontrato un notevole aumento di disturbi depressivi, con conseguenti tentativi di suicidio. Nei primi anni 2000, ad esempio, negli Stati Uniti si è verificata una serie allarmante di suicidi. In seguito a ciò il Paese ha prestato maggiore attenzione al problema e alle sue cause, cercando di ridurne l’impatto tra i giovani.

Con il passare degli anni e l’avvento di Internet, però, il problema è peggiorato. L’omofobia arriva molto spesso ad essere un dispositivo per il bullismo omofobico che assume varie forme. Oltre il bullismo fisico caratterizzato principalmente da aggressioni fisiche, vi è anche il bullismo emotivo che si applica con le offese, insulti e diffondendo voci ed altri abusi verbali.

Celebrare la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia è importante per ricordarci dei diritti di questa comunità. Per sensibilizzare il prossimo in merito a questo argomento, per lanciare un messaggio di rispetto e provare a fermare ogni forma di ignoranza e intolleranza.

“L’omosessualità non è una malattia mentale”

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Un altro motivo per cui è importante celebrare questa giornata è proprio per la sua data. Lo abbiamo accennato prima ma ora approfondiremo l’argomento. “All’alba dei tempi” si riteneva che gli omosessuali fossero peccatori e criminali. All’inizio del XX secolo e con l’arrivo della psicoanalisi, questo pensiero mutò ma in senso negativo.

L’omosessualità entrò, infatti, a far parte delle malattie mentali.

Anziché fare un passo avanti, se ne fecero diversi indietro e anche piuttosto gravi. Non c’erano solo fanatici religiosi e politici in ballo ma anche e soprattutto psichiatri con le teorie più assurde. Gli omosessuali erano in pericolo ovunque e rischiavano di diventare vittime di “cure”. Molti di loro vennero internati in ospedali psichiatrici e sottoposti a pericolose terapie con lo scopo di “farli guarire dalla malattia”.

Il 17 maggio 1990 però, nella storia LGBTQ+, si raggiunge un traguardo sensazionale. Dopo circa 90 anni di terapie e teorie inconcepibili da parte degli psichiatri, l’OMS rimuove finalmente l’omosessualità dalla classificazione statistica internazionale delle malattie.

Questa esclusione dalla lista delle malattie mentali ha poi dato il buon esempio al resto delle organizzazioni mediche in tutto il mondo, anche se con tempistiche differenti. Il Regno Unito fa lo stesso nel 1994, la Federazione Russa nel 1999 mentre la società cinese nel 2001.

Ed è anche per questo motivo che è importante celebrare questa giornata, per ricordare uno dei traguardi più importanti della storia LGBTQ+. Per non dimenticare, per imparare. Per sorridere al prossimo e non per discriminarlo.

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