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Conclave funziona quando parla di umano, più che di divino | Recensione

Il thriller acclamato all'estero arriva finalmente anche nelle nostre sale

Se avete seguito la stagione dei premi cinematografici (magari aiutandovi con la nostra newsletter dedicata, Popcorn in Smoking) sicuramente avete sentito parlare di Conclave. Un thriller, basato su un romanzo di Robert Harris, ambientato tra le stanze vaticane nell’elezione del nuovo Papa, accolto con grande entusiasmo all’estero. Da oggi arriva anche nelle sale italiane e noi, che l’abbiamo visto in anteprima, possiamo raccontarvelo in questa recensione di Conclave.

Conclave, la recensione: una rete di intrighi e misteri tra le pieghe del Vaticano

Tutto parte in uno dei momenti più traumatici della vita in Vaticano: la morte del papa. Gregorio XVII si è spento improvvisamente, in seguito a un attacco di cuore, e i cardinali più vicini al Santo Padre sono chiamati al suo capezzale. Bisogna presto approntare tutto quanto, dall’annuncio ai fedeli ai funerali, fino ovviamente all’organizzazione del conclave. A occuparsi di tutto questo è il cardinale decano Thomas Lawrence.

Si tratta di un conclave che promette di essere molto difficile, con una Chiesa profondamente divisa tra conservatori e liberali pronti a uno scontro acceso nel segreto dell’urna. Ma qualcosa all’ultimo momento alza enormemente la posta. Proprio poco prima che le porte si chiudano sul consesso dei cardinali arrivano due importanti sorprese che scombinano le carte. E che fanno intuire che i porporati hanno tantissimi segreti nascosti, che potrebbero mettere in pericolo la Chiesa stessa.

Non c’è dubbio che Conclave riesca a essere appassionante. Tutta la tensione si gioca sui due binari che sono delineati nelle righe qui sopra. Da una parte, siamo pienamente coinvolti nello “scontro elettorale” tra il liberale cardinale Bellini sostenuto del protagonista e il conservatorismo del cardinale Tedesco. Una sfida di sotterfugi e dubbi, che è tutto fuorché prevedibile.

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A questo si intreccia il tentativo di fare emergere la verità, trovando una pista (o una serie di piste) nascoste nel passato dei vari candidati al papato. E anche in questo caso è davvero difficile riuscire a indovinare dove ci porterà questa indagine. I capovolgimenti di fronte sono continui e le difficoltà di fare ricerche con le porte chiuse di un conclave in corso sono immense.

Esecuzione perfetta

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Courtesy of FilmNation Entertainment 2024 All Rights Reserved

Quello che Edward Berger confeziona è un thriller puro, che parte da un’idea interessante: ribaltare il mistero della stanza chiusa, che non è più quella dove si è svolto il delitto, ma quella dove si evolvono le indagini.

Tutto questo calato nel contesto di un’elezione papale, con tutta la sua solennità e ritualità, raccontata con dovizia di particolari. Al di là delle questioni di fede (che sono meno rilevanti di quanto si possa pensare) c’è un fascino incredibile, anche solo nell’assistere alle votazioni con carta e penna.

Se entriamo nel film guidati dalla voglia di scoprire la verità su tutti questi segreti del Vaticano, passo passo ci ritroviamo altrettanto, se non maggiormente coinvolti dallo scontro per il papato. Quest’ultimo ci permette di vedere i cardinali sotto una luce nuova, raramente raccontata. Dietro la maschera dell’umiltà, del ricevere un incarico perché chiamati da altri, c’è il vero desiderio di realizzare un proprio sogno.

Questa ambizione non è necessariamente rappresentata in maniera negativa, se non quando effettivamente porta a superare i limiti. È semplicemente una lucida rappresentazione di quanto queste persone desiderino raggiungere l’apice del loro percorso, cogliendo un’occasione che forse avranno una volta sola nella vita. E quando queste possibilità crollano definitivamente è straordinario vedere l’umanità che traspare nella loro reazione, tipicamente sommersa dietro le vesti cardinalizie.

C’è una perfezione rara nella realizzazione di Conclave. Un cast straordinario, formato da alcuni dei migliori interpreti maschili in circolazione, una regia splendida in ogni dettaglio e una cura di tutti gli aspetti tecnici che lascia a bocca aperta. Non c’è una virgola fuori posto, è tutto secondo le regole, e siamo catturati da questa storia per tutta la sua durata.

La recensione di Conclave, un film che vi sorprenderà

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Courtesy of FilmNation Entertainment 2024 All Rights Reserved

L’unico aspetto che ci tocca contestare, in questa recensione di Conclave, è un piccolo dato sull’adattamento italiano. Sergio Castellitto dà un’interpretazione assolutamente convincente nei panni del cardinale Tedesco, principale oppositore del fronte liberale nella Chiesa, ma la scelta di affidare a lui stesso il doppiaggio del personaggio nella versione italiana, per quanto possa sembrare logica, non funziona. Fin dal momento in cui entra in scena è evidente il distacco tra il suo approccio e quello degli altri doppiatori e può distrarre dalla sua eccezionale performance.

Ma al di là di questo, Conclave rimane un thriller impressionante, che forse non entrerà nella storia del cinema, perché non offre davvero molto di nuovo, ma rimane un’opera che vale la pena di recuperare. Sarà sicuramente un grande protagonista ai prossimi Oscar, anche se probabilmente prenderà molte più Nomination che statuette.

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Conclave
  • Harris, Robert (Autore)

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Autore

  • Mattia Chiappani

    Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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