Più di tre anni dopo Fuga da Reuma Park (e a cinque anni di distanza dall’ultimo film ‘vero’ Il ricco, il povero e il maggiordomo) in questo inizio di 2020 tornano nelle sale Aldo, Giovanni e Giacomo. Il loro nuovo lavoro Odio l’estate si porta con sé una responsabilità importante. Gli ultimi film del leggendario trio comico non sembrano più riuscire a conquistare il loro pubblico come quelli che li hanno portati al successo. Una situazione paradossale, tenuto conto di quanti stiano riscoprendo i loro classici e quanto l’affetto dei fan sia ancora solidissimo. Odio l’estate potrebbe essere l’ultima chance dei tre comici per restaurare la propria immagine e dimostrare di avere ancora lo smalto dei tempi d’oro. Una missione impossibile ma che sono riusciti a portare a casa, almeno in parte.
Odio l’estate, recensione del film di Aldo, Giovanni e Giacomo del 2020
La premessa di Odio l’estate è esplicita, fin dal trailer. Tre famiglie, tutte diverse l’una dall’altra, si trovano per un disguido ad affittare la stessa casa per le vacanze estive. Dopo un primo momento di scoramento, preoccupati dal rischio di dover rinunciare alle ferie, decidono di restare e condividere gli spazi. La casa è grande e arrangiandosi si riesce a trovare il modo di convivere.
Ovviamente il fulcro iniziale della narrazione comica sta proprio nel confronto tra queste famiglie, ognuna con un approccio differente alla vita e alle ferie. Il classico scontro tra realtà differenti, incarnate ovviamente più di tutti dai tre protagonisti, che ricorre spesso nei film del trio comico. Tuttavia, è interessante notare come, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non sarà l’unico filone narrativo.
Anzi, mentre piano piano i gruppi si mischiano e i personaggi intrecciano le proprie vite, tantissimi altri temi fanno capolino. Tutti questi vengono sviluppati in maniera ottimale, ma soprattutto originale e moderna. La stessa love story che si può intravedere dal trailer, prenderà a volte strade sorprendenti (e che offrono spunti di riflessione non indifferenti). Qualcuno di questi avrebbe potuto avere una chiusura più definita forse e almeno uno si poteva trattare in maniera più sfumata. Nel complesso però tutto è sicuramente solido e più ambizioso che nel recente passato.
E soprattutto, si ride. Si ride di gusto, si ride con e senza i tre in scena, ma soprattutto si ride bene. Con l’eccezione di pochi sporadici momenti, le gag di questo film riportano nel 2020 lo stile che ha fatto innamorare tanti di Aldo, Giovanni e Giacomo. Quel mix tra i caratteri consolidati dei protagonisti, le loro manie e i loro bizzarri modi di fare. Loro e i loro comprimari giocano con le parole e con le nostre aspettative, schivando qualsiasi puerilità e volgarità. Proprio come ci avevano abituati.
Il vento del passato che ritorna
Non si può ignorare il ritorno in questa pellicola di Massimo Venier dietro la macchina da presa. Storico regista che ha accompagnato Aldo, Giovanni e Giacomo nei loro primi film, torna finalmente nel 2020, quindici anni dopo Tu la conosci Claudia?. E fin dai primissimi momenti la sua mano si sente, solida. Da una parte, si ritrovano movimenti, tocchi che già abbiamo visto in quell’era a cavallo del 2000; dall’altra è proprio il tono vagamente malinconico che sembra ricollegarsi direttamente a quei film.
E insieme a Massimo Venier tornano anche Aldo, Giovanni e Giacomo. A partire dai nomi dei loro personaggi che sono esplicitamente gli stessi degli attori, cognomi compresi, esattamente come nei loro film d’esordio. E questo è un po’ il simbolo di come il trio comico si sia riappropriato in toto delle proprie maschere che, fondamentalmente, sono ancora lì, divertenti e rilevanti, esattamente come le avevamo lasciate.
Il vento del passato è una costante di tutto il film, un’atmosfera familiare che si fa vedere qua e là. È impossibile ad esempio non vedere nel rapporto tra Aldo e il suo cane Brian un richiamo a quello con Ringhio di Tre uomini e una gamba. E questo è solo uno degli esempi citabili.
Però è importante sottolineare che il film non è solamente rimpianto del passato, anzi. Odio l’estate riesce tranquillamente a reggersi sulle proprie gambe e correre, creando un equilibrio ottimale tra il ricordo e la novità, tra fare felici i vecchi fan e al contempo dire qualcosa di nuovo.
Una nuova famiglia da accogliere
Quello che colpisce di Odio l’estate è quanto sia denso di personaggi. Fatta eccezione per le più giovani figlie di Aldo, tutti i membri delle tre famiglie hanno un proprio spessore e una storia da raccontare, che si intreccia con quelle degli altri.
Ognuno di loro riesce a trovare il giusto spazio per sviluppare il proprio arco narrativo. Chi più, chi meno, chi più rivoluzionaria, chi appena accennata tutti i personaggi passano attraverso una qualche evoluzione. Le loro vicende sono interessanti anche quando non toccano direttamente i comici protagonisti. E al di là di quanto effettivamente approfondita sia la storia di ciascuno di loro, nessuna appare davvero sacrificata.
Il tutto poi – e qui stava la difficoltà maggiore – senza andare a ‘pestare i piedi’ ad Aldo, Giovanni e Giacomo. La presenza dei personaggi secondari è chiave e spesso è stata importante per i film di questo trio comico, ma il pubblico è in sala per vedere loro. Ed esattamente come nella gestione del rapporto tra passato e futuro, anche in questo Odio l’estate riesce a trovare il giusto bilanciamento. Abbiamo sia dei robusti personaggi secondari che sufficiente tempo speso sui protagonisti. Alla fine del film ci si trova sazi di entrambi questi aspetti, come è giusto che sia.
Bentornati amici
Odio l’estate sembra riprendere direttamente quel discorso lasciato là in sospeso nel 2004 o addirittura nel 2000 con Chiedimi se sono felice. Dopo quella che sembrava una vita, finalmente si torna a respirare quell’atmosfera familiare che ha dato vita ad alcuni dei migliori film comici dell’epoca recente. Proprio la commozione derivante dal rivivere quelle emozioni ci fa probabilmente essere più indulgenti del dovuto su qualche piccolo difetto del film, ma non importa.
Alla fine della proiezione, per la prima volta da anni, i tantissimi fan di Aldo, Giovanni e Giacomo usciranno dalla sala pienamente soddisfatti da un’opera che è riuscita a coinvolgerli, divertire ed emozionare. E questa è l’unica cosa che conta.
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- Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti (Attori)
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- Aldo, Giovanni, Giacomo, Massironi, Catania (Attore)
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- Storti, Baglio, Poretti, Massironi, Fallisi, Catania (Attore)
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