Intrattenimento

Devilman

Go Nagai è sicuramente una leggenda vivente del mondo dei manga e dell’animazione giapponese. In Italia ci è particolarmente caro perché grazie a lui sono nate le prime generazioni di appassionati di manga e anime giapponesi, proprio grazie alla messa in onda fra la fine degli anni '70 e l’inizio degli anni '80 di quelli che sono poi diventati grandi classici come Mazinga, Getter Robot, Goldrake, Jeeg Robot d’acciaio e molti altri.
Grazie a J-Pop, da questo mese potremo rileggere nella loro versione originale riveduta e corretta alcuni dei grandi manga storici da cui poi sono stati tratti gli anime che hanno appassionato generazioni di Italiani in passato.
Oggi parleremo di Devilman, una delle opere dai temi più oscuri di Go Nagai, dalle marcate tinte horror.

La storia di Devilman è ormai famosa, ma per chi non la conoscesse ecco un breve ripasso.
I demoni sono un'antica razza che si crede sia vissuta molto prima degli esseri umani. Ibernati nei ghiacci si stanno per risvegliare. Akira Fudo è un giovane ragazzo molto timido e pauroso, innamorato della bella Miki, ha una vita tranquilla, fino a quando non gli fa visita il suo amico Ryo Asuka. Ryo sconvolge la sua esistenza svelando il terribile segreto dei demoni, esseri dai poteri spaventosi che possono essere contrastati solo usando i loro stessi poteri. Così convince Akira a partecipare a un rituale che lo fonderà con Amon, il più potente dei demoni, facendolo diventare: Devilman. Grazie all’animo puro e al suo amore per Miki, Akira riesce a controllare i poteri di Amon e come Devilman si erge come difensore dell’umanità.

Devilman, nonostante sia un manga del 1972, è ancora molto attuale per i temi trattati, infatti nei cinque volumi da cui è composta l’opera si nota come il geniale autore faccia un’analisi del lato oscuro del genere umano, fra brutalità e violenze spesso pari se non peggiori di quelle dei demoni. Il manga di Devilman, per quanto riguarda le tematiche, forse era troppo "avanti" per gli anni '70, infatti la serie animata, tratta dal manga, aveva parecchi cambiamenti ed era in generale molto più semplice e all’acqua di rose. Col passare del tempo il manga venne rivalutato e apprezzato sempre di più, specialmente fra gli anni '80 e '90, quando uscirono anche degli OAV che riprendevano la storia originale. I disegni, seppur datati, hanno quel fascino che distingue le opere del passato, sono disegni che hanno fatto scuola. Per esempio Kentaro Miura, l’autore di Berserk, più volte ha omaggiato le tavole di Devilman nel suo manga. L’edizione J-Pop è presa dall’edizione Kodansha definita Ultimate Edition del 2009 con alcune esclusive solo per l’Italia, come le pagine a colori iniziali che nell’edizione originale non c’erano. Insomma, l’edizione è davvero quella più lussuosa che ci si potesse aspettare con il primo volume, compreso di una variant cover esclusiva.

Devilman è una pietra miliare fra i manga, consigliato a un pubblico maturo per le forti tematiche trattate. Fa sicuramente parte della storia del fumetto giapponese e già solo per questo merita di essere letto, ma oltre a questo troverete una storia che vi coinvolgerà e vi spiazzerà più volte e vi farà riflettere sulla natura umana e sulle responsabilità derivate da un grande potere. Nonostante i suoi 40 anni Devilman è un fumetto senza tempo che saprà appassionare sia le vecchie sia le nuove generazioni.

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Autore

  • Silvio Mazzitelli

    Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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Un commento

  1. Iniziai a disprezzare i meme quando i miei amici iniziarono a parlare come loro.
    Sono divertenti, ma se per far ridere o fare il figo devi usarli anche nella vita reale….rasenti il patetico.
    Questo non è da meno.

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