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Emancipation – Oltre la libertà: Will Smith fa rivivere la storia di Peter il fustigato | Recensione

Emancipation – Oltre la libertà sarà disponibile dal 9 dicembre su Apple TV+

Ci sono fotografie in grado di cambiare il corso della storia, e di infondere nelle persone un livello di consapevolezza difficile da raggiungere per altre vie. È questo il caso delle celebri immagini che ritraggono Peter il fustigato, schiavo nero (il cui vero nome in realtà era Gordon) che nel 1863, nel pieno della Guerra di secessione americana, riuscì a fuggire dalla sua piantagione in Louisiana per guadagnare la libertà, arruolandosi poi nelle United States Colored Troops. Le immagini della sua schiena, martoriata per tutte le frustate ricevute, fecero il giro degli Stati Uniti e del mondo intero, favorendo di fatto il movimento abolizionista e contribuendo alla sospirata abolizione della schiavitù in America. La storia di Peter il fustigato rivive in Emancipation – Oltre la libertà, film di Antoine Fuqua con Will Smith disponibile dal 9 dicembre su Apple TV+.

A pochi mesi di distanza dalle note vicende della notte degli Oscar 2022, Will Smith torna sulle scene con un progetto girato prima della conquista dell’ambita statuetta per il suo ruolo in Una famiglia vincente – King Richard, che in condizioni normali avrebbe potuto portarlo almeno a un’altra nomination. Emancipation – Oltre la libertà è infatti un’opera tessuta in tutto e per tutto su misura di Will Smith, che trasforma il suo Peter in un eroe indomito e trascinatore, sempre al centro dell’azione e dello sguardo di Antoine Fuqua.

Un racconto importante soprattutto in quest’epoca di divisioni e rabbia repressa, che ha l’indubbio merito di riportare in auge una storia struggente ed edificante, in cui il coraggio va di pari passo con la disperazione e la Storia si intreccia con le storie personali, piccole solo in apparenza. Purtroppo però Emancipation – Oltre la libertà si rivela una storia meno memorabile di quella che l’ha ispirato.

Emancipation – Oltre la libertà: la storia di Peter il fustigato rivive nel nuovo film con Will Smith

Emancipation – Oltre la libertà

La straniante fotografia di Robert Richardson, sempre in bilico fra un classico bianco e nero e un colore fortemente desaturato, ci accompagna alla scoperta di Peter che, dopo aver rischiato la vita per le frustate ricevute dai suoi schiavisti, fugge dalla sua piantagione e si allontana dalla sua famiglia, addentrandosi nel territorio austero e inospitale della Louisiana in cerca dell’agognata libertà. Il suo è un viaggio irto di pericoli, in cui la speranza si intreccia con la più brutale violenza, e dove la natura fa capolino sotto forma di paludi, coccodrilli e serpenti. Un calvario fisico e psicologico, che si incrocia con lo scontro sempre più furente fra l’Unione e i Confederati.

Il particolare stile fotografico adottato in Emancipation – Oltre la libertà ottiene lo scopo di fermare questo doloroso racconto nel tempo, trasmettendo il senso del percorso di Peter, perennemente in bilico fra una vita disumana e una morte che equivarrebbe anche alla fine della sofferenza.

Questa incertezza si riversa però anche sui toni e sulle atmosfere di Emancipation – Oltre la libertà, e non in modo positivo. Con il passare dei minuti, la storia di Peter il fustigato viene piegata alle logiche di un vero e proprio survival movie, più vicino a Revenant – Redivivo che a 12 anni schiavo. Il tema dello schiavismo e della discriminazione si trasforma sostanzialmente in una cornice a un one man show di Will Smith (coinvolto anche come produttore), che concentra l’intero racconto su di sé e sul suo volto, concedendosi monologhi carichi di retorica (non sempre centrata) e diversi momenti di pura sofferenza, più utili alla presa emotiva della sua interpretazione sul pubblico che alla descrizione del reale percorso esistenziale del suo Peter.

Dal survival movie al cinema di guerra

Emancipation – Oltre La Liberta 3

Proprio nel momento in cui riteniamo di poter inquadrare Emancipation – Oltre la libertà in uno specifico genere, il racconto muta nuovamente sotto i nostri occhi, diventando di fatto la quintessenza del cinema action del suo regista. Quando Peter si arruola nelle United States Colored Troops, le scene d’azione che lo hanno visto protagonista in precedenza lasciano spazio al puro cinema di guerra, che occupa tutto l’ultimo atto del film, prima dell’inevitabile e scontato lieto fine. Il regista di Training Day, Attacco al potere – Olympus Has Fallen e The Equalizer – Il vendicatore dà ancora una volta il meglio di sé in scontri crudi e pirotecnici, traendo il massimo in termini di spettacolo dall’ampio budget messo a sua disposizione, stimato in circa 120 milioni di dollari.

Dopo 132 minuti di torture, soprusi, tragedia e orrore, ciò che resta è la sensazione di aver assistito a un racconto indubbiamente notevole dal punto di vista della messa in scena e della recitazione di Will Smith, ma altrettanto platealmente fuori fuoco sotto il profilo del messaggio e dei contenuti. Lo stesso doveroso momento dedicato alle fotografie di Peter il fustigato è liquidato in pochi minuti e nella maniera più pigra e pretestuosa possibile, cioè ricreando fisicamente, con attori in carne e ossa, delle immagini dalla portata storica e sociale incommensurabile. Un momento utile per l’immancabile sovrapposizione fra realtà e finzione da fare girare sui social network, ma che non aiuta a comprendere la portata del percorso di un uomo disposto a sacrificare tutto, compreso se stesso, in nome di un sogno chiamato libertà.

Emancipation – Oltre la libertà: una narrazione sovrabbondante e spettacolare ma non sufficiente

Emancipation – Oltre la libertà

Dopo il già citato 12 anni schiavo e il recente The Birth of a Nation, Emancipation – Oltre la libertà conferma le difficoltà da parte di buona parte del cinema americano nel mettere in scena un momento doloroso della storia statunitense come quello dello schiavismo, declinato troppo spesso in narrazioni sovrabbondanti nella forma ma povere nei contenuti. Senza tirare in ballo le convincenti metaforiche contaminazioni fra storia e cinema di genere di Jordan Peele, è interessante notare che uno dei pochi a centrare il punto dello schiavismo con un approccio diretto e una qualità altissima sia stato Quentin Tarantino con il suo Django Unchained, con protagonista Jamie Foxx in una parte rifiutata proprio da Will Smith. Come la storia del cinema ci ha insegnato, essere grandi interpreti evidentemente non mette al riparo dal prendere pessime decisioni nella scelta dei ruoli e dei progetti. Ma questa è un’altra storia.

Emancipation – Oltre la libertà è disponibile dal 9 dicembre su Apple TV+.

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  • Basato sulla straordinaria storia vera
  • Il nuovo film con WILL SMITH diretto da Reinaldo Marcus Green
  • Biografico
  • Reinaldo Marcus Green (Direttore)

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