"Il nostro obiettivo con Overwatch è creare una fantastica esperienza di first-person shooter che sia accessibile ad un pubblico molto più ampio, senza però rinunciare all'azione e alla profondità che i fan del genere amano". Queste le parole che Mike Morhaime, CEO e fondatore di Blizzard Entertainment, ha scelto per descrivere il nuovo progetto della software house che già ha regalato al mondo del videogioco pilastri fondamentali quali Warcraft e Diablo. E questa dichiarazione si è rivelata assolutamente veritiera, almeno a giudicare da quello che abbiamo potuto vedere e sapere finora,
Overwatch infatti promette di essere molto lontano dalla maggior parte degli FPS sul mercato, primo fra tutti Call of Duty, essendo interamente costruito sul gioco di squadra, a partire dalla scelta del personaggio. Ognuno dei 21 eroi (finora annunciati) che potremo impersonare è infatti specializzato in un ruolo ben definito tra Attacco, Difesa, Tank e Supporto ed avrà quindi bisogno dell'aiuto di alleati per poter compiere la sua missione, che sia la protezione di un veicolo o la conquista di una parte della mappa. Il fatto che Blizzard si sia focalizzata su questo aspetto nel creare Overwatch è evidente nella presenza di features come la Communication Wheel, contenente alcuni messaggi preimpostati ("Aiuto", "Adunata!", "Ricevuto") per poter contattare in maniera rapida i propri compagni, e soprattutto nell'assenza di una vera e propria modalità Deathmatch. Questa scelta farà probabilmente storcere il naso a qualcuno, ma è indubbiamente un segnale di quanto Overwatch sia diverso dalla concorrenza diretta.
Ma ciò di cui vogliamo parlare oggi non è il videogioco (lo abbiamo già fatto qui) in sé, quanto il suo trailer.
Il video con cui Overwatch è stato presentato alla BlizzCon 2014 è infatti un piccolo gioiello. Non è un semplice filmato con qualche spezzone di gameplay, ma un vero e proprio cortometraggio animato di grandissima qualità. Fin dai primi secondi, realizzati in animazione 2D, dove viene raccontata la storia della task force Overwatch, si può notare la bellezza dei colori, incredibilmente vividi. Tutto poi prosegue con un emozionante combattimento tra Tracer, Winston, Reaper e Widowmaker nel museo dedicato alla squadra, visto attraverso gli occhi dei due ragazzini protagonisti. Anche qui il livello dell'animazione resta altissimo con movimenti fluidi e mai innaturali, visi estremamente espressivi ed ancora dei colori bellissimi. Prodotti del genere possono tranquillamente essere paragonati ad opere di grandi case cinematografiche come Dreamworks, Disney e Pixar. In particolare la gag della guardia di sicurezza ricorda moltissimo lo stile di quest'ultimo studio, se non altro per l'autocitazione di Hearthstone.
Unita ai fantastici personaggi, ai quali è impossibile non affezionarsi immediatamente, questa qualità tecnica genera un trailer perfetto, emozionante e coinvolgente, capace di scatenare un interesse per il gioco anche in chi non ne ha mai sentito parlare prima. Vi sfidiamo ad arrivare alla fine del video senza sentirvi almeno un po' come il giovane protagonista.
D'altronde però non dovremmo stupirci troppo: Blizzard ci ha abituato da sempre a filmati fantastici come questo. Come dimenticare il bellissimo trailer di presentazione di Star Craft II? E il video introduttivo di Diablo III, dove si alternavano sketch animati e computer grafica? O, ancora, tutti i cinematic delle espansioni di World of Warcraft? Da Wrath of the Lich King a Mists of Pandaria, fino all'ultima Legion (la cui opening è stata mostrata proprio alla recente BlizzCon), Blizzard è sempre riuscita a realizzare dei brevi capolavori, capaci di farti entrare nell'atmosfera del gioco prima ancora di prendere in mano il controller. O, come in questo caso, prima ancora che il gioco sia uscito.
Con la notizia del lancio ufficiale il 24 maggio (potete vedere il trailer qui) non possiamo che essere d'accordo con chi dice che "il mondo ha sempre bisogno di nuovi eroi"
Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.