Downton Abbey riapre le sue porte | Recensione

Dopo aver conquistato il pubblico televisivo con sei stagioni straordinarie, nel 2019 Downton Abbey è sbarcata al cinema con ottimi risultati. Lo show di Julian Fellowes ha conquistato pubblico e critica, lanciando subito ipotesi di sequel. Ora finalmente le porte della residenza Crawley si aprono nuovamente per accogliere di nuovo i suoi fan. Noi abbiamo visto in anteprima il film Downton Abbey II – Una nuova era e siamo pronti a raccontarvelo in questa recensione.

Downton Abbey II – Una nuova era arriva al cinema…

…e il cinema arriva a Downton Abbey. Una delle due principali storyline in cui è diviso questo nuovo capitolo dell’epopea della nobile famiglia Crawley riguarda proprio la settima arte. La residenza, sempre più in difficoltà economiche con l’arrivo della modernità, si prepara infatti ad accogliere una produzione cinematografica tra le sue mura. Un processo che metterà decisamente in subbuglio la vita dei suoi abitanti, a prescindere dalla classe sociale.

Nella tenuta tuttavia rimarrà solamente una parte della famiglia. Il resto infatti si sposterà nel Sud della Francia. Qui si trova una residenza estiva, capitata inaspettatamente nelle mani di Lady Violet che desidera donarla alla nipotina Sybbie. Ma il passaggio di proprietà non sarà semplice e bisognerà quindi recarsi sul posto, dove potrebbero emergere segreti nascosti dal passato…

Come per il capitolo precedente, questo nuovo film tenta di trasportare sul grande schermo l’intricato groviglio di trame che avrebbero potuto caratterizzare un’intera stagione della serie TV. E nonostante il progetto sia estremamente ambizioso, il risultato è assolutamente soddisfacente. Anzi, rapportato al suo predecessore è addirittura migliore.

Rispetto al primo film di Downton Abbey, qui troviamo una maggiore fluidità nella narrazione. Al di là della gerarchia delle diverse sottotrame, tra principali e secondarie, quasi tutte trovano il giusto spazio per svilupparsi. Non solo, ma il ritmo resta sempre piuttosto alto e molto raramente ci siamo trovati a pensare: “È un po’ che non sta andando avanti la storia di questo personaggio, che succede?“.

Scelte semplici e scelte difficili

In alcuni casi il racconto prende delle strade che potremmo aspettarci. Gran parte dell’arco narrativo dedicato al cinema infatti riprende linee già esplorate in altre opere, concentrandosi sulle difficoltà dell’industria (e dei suoi principali interpreti) nel passaggio dal muto al sonoro. Ma nonostante questo riesce a trovare espedienti per trovare momenti sorprendenti, anche dove non ce li aspetteremmo.

Forse l’unico vero problema del film Downton Abbey II – Una nuova era (ma in generale di questo passaggio sul grande schermo della famiglia Crawley) è la sua mancanza di prospettiva. Non avere già un terzo film confermato costringe Fellowes ad affrontare la storia come un potenziale finale. Questo impedisce di prendere strade complesse, per costruire qualcosa di più grande da risolvere in futuro.

Non si preoccupino i fan della serie, però. Ci saranno diverse scene in cui gli abitanti di Downton Abbey sapranno farci commuovere ancora una volta. Durante la proiezione ci siamo trovati a più riprese con gli occhi lucidi a seguire gli avvenimenti. Non solo, ma se alcuni passaggi sono piuttosto facili da prevedere, altri sapranno lasciarci a bocca aperta dalla sorpresa, come solo Fellowes sa fare.

Il tutto poi supportato dall’eccezionale qualità tecnica a cui Downton Abbey ci ha abituato. L’intero cast è in grande spolvero in questo nuovo film, regalando performance di altissimo livello. Nonostante, come è facile immaginare, non tutti i personaggi abbiano lo stesso spazio, ciascuno degli interpreti sa ritagliarsi il proprio modo per dimostrare le proprie qualità al giusto momento.

Downton Abbey II – Una nuova era è un finale degno, ma non definitivo

Insomma, questa nuova strada cinematografica per la famiglia Crawley prosegue sugli stessi alti livelli dell’avventura televisiva. Ancora una volta le storie nel film di Downton Abbey sanno conquistare il proprio pubblico, trasportandolo in una carrellata di emozioni per due ore dense di avvenimenti, ma mai stancanti.

L’epopea del Conte di Grantham, della sua famiglia e della loro servitù potrebbe quindi essere giunta al termine con questo film. Tuttavia, c’è forse ancora spazio per un’altra storia da raccontare, che dia una conclusione davvero definitiva al tutto. Considerato il risultato eccezionale raggiunto ancora una volta, noi non possiamo fare altro che chiederne ancora. Ma forse è il cuore di fan a parlare.