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ZeroCalcare VS. Orgoglio Nerd: Nerd fuor d’acqua

Centro storico di Napoli, 4 Dicembre, una giornata piena di luce e con un cielo terso, di quelle che la città non ne vede da settimane, sarà per colpa di qualche congiunzione astrale? Qualche antico e dimenticato Dio mesopotamico ci ha messo la mano e ha fatto smettere le piogge? O forse perché Michele Rech, in arte "Zerocalcare," è in giro per il centro storico della città del Sole? Io sono più propenso per il Dio mesopotamico con la testa da polipo, ma sono gusti miei!
Michele in questi mesi è in giro in una specie di "tour" per gli spazzi occupati italiani, che spesso sono luoghi abbandonati e dismessi, molte volte ancora perfettamente funzionanti nonostante l'abbandono, che la cittadinanza prende autonomamente in gestione e li "ridona" al quartiere, come è appunto la "Mensa Occupata" di Napoli. Ed in questo "tour" Calcare sta pubblicizzando la sua ultima opera dal titolo "12" dove con maestria riesce a mescolare apocalisse zombie, citazioni nerd e considerazioni proprio sul quartiere, il suo quartiere, Rebibbia, che di fatto diventa il vero protagonista della storia, con quella sua calma innaturale, come quella che si respira in una zona di guerra prima di un bombardamento annunciato, Rebibbia che diventa archetipo di tutti quartiere periferici delle grandi città.
In questa occasione Michele ci ha concesso una velocissima intervista, dimostrandosi, come immaginavano, una persona squisita, schietta e pratica, che non ha paura di parlare di se stesso e dire quello che pensa senza filtri, proprio come quando scrive le sue strisce, ed è sicuramente uno dei tanti motivi del suo successo.
Un'intervista forse fuori contesto, lontana dai normali spazi Nerd delle fiere e dei negozi di fumetti, in pratica si era come "Nerd fuor d'acqua" ma che ci ha permesso di conoscere un lato molto serio e reale di Zerocalcare:

ON: La rete è comunemente considerata il nuovo media per la diffusione su larga scala di testi e fumetti. Come mai sei passato alla carta stampata? Come se fossi tornato "indietro", da un certo punto di vista.
Zerocalcare: In realtà per vari motivi, ma sopratutto perché con la rete non "campi", nel senso che è vero, fino ad un certo punto la rete funziona come un megafono, al meno lo è stato per me, nel senso che senza la rete mi avrebbero riso in faccia. Ma avendo altri "cinquecento" lavori mi sono detto che "forse con questa roba riesco a camparci", almeno per liberarmi delle traduzioni dei documentari di caccia e pesca o del call center ecc. Poi in realtà su la carta c'è un attenzione molto diversa, sia quando uno fa le cose sia quando uno le legge, la rete ha un tempo d'attenzione molto breve, le pubblicazioni devono essere corte, immediatamente incisive, mentre su la carte ti puoi dilungare di più, ha un tempo differente.
ON: Tu hai iniziato come illustratore, come mai hai scelto il fumetto come mezzo per raccontare e raccontarti?
Zerocalcare: Io in realtà nasco anche come fumettista, ho iniziato a raccontare con i fumetto dopo il G8 di Genova, per raccontare proprio gli avvenimenti di quei giorni, poi per un sacco di tempo ho fatto più che altro, partecipando a tutto l'universo degli spazzi occupati e dei centri sociali in qualche modo le illustrazione servivano immediatamente per fare locandine, volantini e tante altre cose, poi parallelamente ho comunque sempre fatto fumetti…
Poi io sono una "Pippa" come illustratore, vado bene per le fanzine Punk, ma da un punto di vista lavorativo non sarei mai in grado di lavorare in questo ambito. 
ON: Quanto Michele è Calcare e quanto Calcare è Michele? Ossia quanta finzione e quanta realtà c'è nel personaggio della striscia?
Zerocalcare: In realtà non c'è finzione, tutte le storie che racconto sono prevalentemente autobiografiche e quello che metto nei fumetti sono effettivamente le cose che penso e provo, ovviamente nei fumetti scelgo di raccontare una parzialità della mia vita e ovviamente scelgo di non raccontarne altre che non ho voglia di dare in pasto al pubblico, quindi è chiaro che è una porzione di vita, ma è una porzione di vita realistica.
ON: Leggevo sul tuo blog che scherzosamente rifuggi l'idea di alcuni che ti considerano un "autore generazione" e che quello che scrivi è di fatto da considerarsi un "manifesto generazione", quanto ti pesa essere considerato l'interprete che è riuscito, forse nella maniera più adeguata, a descrivere questa generazione e i suoi problemi?
Zerocalcare:
Mi pesa un "Botto" questa cosa…
Un po per lo stesso motivo di prima, un po perché non ho la "delega" della generazione per raccontarla e sopratutto penso che dentro al blog io racconto una parzialità, non penso che quella parzialità possa essere riassuntiva della generazione, poi può essere che ci sono dei tratti in cui gli altri possono riconoscersi ma non sono del pensiero che la mia generazione si riassume con quello che scrivo sul blog, che ha come suo massimo problema quello di non riuscire a infilare il piumino nel copri-piumino, che effettivamente è un problema madornale della mia vita, ma non è l'unico, è solo quello che ho scelto di raccontare e mi da fastidio che poi venga preso come manifesto di una generazione intera.
ON: Secco; il Cinghiale & Co. sono realmente tuoi amici o sono totalmente inventati?
Zerocalcare: No, sono tutti amici reali, tra l'altro quello che fa Secco ormai è diventato un ciccione, anche in Cinghiale è una persona che veniva a scuola con me… no no sono tutti personaggi reali.
ON: Gira voce che il tuo successo abbia indispettito parecchi tuoi colleghi, ti è giunta questa voce? E cosa ne pensi?
Zerocalcare: Ne esce un artico o una vignetta al giorno, quindi si, mi è abbondantemente giunta questa "voce", che ne penso? Penso che nella vita mia ho un sacco di problemi molto più seri delle faide tra fumettisti, e proprio di questa cosa non me ne frega un ca**o!
ON: Che impressione ti ha fatto vedere i tuoi fumetti tra le classifiche dei libri più venduti?
Zerocalcare: Mi ha fatto pensare che questo è un paese che legge veramente poco
ON: Per concludere, ci faresti un anticipazione su un tuo prossimo progetto?
Zerocalcare: In realtà mi andrebbe di fare una "robba" a cui sto lavorando, in verità, da molto prima di 12, che è una storia che parla di un pezzo della mia famiglia, di due generazioni prima di me, partendo da mia nonna e passando per mia madre, è una storia molto complessa, perché non parlerà solo di me, ma anche di persone altre e del dolore anche di altri. 
Non possiamo che ringraziale Michele per la sua disponibilità e aspettare con impazienza ogni "lunedì su due" le sue strisce online e il suo prossimo lavoro cartaceo.

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Commenti

  1. Le trasposizioni non mi sono mai piaciute!
    Dalla carta al cinema, dai videogames al cinema, dal cinema ai videogames, dal cinema al cinema ma in 3D!
    Senza contare che la mia TV è solo una trappola per la polvere! Spero non succeda come il film di Dylan Dog……….

  2. ” ON: Che impressione ti ha fatto vedere i tuoi fumetti tra le classifiche dei libri più venduti?
    Zerocalcare: Mi ha fatto pensare che questo è un paese che legge veramente poco. ”

    questa mi ha steso!
    Complimenti per l’ intervista!

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