Cultura e Società

Lo Sri Lanka è fallito, sotto a chi tocca.

Il paese è fallito, in Sri Lanka manca il cibo, le medicine, il carburante, ma anche i soldi per importarli dall'estero

Lo Sri Lanka è andato in default.
In poche parole il paese è fallito, adesso non può permettersi importazioni di nessun tipo.
Per la prima volta in assoluto nella sua storia, lo Sri Lanka si ritrova ad annunciare il fallimento, causato da una serie di gravi eventi susseguiti. Ci aveva già pensato la pandemia a mettere in ginocchio l’economia cingalese, la guerra in Ucraina possiamo dire che le ha dato il colpo di grazia.

manifestante sventola bandiera dello Sri Lanka
manifestante sventola bandiera dello Sri Lanka

Secondo l’agenzia di rating Moody’s, è la prima volta che un paese dell’Asia-Pacifico dichiara il default.
Con l’inflazione quasi al 40% ed oltre 50 miliardi di debiti maturati in questi ultimi anni, il paese non può garantire più nulla. Solo negli ultimi 15 anni lo Sri Lanka ha contratto debiti per il 65% del PIL, mentre la moneta locale “rupia” è stata deprezzata del 60% nell’ultimo anno.
Non c’è più cibo, non ci sono più medicinali, carburante ed energia elettrica.
Il ministero delle finanze ha dichiarato di avere nelle proprie casse non oltre 25 milioni di dollari in riserve estere utilizzabili.

Le massicce manifestazioni e la violenza hanno portato alle dimissioni del Presidente

Intanto il Paese è nel caos, migliaia di cittadini si sono riversati nelle strade a protestare, mentre dall’estero si attendono aiuti economici affinché si possa garantire l’importazione di carburante e gas da cucina.

cittadini in attesa per il gas da cucina
cittadini in attesa per il gas da cucina


I cittadini puntano il dito contro il Governo, a detta loro disinteressato di quello che accade nel Paese e corrotto. I manifestanti hanno bruciato decine di veicoli per le strade di Colombo e almeno 40 abitazioni di politici sono state date alle fiamme. L’estendersi del malcontento e della violenza, hanno spinto alle dimissioni il presidente Rajapaksa, che da oltre 20 anni deteneva il potere in Sri Lanka.

Per gli economisti lo Sri Lanka è soltanto l’apripista, mentre altri paesi lottano contro l’inflazione che cresce a dismisura. Gli esperti si sono detti seriamente preoccupati per l’Egitto e la Tunisia, messi in ginocchio dall’importazione del grano in tempi di guerra in Ucraina. Altri paesi come il Pakistan invece, hanno imposto il blackout a causa dell’alto costo dell’energia importata di questi tempi.

manifestanti scesi in piazza a Colombo
manifestanti scesi in piazza a Colombo


Secondo Nomura, a rischiare nei prossimi 12 mesi per via della galoppante inflazione, saranno anche paesi come: Repubblica Ceca, Kazakistan, Pakistan, Romania, Turchia, Kenya, Vietnam, Egitto e Tunisia.

Intanto le Nazioni Unite ed il Fondo Monetario Internazionale cercano di capire come prevenire tutto questo. Il problema legato al debito attualmente interessa circa il 60% dei paesi a basso reddito.
In poche parole lo Sri Lanka non è l’unico, ma semplicemente il primo.

Gli aiuti internazionali inoltre, vanno visti come una moneta di scambio.
Il prezzo da pagare, spesso si traduce con riforme interne al paese debitore.

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