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Wonka è un film delizioso | Recensione

Wonka. Al botteghino del vostro cinema locale dovete dire un solo nome per il film perfetto per tutta la famiglia da vedere durante le feste: Wonka. Il prequel de La Fabbrica di Cioccolato, che abbiamo visto in anteprima per scrivere questa recensione, ha una ricetta perfetta. Timothée Chalamet non ha il sapore esplosivo di Gene Wilder (come potrebbe?), ma interpreta alla grande la versione giovane del futuro Re del Cioccolato – con un retrogusto della follia che verrà. E il regista Paul King rende il cioccolato di Wonka dolce quasi quanto il miele di Paddington.

Il risultato è un dessert pieno di personaggi e numeri musicali originali, che dal film del 1971 prende il mondo colorato e immaginifico, e dal libro di Roald Dahl il linguaggio semplice ma diretto con cui parla anche ai più piccoli. Chi dal 14 dicembre andrà al cinema per cercare ragioni per affermare che il film con Gene Wilder o il romanzo erano migliori, le troverà senza dubbio. Ma anche chi vuole solo un delizioso film da gustare insieme a tutta la famiglia lo divorerà fino all’ultima briciola.

La nostra recensione di Wonka

Willy Wonka (Timothé Chalamet) arriva dal mare, con ingredienti ed esperienze raccolte in tutto il mondo. E a un sogno: portare il miglior cioccolato a tutto il mondo. Ma al momento è squattrinato, tanto da finire a dormire nella pensione di Mrs. Scrubbit (Olivia Coleman) e Bleacher (Tom Davis), dopo aver firmato un contratto scritto in caratteri minuscoli.

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Il giorno dopo, la presentazione del suo cioccolato non va come previsto. Le sue ricette magiche sono deliziose, ma il cartello dei cioccolatieri formato da Arthur Slugworth (Paterson Joseph), Fickelgruber (Mathew Baynton) e Prodnose (Matt Lucas), aiutato dal capo della polizia (Keegan-Michael Key), lo lascia senza un quattrino.

Per realizzare il proprio sogno dovrà farsi aiutare dai suoi nuovi coinquilini, messi ai lavori forzati da Scrubbit e Bleacher. Soprattutto da Noodle (Calah Lane), la bambina che torna a sognare solo provando il cioccolato Wonka – la “Charlie” di questo prequel.

Un’eredità enorme

I parelleli con la storia originale, sia nei due romanzi di Dahl (La Fabbrica di Cioccolato e Il Grande Ascensore di Cristallo) e dal film del 1971 (non pensiamo ci siano molti nostalgici della versione di Tim Burton con Johnny Depp del 2005) sono inevitabili. E Wonka non tenta nemmeno di nasconderli, anzi prova ad affrontarli con citazioni, umorismo e onestà.

Ma quello più inevitabile è anche quello più complicato: il paragone di Timothée Chalamet con Gene Wilder.

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Timothée Chalamet come Willy Wonka, Copyright: © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Dalla prima scena del film del 1971, con Wonka che entra zoppicando e finisce per fare una piroetta, Gene Wilder ha creato un personaggio più grande dello schermo. Non sappiamo cosa aspettarci, leggiamo un pizzico di pericolo dietro il suo sorriso.

Chalamet decide intelligentemente di non giocare a battere Wilder nelle sue peculiarità o nel suo talento comico. Invece, interpreta una versione più innocente del personaggio, quasi un ibrido fra la figura di Wonka e quella di Charlie. Vede il bene in tutti, non si scoraggia mai – aiutato dai suoi nuovi amici. Una versione forse meno interessante di quella di Wilder, ma probabilmente più adatta a essere un protagonista. Il “vecchio” Wonka resterà nel cuore di tutti gli appassionati di cinema, questo è il personaggio giusto per una storia dolce come il miglior cioccolato.

Un cast di puro talento

Un altro paragone difficile sta nel creare un cast di personaggi forse stereotipato, ma capace di restare nella memoria. E perché no, di fare un po’ di semplice satira sociale che anche i bambini possono capire. Se ne La Fabbrica di Cioccolato, Dahl usa i bambini vincitori del biglietto d’oro per offrire un panorama di difetti, Paul King e il co-sceneggiatore Simon Farnaby utilizzano invece gli adulti.

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Olivia Colman. Copyright: © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Possono farlo anche grazie a un cast davvero impressionante. Al fianco di Chalamet, ci sono Calah Lane, Keegan-Michael Key, Paterson Joseph, Matt Lucas, Mathew Baynton, Sally Hawkins, Rowan Atkinson, Jim Carter, Olivia Colman e Hugh Grant.

Lane incarna il ruolo che fu di Charlie, quello della bambina incantata dalle magie dolciarie di Wonka che finisce però a insegnarli qualcosa di importante. E lo fa molto bene: lei e Chalamet portano tutto il peso emotivo della storia e riescono a farlo alla grande.

Tutti gli altri in Wonka recitano in maniera deliziosamente esagerata, con quel tipo di intensità possibile solo in un’opera pensata per i bambini (ma che ha fatto divertire anche noi adulti durante l’anteprima per questa recensione). Colman e Davis ricordano i Thénardier de I Miserabili per come riescono a essere perfidi e ridicoli al tempo stesso; Joseph, Lucas e Baynton sono cattivi ammiccanti che finiscono per riempire di cioccolato un Keegan-Michael Key che riesce a fare battute anche quando canta. Il film si concede anche un Rowan Atkinson come sacerdote (in sala c’è stata una risata spontanea letterarlmente sulla sua prima inquadratura) e uno Hugh Grant che interpreta un Oompa-Loompa carismartico e antipatico al tempo stesso.

Recensione Wonka: talento anche dietro le quinte

Il talento continua dietro la macchina da presa. A cominciare dal fatto che il film lo ha scritto e diretto Paul King, il regista di successo della serie di Paddington. Se non avete ancora visto i film sull’orsetto recuperateli, perché come questo film distillando l’essenza della buona sceneggiatura (che in questo film è redatta da Simon Farnaby e Paul King).

In Paddington come in Wonka, tutti i “setup” ricevono un “pay off”: tutto quello che vedete sullo schermo è la causa di qualcosa che vedrete o l’effetto di qualcosa che avete visto. Tanto che, anche se nel finale ci sono una serie di eventi fortuiti, sono tutti stati “preparati” dalla solidità della trama.

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Mathew Baynton, Matt Lucas, Keegan-Michael Key e Paterson Joseph. Copyright: © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Ottima anche la resa filmica, in particolare nella costruzione del mondo di Wonka. La direzione della fotografia è affidata a Chung-Hoon Chung, che ci aveva colpito in Ultima Notte a Soho, e anche in questo film usa la luce per creare effetti davvero splendidi. C’è in particolare un’inquadratura della silhoutte di Wonka al buio che siamo certi vi colpirà, ma sono molte le scene in cui luci e ombre amplificano l’impatto della storia. E le scenografie di Nathan Crowley sono talmente piene di immaginazione che notiamo meno la finzione del CGI che porta alcune creazioni di Wonka alla realtà.

Wonka non è un film perfetto (nessun film lo è), ma in questa recensione non possiamo che notare la qualità tecnica in ogni dettaglio. Dal montaggio di Mark Everson, che non attira l’attenzione ma tiene un ritmo coinvolgente, alla costumista premio Oscar Lindy Hemming che dona un tocco teatrale all’intero progetto.

Recensione di Wonka: fra musica, magia e cioccolato

Nel film ci sono diversi numeri musicali, come del resto in quello originale del 1971 (il compositore Joby Talbot cita più volte Pura Immaginazione e la canzone degli Oompa Loompa). Le canzoni originali per il film le ha create da Neil Hannon, membro della band The Divine Comedy. E anche se non pensiamo che potranno durare cinquant’anni e oltre come quelle originali, uscendo dal cinema abbiamo sentito più di una persona che canticchiava i motivetti sovrappensiero.

Di certo hanno contribuito le coreagrafie magiche, aiutate da un reparto tecnico per costumi, scenografie e luci che – come già detto – ci ha colpito in positivo.

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Calah Lane e Timothée Chalamet. Copyright: © 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.

Il regista Paul King all’inizio dei suoi lungometraggi fa scrivere “A Paul King Confection” al posto di un “Un film di Paul King”. E dopo aver visto Wonka e i due film di Paddington capiamo perché: sono pacchetti regalo perfetti, incartati con tutta l’attenzione ai dettagli. Quindi vi consigliamo di vedere Wonka, specie se volete portare tutta la famiglia al cinema – ma anche gli adulti si godranno lo spettacolo.

Recensione: Wonka è all’altezza dell’originale?

Infine, alla domanda: “ma è all’altezza del predecessore?” non pensiamo di poter rispondere in questa recensione di Wonka. Il film di Mel Stuart con Gene Wilder ha un posto speciale nel nostro canone cinematografico, tanto che crediamo di non porter essere oggettivi. Ma pensiamo sia un complimento enorme dire che li vedremmo volentieri uno dopo l’altro: sono film molto diversi fra loro, eppure realizzati con fantasia e capacità di raccontare.

E poi pensiamo che il paragone con l’originale sia inappropiato. Se dobbiamo scegliere la versione di Willy Wonka che ci piace di più, sceglieremmo comunque quella scritta da Roald Dahl di cui leggemmo da bambini. Perché è un personaggio troppo magico per vivere appieno fuori dalla nostra immaginazione. Per convincerlo a stare nei confini stretti di una telecamera, bisogna riempire il set di quella stessa magia e pensiamo che Paul King ci sia riuscito appieno: al di là dei paragoni, è un film che siamo gustati fino all’ultima briciola.

Wonka debutterà il 14 dicembre al cinema. Andate a vederlo, merita un assaggio.

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Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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