Ci stiamo ormai avvicinando a grandi passi alla conclusione di Agents of S.H.I.E.L.D., che a brevissimo lancerà la sua settima e ultima stagione. Manca talmente poco che i fan (supportati da alcuni membri del cast) hanno suggerito di anticiparne la release per tenerci compagnia durante la quarantena. Per il momento non si è ancora mosso nulla di ufficiale, ma a prescindere da quanto sia vicina la fine, è tempo che recuperiate questo show, se ancora non lo conoscete. Andiamo a vedere insieme perché.
Che cos’è Agents of S.H.I.E.L.D.?
Partiamo dalle basi. Agents of S.H.I.E.L.D. è la prima serie TV ambientata nell’universo cinematografico Marvel. Dopo la scommessa vinta di The Avengers che era riuscito a riunire ben quattro filoni cinematografici, ovvero Iron Man, Capitan America, Thor e Hulk (anche se con una faccia diversa), si puntava ancora più in alto.
L’idea era di espandere ulteriormente l’universo condiviso. Gli incroci non sarebbero più stati solo tra film differenti, ma anche tra medium differenti, passando dal cinema alle serie TV e viceversa. Un esperimento decisamente ambizioso, che però non resse a lungo. Una frattura interna al mondo Marvel dietro le quinte portò l’ambito cinematografico (sempre più di successo) a distaccarsi dal mondo televisivo, costretto a inseguire. E così, andando avanti con le stagioni, i legami con le pellicole diventavano sempre meno e sempre più a senso unico. Ma su questo ci torniamo dopo, promesso.
Passando a parlare di ciò che accade davanti alle quinte, in questo show seguiamo appunto le avventure di un gruppo di agenti dello S.H.I.E.L.D., capitanati da Phil Coulson. A sorpresa infatti è riuscito a sopravvivere all’attacco di Loki in The Avengers (il come sarà uno dei grandi misteri raccontati nello show) ed è pronto a guidare una nuova squadra, accuratamente selezionata. L’obiettivo è sempre quello di difendere il pianeta da minacce fuori controllo e Coulson e i suoi sono pronti a farlo.
Ora che avete un’infarinatura generale, è tempo di entrare nel vivo del discorso, andando a scoprire alcuni degli aspetti più interessanti di questo show. Salite con noi a bordo dello Zephyr One e decolliamo.
Non ha bisogno dei film
Non giriamoci troppo intorno. L’idea originale non ha funzionato e se l’illusione faticava a reggere prima, con la sesta stagione è praticamente crollata del tutto. Anno dopo anno i legami con le avventure dei ‘fratelli maggiori’ si sono fatti sempre più rari e soprattutto sempre più a senso unico: la serie ha avuto praticamente zero possibilità di influenzare la trama dei film (anche se per un momento ci abbiamo sperato tutti). Ma il punto è che non è importante.
Certo, è stato bellissimo all’epoca vedere Maria Hill e Coulson volare dal grande schermo a quello piccolo. Oppure tutti gli altri piccoli e grandi casi che non possiamo citare per non farvi spoiler. Ma con il passare del tempo ci si rende conto che tutto ciò è superfluo, che Agents of S.H.I.E.L.D. si regge tranquillamente sulle proprie gambe e anche quando è difficile crederlo in continuity (e c’è davvero poco che ci permette di pensarlo) riesce a coinvolgere il pubblico. Non solo, ma a volte questa libertà dai film è stata un grande vantaggio.
Il lato inesplorato del mondo Marvel
Già, perché quanto più questa serie si allontanava dal suo desiderio di restare legata ai film, tanto più ci portava per mondi nuovi, non ancora toccati dal MCU. Piano piano la squadra di Coulson è entrata in contatto con realtà affascinanti del mondo Marvel, introducendo concetti chiave del mondo dei fumetti. Non vi diremo di cosa si tratta, per lasciarvi il gusto di scoprirlo da soli, ma ci sono delle belle sorprese per gli appassionati sparse lungo le stagioni.
Non solo però ispirazioni puramente fumettistiche, ma anche terreno inesplorato in generale. Gli eroi di questa serie hanno viaggiato in lungo e in largo, spingendo sempre più il pedale della fantascienza. L’orizzonte dimensionale si allarga ben oltre la base dello S.H.I.E.L.D. nel corso delle stagioni, raggiungendo luoghi (e non-luoghi) diversi e imprevedibili. Chi l’avrebbe mai detto guardando quei sei scalcagnati agenti all’inizio della prima stagione?
Intrattenimento sì, ma non banale
Agents of S.H.I.E.L.D. non è certo una serie TV che cerca di toccare nuove vette artistiche, non vogliamo negarlo. Non possiamo paragonarla a prodotti ricercati come una Fleabag o Chernobyl o, se vogliamo restare nel mondo dei fumetti, Watchmen. Si tratta di un prodotto di intrattenimento rivolto a un pubblico estremamente ampio. Però non si è mai fatta limitare da questo.
Già nei primi tempi ha rinunciato alla classica formula del ‘caso della settimana’, puntando sempre di più su una trama orizzontale complessa. Nel farlo, è riuscita a creare misteri appassionanti che a volte vanno oltre il limite della stagione e si risolvono con colpi di scena che riescono a sorprendere anche chi ha ormai interiorizzato alcuni schemi narrativi classici. Questo show è capace di cambiare le nostre aspettative, prendendo davvero direzioni inaspettate. Sono pochi i prodotti con questo target che riescano a offrire delle svolte tanto imprevedibili. In questo caso però, ci saranno diverse occasioni in cui vi ritroverete a bocca aperta davanti a quello che succede sullo schermo.
Ha creato tanti personaggi affascinanti…
Gran parte della forza di questa serie, come è ovvio per un progetto così corale, sta nei suoi personaggi. E lungo l’evoluzione della storia, ha introdotto tanti eroi e villain affascinanti, approfondendoli oltre i ruoli stereotipati che sembrano assumere all’inizio. Il tutto introducendo anche una bella dose di diversità (di genere e di etnia) ben prima che ci arrivasse il resto dell’universo narrativo.
Forse il più interessante tra tutti è proprio Phil Coulson che finalmente ottiene la profondità che nei film del MCU non aveva lo spazio di ritagliarsi. Ne nasce un personaggio eccezionale, capace di conquistare il cuore di tantissimi fan, oltre che dei suoi compagni. Ma in realtà quello che ha da offrire questa serie va ben più in là dei suoi volti principali, con tante figure che negli anni sono passate dal cast. Non solo Skye, Fitz, Simmons, May e Ward, ma anche tanti altri sono saliti a bordo lasciando tracce importanti nella storia di questa serie.
…e non ha avuto paura di cambiarli (e cambiare)
L’aspetto più affascinante di Agents of S.H.I.E.L.D. infatti sta nel suo continuo evolversi. È uno show che non ha paura di rivoluzionarsi e reinventarsi, cambiando in ogni stagione (e anche durante la stessa stagione) la sua narrazione, senza mai bloccarsi su una vera e propria formula. Le avventure degli agenti continuano a cambiare, in un continuo stravolgere gli spazi e i temi, rendendolo sempre fresco e capace di essere ancora interessante anche dopo sei stagioni.
Non cambiano solo le ambientazioni, ma anche i suoi protagonisti. Il cast non è mai davvero lo stesso da stagione a stagione, con new entry e saluti che non mancano mai. Anche i personaggi che hanno resistito fino agli ultimi episodi non sono più gli stessi che erano all’inizio ma hanno subito grandi trasformazioni. Poco importa che tu sia un personaggio principale o secondario, interpretato da un volto noto o meno, entrato da poco nel cast o presente da tanto tempo: il tuo destino non è mai davvero al sicuro.
Insomma, ora che si avvicina la conclusione dello show (con un finale che a detta degli attori sarà davvero esplosivo) è tempo di dare una chance a questo Agents of S.H.I.E.L.D. e scoprire cos’hanno da raccontarci Coulson, Skye e i loro compagni d’avventura. E anche se dal mondo del cinema ormai li snobbano, poco importa perché questi agenti sono dei supereroi anche senza aiuti.
We’ll return in a moment…
Come ogni film Marvel che si rispetti anche questa serie (e questo articolo) ha una sua scena dopo i titoli di coda. Ogni episodio si conclude infatti con una breve sequenza che in TV va in onda dopo uno stacco pubblicitario, che ha spesso lo stesso effetto delle indimenticabili sequenze post-credits del MCU. Colpi di scena, ritorni a sorpresa, rivelazioni o semplici gag hanno arricchito le conclusioni di questo show. Prima di salutarvi – stavolta per davvero – quindi abbiamo voluto dare spazio a questo piccolo dettaglio che mostra la cura con cui gli autori hanno concepito le avventure di Coulson e compagni.
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