Un futuro distopico, dove l’intelligenza artificiale vota al posto degli essere umani, per far vincere premi letterari che convinceranno la nostra specie a sottostare ai nuovi padroni robot. Potrebbe essere l’incipit di un poco ispirato esercizio di scrittura creativa fantascientifica, invece si tratta (più o meno) della realtà. La World Science Fiction Society (WSFS) ha avvertito di possibili brogli agli Hugo Awards, i premi per libri sci-fi e fantasy più conosciuti. Il 10% dei voti, circa 400, non sarebbero di “persone fisiche”, ma chiari esempi di frode per far vincere uno dei libri finalisti.
Brogli ai premi Hugo: 377 voti non sono di “persone fisiche”
Da Harry Potter al Problema dei Tre Corpi e Dune, fino ai libri di Ursula K. LeGuin, di Isaac Asimov, di Arthur C. Clarke, di Neil Gaiman e di Philip K. Dick: molte delle storie fantasy e sci-fi degli ultimi decenni hanno vinto gli Hugo Awards. E se ci aggiungete anche i finalisti, avrete un quadro piuttosto preciso di (quasi) tutta la narrativa speculativa che vale la pena recuperare.
I premi Hugo sono importante, ma non sono esenti da brogli. L’amministrazione dei premi Hugo ha annunciato di aver scoperto quasi 400 voti fraudolenti durante il conteggio per l’edizione 2024. Un tentativo maldestro di far vincere un misterioso “Finalista A”, con nomi falsi e traduzioni di numeri consecutivi. Sembra, infatti, che diversi nomi dei presunti “votanti” erano identici, ma con l’iniziale diversa in ordine alfabetico — per barare in un premio creativo, ci saremmo aspettati più fantasia.
I votanti devono essere iscritti alla WSFS, pagando la quota di iscrizione di 45 sterline: in altre parole, la truffa sarebbe costata 17 mila sterline.
Ma non è la prima volta che i premi Hugo finiscono nella bufera, come ricorda Il Post. Nel 2023, email trapelate hanno rivelato una possibile censura di autori “scomodi” per la cerimonia in Cina. E poi ci fu il caso dei “Sad Puppies“, un gruppo che tra il 2013 e il 2017 ha cercato di manipolare i voti per favorire autori maschi bianchi ed eterosessuali. La WSFS, l’organizzazione che gestisce i premi, ha dovuto correre ai ripari. Nel 2017 ha modificato il sistema di voto per limitare le manipolazioni di massa. Ma evidentemente non è bastato.
L’amministrazione dei premi non ha prove che il Finalista A avesse idea di questi voti, quindi non è stato squalificato dagli Hugo Awards. Ma assicurano che, tolti i voti fasulli, non hanno vinto nella loro categoria. Quindi la celebrazione dell’11 agosto 2024 dovrebbe rispecchiare i gusti della WSFS — o almeno è quello che gli autori sperano. Ci aspettiamo che gli Hugo Awards prendano ulteriori misure: è importante per ristabilire l’autorevolezza di questa istituzione storica.
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